28/05/2014

ALLA TENDA ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE

Venerdì 30 maggio ritratto del precariato con Angelica Isola. Da ottobre a maggio la struttura ha ospitato 60 eventi culturali, 20 film, 15 spettacoli e 120 band

Con una serata di lettura sul precariato condita da ironia e disillusione, venerdì 30 maggio, si conclude la stagione della Tenda di viale Molza.

Da ottobre a maggio la struttura gestita dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena, in collaborazione con diverse associazioni del territorio, ha ospitato oltre 60 appuntamenti tra iniziative culturali e presentazioni di libri. Sul palco della Tenda si sono esibiti dal vivo più di 120 gruppi musicali tra band giovanili e jazz; una ventina le proiezioni cinematografiche che si sono svolte nella struttura; 15 gli spettacoli teatrali andati in scena, tra cui diverse produzioni originali. Senza contare, infine, le numerose mostre fotografiche allestite nello spazio espositivo da giovani artisti. Le iniziative tutte gratuite e a ingresso libero si sono dipanate sui temi principali della cittadinanza, della legalità e della memoria; mentre i 14 concerti della rassegna Art & Jam, inserita nel festival Crossroads, e hanno portato alla Tenda anche un pubblico meno giovane.

Per partecipare alla programmazione artistica della stagione 2014/2015 della Tenda, è possibile durante l’estate inviare proposte e progetti scrivendo a latenda@comune.modena.it o www.facebook.com/latenda.

Venerdì 30 maggio alle 18 nella struttura di viale Molza (angolo Monte Kosica) l’ultimo appuntamento della stagione sarà dedicato a “Il Muro. Vita precaria di Giovani Tacchini” di e con Angelica Isola. Il Muro racconta in forma di monologo comico gli stati d'animo, la mentalità, i pensieri di un giovane precario italiano che, dall'alto di un muretto immaginario osserva, come affacciato a un davanzale, la società e il suo Paese. Ne emerge il ritratto di un mondo che ha deluso, che non offre speranze per il futuro; un mondo che garantisce il benessere di pochi a spese dell'esistenza di molti: è l'Italia del precariato, della disoccupazione, di un individualismo esasperato che quando fa comodo cede il passo a un anonimato altrettanto esasperato.

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