18/06/2015

MOSTRA / 3 – IL DIBATTITO IN AULA SULL’INIZIATIVA

Vari consiglieri sono intervenuti sull’interrogazione di Sel trasformata in interpellanza

Sono intervenuti diversi consiglieri nell’ambito dell’interrogazione di Sel sulla mostra di arte contemporanea in programma alla Manifattura Tabacchi, che è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 18 giugno e trasformata in interpellanza.

Per il M5s, Mario Bussetti ha evidenziato che “un’iniziativa culturale di questo genere deve essere in mano all’Amministrazione comunale e non scaturire dallo slancio di Bottura e da privati”. Il consigliere ha inoltre espresso “forti perplessità che la scelta di pagare l’affitto per uno spazio alla Manifattura Tabacchi sia un aiuto indebito ai soggetti privati attuatori di una speculazione edilizia che non ha però dato gli esiti voluti”. Secondo Marco Bortolotti in quel luogo “si è persa una grande occasione di realizzare abitazioni a basso costo. L’ex Manifattura poteva essere utilizzata per i cittadini di Modena, ma non è stato così e andare a investire oggi su un’occasione persa ieri è per noi un secondo errore”. Il consigliere ha poi evidenziato che “il futuro della cultura a Modena non si basa su un evento ma sulla ricostruzione di reti”.

Per Luigia Santoro del Ncd “come al solito pagano i cittadini modenesi e si usa patrimonio pubblico per gestire una mostra che potrebbe essere realizzata con meno risorse, in un momento di difficoltà in cui si parla di chiusura di servizi. Da un lato diciamo di voler risparmiare sugli affitti delle sedi comunali, dall’altro affittiamo spazi alla Manifattura Tabacchi per dare un contributo alla cooperativa che ha investito su quello spazio”.

Per Andrea Galli di FI “il parallelo con la mostra di Covili del 2006 è imbarazzante e da quella esperienza a oggi non abbiamo imparato nulla. Non mi interessa che siano le opere di un privato a essere valorizzate se ne trae beneficio la collettività e ritengo che bisogna investire sulle persone di qualità a Modena, ma su questa vicenda i punti deboli sono moltissimi. Il Comune ha a disposizione vari immobili che si sarebbero potuti usare piuttosto che affittare una sede”.

Marco Chincarini di Per me Modena ha precisato che “non si sta criticando il valore delle persone”, ma ha aggiunto che “Modena è ricchissima di risorse che vanno valorizzate, mentre alle associazioni che chiedono contributi si risponde che non ci sono risorse perché sono state investite per l’Expo. Con Expo dobbiamo avere un rapporto biunivoco – ha aggiunto – deve essere l’occasione per far conoscere le cose che a Modena già ci sono”.

Per il Pd, Andrea Bortolamasi ha evidenziato che “questa mostra è l’esempio di ciò che si era annunciato il piano Expo: l’obiettivo dell’Amministrazione è sempre stato la programmazione di una serie di attività in dialogo tra pubblico e privato per dare visibilità alla città anche dopo l’Expo. La mostra è una scommessa che ha però lati particolarmente positivi, come provare a dare ampio respiro a una città che a volte ha perso occasioni per un eccesso di provincialismo”. Secondo il capogruppo Paolo Trande “c’è della prevenzione e così non si va molto lontano. Quello che, secondo alcuni, è un favore alle cooperative che hanno riqualificato la Manifattura Tabacchi, è un affitto di 50 mila euro all’anno a fronte di milioni di euro di interventi. Sarebbe un grande regalo? Dobbiamo essere consapevoli – ha aggiunto – che la rigenerazione e riqualificazione urbana non può essere fatta con risorse pubbliche ed è interesse generale che un luogo non rimanga deserto”.

Antonio Montanini di CambiaModena ha parlato di “problema di metodo e non di sostanza: ci sono errori che rischiano di gettare una grande ombra su un’iniziativa che poteva essere di grande respiro. Il problema non è che ci siano in mezzo dei privati, ma che in un momento di situazione economica difficile e di aumento delle tasse, tale iniziativa venga imposta. C’è inoltre una questione di opportunità politica nella scelta del luogo, sede della campagna elettorale del sindaco, senza l’indizione di una gara”.

Nella replica, anche l’interrogante Marco Cugusi di Sel ha precisato che “non si mette in discussione il valore artistico della mostra, ma c’è la necessità di discutere le priorità per le politiche culturali della città. L’assessore dice che non ci sono stati tagli alla programmazione ma ad esempio la risposta agli organizzatori del Festival della musica elettronica Node è stata che il costo di 48 mila euro era troppo alto e ora per la manifestazione si investiranno 20 mila euro”.

In chiusura l’assessore alla Cultura Gianpiero Cavazza ha sottolineato che “sono state fatte verifiche in altri ambienti del Comune ma non c’erano spazi adeguati per l’esposizione o non erano utilizzabili per costi e tempi. La scelta è caduta su uno spazio che è una zona di cesura tra il centro storico e l’esterno, dove si vuole riportare un certo dinamismo. Lo spazio alla Manifattura Tabacchi, che è uno dei luoghi della cultura su cui stiamo ragionando nell’ambito del Prg della cultura – ha concluso Cavazza – sarà utilizzata per valorizzare anche, ma non solo, il patrimonio artistico culturale che Modena possiede e per attrarre risorse e opportunità che provengono dall’esterno”.

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