24/07/2015

MOSTRA, “OMAGGIO DI MODENA ALL’ARTE CONTEMPORANEA”

Il sindaco Muzzarelli alla presentazione del “Manichino della storia” con il curatore Richard Milazzo. Cavazza: “Ecco il Mata, uno spazio per la città”

La mostra “Il manichino della storia: l'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura” rappresenta “un evento unico nel suo genere, un omaggio di Modena all'arte contemporanea e una occasione per riflettere, grazie all'arte, sul nostro tempo e sul nostro futuro”. Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli introducendo l’incontro con Richard Milazzo, il curatore della mostra che verrà inaugurata nel nuovo spazio espositivo del Mata in via della Manifattura dei Tabacchi 83 venerdì 18 settembre, nell’ambito del Festivalfilosofia.

La mostra, aperta fino al 31 gennaio 2016, fa parte degli appuntamenti programmati in città in occasione di Expo ed è prodotta dal Comune, organizzata dalla Galleria Civica (“ringrazio il personale per l’impegno e la professionalità” ha sottolineato il sindaco), patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna con la collaborazione di Apt servizi e il sostegno di Confindustria Modena. Il biglietto è stato fissato in 5 euro (gratuito 0-12 anni, per le scuole, e per i disabili) e, oltre che durante il Festival filosofia, l’ingresso sarà gratuito anche nella Giornata del Contemporaneo (sabato 10 ottobre) e domenica 31 gennaio in occasione del Patrono.

Il sindaco, insieme all’assessore alla Cultura Gian Pietro Cavazza, ha quindi ringraziato “tutti i collezionisti privati che hanno accettato di mettere a disposizione gratuitamente le opere in loro possesso, consentendo così a tutti i cittadini di poter vedere in un’unica soluzione circa 90 opere d'arte realizzate tra gli anni Ottanta e oggi, altrimenti di difficilissimo accesso”. Una menzione particolare è stata riservata al gallerista Emilio Mazzoli e allo chef e collezionista Massimo Bottura che, come ha sottolineato Cavazza, hanno “risposto all’appello rivolto alla città di far emergere energie e competenze proponendo questa iniziativa di grande richiamo nella prospettiva di guardare oltre il periodo di Expo contribuendo ad avviare un vero e proprio piano di promozione del nostro territorio”.

È la stessa prospettiva per la quale nasce il nuovo spazio culturale Mata, la cui gestione sarà affidata all’assessorato alla Cultura: 500 metri quadrati, che si affacciano su viale Monte Kosica, dove in attesa “del nuovo Polo culturale all’ex S. Agostino, troveranno spazio – ha annunciato Cavazza – eventi culturali di grande respiro, con un'attenzione particolare ad artisti e personalità dell’arte e della società modenese divenuti protagonisti nel mondo”. Il Mata si presta, inoltre, a dare ulteriori opportunità agli istituti culturali che progettano eventi con necessità di spazi adeguati per allestimenti e fruizione: “Rappresenta – ha affermato Cavazza – un luogo di prestigio a disposizione della città, un'occasione per mettere in campo sinergie e collaborazioni fra enti e istituzioni diverse”.

La mostra, ha spiegato il curatore Richard Milazzo, solleva questioni che interrogano la natura stessa dell’arte e le sue pretese. “L’arte contemporanea – ha detto – per molti è superficiale e sopravvalutata. Non è così: la buona arte ha sempre qualcosa da dire. Ho accettato la sfida di questa mostra – ha aggiunto - perché amo Modena, città piccola con un gran carattere. La conosco, perché ho collaborato anni con Emilio Mazzoli. Amo le strade di Modena, le biciclette, il buon cibo, le piccole cose che ne fanno una grande città. In un celebre film - ha raccontato Milazzo - Gauguin dice a Van Gogh ‘Tu dipingi troppo in fretta’ e lui gli risponde ‘Tu guardi troppo in fretta’. Quando vedrete la mostra a settembre giudicherete con i vostri occhi, e non con le ideologie, e spero vi darete il tempo di riflettere sulle opere esposte".

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