19/06/2015

DONATA ALLA CITTÀ LA STELE PER L’AMMIRAGLIO BERGAMINI

Venerdì 19 giugno Luigi Eccellente, presidente dell’associazione marinai d’Italia Modena, ha firmato in Municipio l’atto di donazione con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli

La stele monumentale a ricordo dell’ammiraglio Carlo Bergamini, medaglia d’oro al valor militare, e dei Marinai caduti per la Patria era stata inaugurata sabato 30 maggio nel parchetto tra via Giardini e via Lana a Modena, intitolato ai Marinai d’Italia. Il Comune aveva così accolto la richiesta di Anmi (Associazione nazionale marinai d’Italia) gruppo medaglia d’oro Bergamini di Modena, che aveva fatto realizzare la stele e organizzato la cerimonia in collaborazione con il Comune.

Questa mattina, venerdì 19 giugno, si è svolto a Palazzo Comunale un incontro tra il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il presidente dell’Anmi Modena Luigi Eccellente, nel corso del quale si è firmato l’atto di donazione e accettazione.

“Con questo atto – ha commentato Eccellente - si è concluso l'abbraccio della cittadinanza ai suoi Marinai, affinché anche gli eroi modenesi immolatisi in mare possano essere ricordati dai concittadini e dalle future generazioni”.

All’inaugurazione della stele aveva preso parte il comandante Pier Paolo Bergamini, figlio dell’ammiraglio, con la figlia Maria Bergamini Roedler madrina della cerimonia. Con loro e altri familiari, il sindaco Muzzarelli, rappresentanti del Comune di San Felice e della Presidenza nazionale Anmi, personale militare della Capitaneria di Porto di Ravenna, gruppi Anmi dell’Emilia Romagna, di Venezia e Bardolino e di Modena oltre ad associazioni combattentistiche e d'arma modenesi.

Carlo Bergamini, nato a San Felice sul Panaro il 24 ottobre 1888, dal 5 aprile 1943 ebbe il comando in capo della Squadra navale italiana da battaglia con insegna sulla nave Roma. La notte del 9 settembre 1943 salpò da La Spezia, obbedendo agli ordini, per raggiungere la destinazione concordata dalle clausole dell’armistizio. Alle 15.10 subì l'azione aerea tedesca con bombe radioguidate, due delle quali colpirono la Roma che, anche a causa dell’esplosione di depositi di munizioni, affondò in due tronconi alle 16 circa. Persero la vita 1.352 uomini dell'equipaggio e lo stesso ammiraglio.

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