27/11/2015

“MODENA – TIRANA” / 2 – UNA MOSTRA TRA STORIE E IMMAGINI

Vicende, foto e testimonianze di occupazione, guerra, migrazioni. Dall’eroe albanese Scanderbeg, mito fondante del “Paese delle aquile”, alla cooperazione degli anni ’90

Il percorso espositivo della mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno”, che inaugura sabato 28 novembre alle 18 ai Musei civici a Palazzo dei Musei, parte dall’eroe Scanderbeg per arrivare alle esperienze di cooperazione dei nostri giorni. La mostra si snoda intorno al cortometraggio “Sue proprie mani”, che gli autori Adrian Paci e Roland Sejko presentano a Modena all’inaugurazione. Il filmato restituisce i sentimenti e le emozioni degli italiani rimasti segregati in Albania dopo la fine della Seconda guerra mondiale attraverso le lettere mai pervenute ai loro congiunti, ritrovate nel 2000 all’Archivio di Stato albanese.

L’esposizione, divisa in quattro sezioni, si apre con un richiamo all’eroe albanese Scanderbeg, uno dei miti fondanti dell’identità del “Paese delle aquile”, e prosegue con le stampe ottocentesche, di proprietà del Museo civico archeologico etnologico di Modena, dell’atelier del piacentino Pietro Marubbi, insieme a testimonianze di profondi conoscitori dell’Albania come Antonio Baldacci e Guido Corni.

La seconda sezione, dedicata al periodo dell’occupazione italiana, esplora le attività di propaganda del regime fascista e le grandi opere di quegli anni, realizzate anche grazie al contributo di imprese e architetti emiliani. Nel contesto degli interessi economici e politici del Governo italiano si inserisce la figura di Luigi Maria Ugolini, un archeologo che coniuga storia e propaganda nell’interpretare gli scavi della Missione Archeologica Italiana in Albania.

Nella terza sezione compare la seconda Guerra Mondiale, attraverso volti, diari e storie di militari emiliano-romagnoli che parteciparono al conflitto sull’altra sponda dell’Adriatico. Dolorosa appendice post-bellica è la storia degli “italianesi”, italiani o albanesi di origine italiana, che rimasero intrappolati in Albania al termine del conflitto e “dimenticati” dal Governo italiano. Le loro storie, raccontate attraverso intense interviste, parlano di soprusi, violenze, prigionia.

Alla contemporaneità è dedicata la quarta e ultima sezione della mostra, con uno sguardo attento alle azioni di cooperazione che hanno contraddistinto le relazioni fra la regione e l’Albania fin dai primi anni ’90 con il Campo Modena di Scutari, nell’ambito della Missione Arcobaleno, e le attività di Ert. Alle voci di albanesi a Modena è affidato il messaggio di amicizia e vicinanza, non solo geografica, fra i due paesi, dagli Allievi Ufficiali dell’Accademia, a giovani studenti e lavoratori accolti dalla nostra città.

Per la mostra è stato realizzato da Ilaria Pulini, Rossella Ruggeri e Cristiana Zanasi, curatrici della mostra insieme a Giuliano Gallina, un catalogo di 120 pagine.

La mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno” nella sala Boni dei Musei civici a Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino è visitabile gratuitamente fino al 6 giugno 2016 da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e festivi (anche 24 e 31 dicembre) dalle 10 alle 13; 25 dicembre e 1 gennaio dalle 16 alle 19; chiuso al lunedì.

Informazioni online (www.museicivici.modena.it).

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