28/01/2016

BILANCIO 6 / - SCUOLA, INNOVAZIONE E INCOGNITA PERSONALE

Comprensivi: sostegno per le autonomie. Il sindaco Muzzarelli nella relazione in Consiglio chiede modifiche normative per consentire le assunzioni

Aperta, accogliente e appropriata. Sono le caratteristiche che deve avere la scuola modenese secondo il Piano per l’innovazione richiamato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli in occasione della relazione al bilancio in Consiglio comunale, dopo aver ricordato anche il progetto School Net, nell’ambito delle iniziative per la Smart city, che si propone di mettere in rete tutte le scuole.

Facendo riferimento alla nascita degli istituti comprensivi, il sindaco ha annunciato che “compatibilmente con le risorse disponibili, accompagneremo l'autonomia degli istituti, privilegiando le realtà maggiormente esposte sul versante del disagio sociale e della integrazione degli stranieri e maggiormente impegnate sulla innovazione didattica”. E ha ricordato che “già nella fase di discussione abbiamo convenuto su regole e prassi che puntano ad evitare scuole di serie A e di serie B, senza dimenticare la valorizzazione delle eccellenze”.

Muzzarelli ha poi indicato le azioni previste a sostegno della qualificazione dei servizi educativi e scolastici: dai gruppi di studio e ricerca sull'integrazione scolastica, che registrano un incremento costante degli interventi, fino alla formazione sulle nuove tecnologie e sui processi di orientamento e ai i lavori in corso per la costruzione di reti efficaci contro la dispersione scolastica.

Mentre si stanno approfondendo, insieme a sindacati e Caf, gli effetti della nuova Isee per gli utenti dei trasporti e delle mense scolastici, così come dei servizi sociali, una ricerca in corso aiuterà a comprendere “sia l'incidenza delle difficoltà economiche nell'accesso ai servizi d'infanzia sia le mutate esigenze delle famiglie, per  progettare di conseguenza servizi capaci di rispondere a nuovi bisogni”. Ma le incognite riguardano la situazione del personale con una pesante riduzione di unità lavorative che, con le attuali leggi, non si possono sostituire se non in numero limitato: 26 assunzioni nel 2015 con 118 cessazioni in tutto l’ente. E nel 2016 la legge di stabilità consente di assumere 22 persone a fronte di un centinaio di altre cessazioni, così che probabilmente il Comune scenderà sotto i 1.600 dipendenti (300 in meno in cinque anni). “Senza modifiche normative – ha concluso il sindaco – le alternative che si presentano sono nette: o appalti all'esterno, o precariato o il ricorso a soggetti di natura pubblica ma esenti dai limiti di legge, consapevoli che ogni modifica gestionale deve, per legge, essere accompagnata da una riduzione dei costi”.

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