02/02/2015

BILANCIO, “SÌ AL CONFRONTO, NO A CULTURA DEL SOSPETTO”

L’assessora Ludovica Carla Ferrari interviene sulle questioni sollevate dal consigliere d’opposizione Giuseppe Pellacani

“Ben venga il confronto sul bilancio, evitiamo però considerazioni svianti rispetto alle questioni di contenuto e a una dialettica franca sulle politiche di bilancio, l’unica utile alla città”.

È quanto risponde Ludovica Carla Ferrari, assessora al Bilancio del Comune di Modena, rispetto alle considerazioni del consigliere comunale Giuseppe Pellacani circa i dati riportati su www.soldipubblici.gov. “Il sito – continua Ferrari - non consente un confronto attendibile e presenta ancora numerose lacune, tra cui la mancanza di spiegazioni comprensibili dei dati. In particolare. riporta i flussi di pagamento e non i costi reali iscritti a bilancio. Per comprendere la situazione non c'è bisogno di andare sui siti del Ministero. È sufficiente accedere al sito del Comune di Modena, nella sezione Amministrazione trasparente, dove si trovano i documenti di bilancio con le relative informazioni.

Prendiamo, ad esempio, il dato sulle mense: il Comune di Modena spende oltre 6 milioni all'anno per produrre e somministrare 1.150.000 pasti annui, ma il budget è quasi interamente coperto dalle famiglie e da contributi (94%). Quindi ai fini dei tagli la voce è sostanzialmente inservibile.

Anche il caso dei rifiuti – prosegue l’assessora - è emblematico di come la cultura del sospetto possa condurre a facili abbagli. Nel 2013 ci fu il passaggio dalla tariffa (riscossa da Hera) alla tassa (riscossa dal Comune). Comune ed Hera concordarono tre tranche di pagamento, la terza delle quali scadeva a dicembre e fu liquidata l'anno successivo; ciò significa che il costo del servizio è rimasto a carico del bilancio 2013 per oltre 30 milioni, anche se una quota del pagamento è caduta nel 2014. Pertanto l'accusa di “giochetto contabile” è da respingere senza appello.

L'ultimo esempio che voglio fare riguarda i 4,6 milioni di euro del Fondo Produttività per il personale dipendente del Comune. Il Fondo è fermo al 2010 ed è diminuito in relazione al calo del numero dei dipendenti. È costituito da risorse previste dai Contratti Nazionali di Lavoro e la destinazione è oggetto di specifica contrattazione sindacale. Ma a parte le cifre, ciò che sorprende è che chi parla sempre di riorganizzazione e di motivazione del personale, se la prenda con l'unico strumento pensato allo scopo e teoricamente rivolto a premiare il merito, dimenticando oltre tutto che i contratti nazionali del pubblico impiego sono bloccati.

Quanto alle spese per investimenti – conclude Ludovica Carla Ferrari - spero che lei non vorrà negare che Modena abbia bisogno di cura e manutenzione, per la sicurezza, per le infrastrutture della viabilità e del digitale, per la bellezza della città e la promozione del territorio, per attivare e richiamare gli investimenti che una città attrattiva e con una buona qualità della vita sa stimolare. Proprio il lavoro e l'investimento sulle giovani generazioni sono al centro della nostra strategia”.

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