01/10/2015

SCUOLA/3 - NELLE PRIMARIE SACCHETTO PER GLI AVANZI

L’assessore Cavazza ha risposto all’interrogazione del consigliere Lenzini (Pd) sugli sprechi alimentari nelle mense scolastiche e le azioni per constrastarli

Nelle scuole primarie verrà fornito gratuitamente ai bambini un sacchetto individuale lavabile per portare a casa il pane e la frutta non consumata.

Ad annunciare la volontà di estendere la sperimentazione già avviata presso le scuole Galilei e Buon Pastore è stato l’assessore a Cultura e Scuola del Comune di Modena Gianpietro Cavazza nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 1 ottobre, in risposta all’interrogazione del Pd illustrata dal consigliere Diego Lenzini sullo stato di avanzamento della lotta allo spreco nelle mense scolastiche richiesta dall’Aula con l’approvazione di un ordine del giorno lo scorso maggio. Il documento chiedeva di estendere a varie scuole il progetto “Goog food bag” di Legambiente, che prevede di dare la possibilità a ogni bambino di portarsi a casa il cibo avanzato e di avviare un progetto di recupero di quanto ancora integro ridistribuendolo nei centri degli Enti caritatevoli del territorio o ad altre associazioni interessate. Nel merito l’ordine del giorno invitava quindi l’Amministrazione ad aprire un tavolo di lavoro con l’Ausl, la Cir Food (in qualità di fornitore dei pasti nelle mense scolastiche) ed eventualmente con le associazioni caritatevoli più rappresentative del territorio, per superare le possibili problematiche relative all'attuazione di tali progetti.

Cavazza ha quindi riportato la disponibilità espressa da Cir food, con cui già a dicembre 2014 si è costituito un tavolo di confronto, a fornire i sacchetti e ha aggiunto che, alle scuole dell’infanzia comunali, è stata data indicazione di distribuire a casa le merendine idonee all’asporto (per esempio frutta, focaccia, crackers, grissini, muffin) ai bambini che frequentano il part time. “In accordo con l’Ausl – ha sottolineato – non abbiamo mai fornito quei prodotti a maggior rischio igienico o che richiedono la garanzia della continuità della catena del freddo, quali yogurt, gelato, pizzette. Alcune merende restano da consumare a scuola poiché non porzionabili, come il succo di frutta da un litro, e vengono redistribuite la mattina successiva a colazione”.

L’assessore ha poi tracciato un quadro delle rimanenze alimentari delle mense scolastiche: dalle rilevazioni svolte a febbraio presso tre nidi (Vaciglio, Giardino, S. Paolo), due scuole d’Infanzia (Giardino, S. Paolo), tre scuole primarie (Palestrina, Galilei, S.Panaro) e al centro pasti è emerso che in quest’ultimo “non ci sono eccedenze alimentari da poter distribuire. Da anni la produzione viene calibrata su dati storici – ha spiegato Cavazza – ma soprattutto funziona la prenotazione personale quotidiana, per cui vengono prodotti e consegnati i pasti prenotati. Solo una piccolissima eccedenza viene prodotta giornalmente, nel caso si verifichino incidenti durante il trasposto dei pasti, ma per politica aziendale tale eccedenza costituisce il pranzo per i dipendenti che lavorano al terminale pasti. Anche nei nidi e nelle scuole dell'infanzia le eccedenze alimentari sono ridotte sempre perché vengono prodotti e consegnati solo i pasti prenotati. Possono esserci avanzi legati alla non gradibilità degli alimenti da parte dei bambini, ma occorre che non vengano proprio distribuiti per poterli recuperare e ridistribuire. È inoltre necessario che le scuole si dotino di un abbattitore di temperature e di un sistema di etichettamento”. Nei nidi le rimanenze sono prevalentemente riferibili a pane, frutta e merende che vengono gestite all'interno della scuola come spuntini. Le ridotte rimanenze relative a primi sono riferite a piatti già conditi quindi difficilmente recuperabili, mentre i secondi piatti spesso possono presentarsi frullati o tritati, in quanto destinati ad utenti di piccola età. Stessa situazione per le scuole dell’infanzia, in cui i primi rimanenti sono difficilmente recuperabili perché conditi e i secondi sono in quantità irrilevante. Le porzioni di verdura sono variabili di giorno in giorno in relazione alla gradibilità, mentre restano in quantità consistente pane e frutta che anche in questo caso vengono gestiti poi all'interno della scuola per la colazione del giorno dopo o distribuiti a casa ai bambini. Nelle scuole primarie le eccedenze di primi sono superiori, ma quelle più consistenti sono le rimanenze di contorni, con quantità estremamente variabili di giorno in giorno. È possibile recuperare esclusivamente gli alimenti che si presentano in confezione integra e che non hanno sostato a temperatura ambiente durante le fasi di distribuzione del pasto, e anche in questo caso le eccedenze di pane e frutta possono essere recuperate come merenda o consegnate a casa.

L’assessore Cavazza ha infine aggiunto che, “nel corso dei prossimi mesi, attraverso un tavolo congiunto con Cir, direzioni didattiche e Ausl, si procederà a verificare le possibilità effettive, le procedure e gli investimenti necessari per l'eventuale recupero delle eccedenze nelle scuole primarie”.

Nella replica, il consigliere Lenzini si è detto “soddisfatto dello stato di avanzamento dei lavori, soprattutto di sentire che è possibile distribuire ai bambini i sacchetti per portare a casa il cibo rimasto. Pensavamo ci fossero più sprechi – ha aggiunto – ma sono felice che si voglia aprire questo tavolo per essere proattivi, per creare opportunità di recupero che in futuro ci permetteranno di operare con tempestività senza trovarci davanti a un’incognita”.

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