27/01/2016

IL CURATORE COSTA GUIDA ALL’OPERA DI NAN GOLDIN TRA ARTE E VITA

Il critico e gallerista torinese protagonista venerdì 29 gennaio alle 18 all’Auditorium Biagi, nell’ambito della rassegna “Impara l’arte. Introduzione alla ricerca contemporanea”

Fotografa tra le più affermate sul piano internazionale, Nancy “Nan” Goldin è cresciuta artisticamente nella controcultura newyorkese di fine anni ’70, divenendo icona della cultura underground per essere poi consacrata da grandi mostre nei principali musei del mondo. Ne parla a Modena - venerdì 29 gennaio alle 18 all’auditorium della Fondazione Biagi - Guido Costa, curatore e gallerista di riferimento dell’artista e suo sodale da lunga data, che accompagnerà il suo intervento con la proiezione di immagini. Costa dà il via così la seconda parte della rassegna aperta a tutti “Impara l’arte. Introduzione alla ricerca contemporanea”, promossa dal Comune e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena e organizzata dal Consorzio per il festivalfilosofia in collaborazione con Galleria Civica e Fondazione Fotografia.

Introdotto da Chiara Dall’Oglio di Fondazione Fotografia Modena, l’intervento di Costa, intitolato “Nell’atelier di Nan Goldin”, condurrà il pubblico nel “laboratorio” intensamente personale e trasgressivo dell’artista americana, della quale sono esposte opere nella mostra “Il manichino della storia” visitabile fino al 31 gennaio al Mata di Modena, in via della Manifattura Tabacchi.

“Mi è difficile parlare del lavoro di Nan Goldin senza parlare innanzitutto di lei - ha scritto Costa - La conosco da molti anni e ho lavorato con lei in molte parti del mondo, per incarichi professionali o per puro piacere. Mi ha fotografato più spesso di quanto io ricordi e la sua ‘famiglia’, composta dai tanti amici sparsi per il mondo, è anche la mia”. Da questo punto di osservazione, molto vicino all’artista, sarà possibile cogliere alcune delle caratteristiche salienti del modo inconfondibile che ha Nan Goldin di rapportarsi al mondo e al mondo dell’arte, facendo sfumare la differenza tra arte e vita. “Goldin è prima di tutto un’artista romantica, anti-ideologica e con la mano leggera, più etica che moralista. Il suo lavoro – ha scritto ancora Costa - va oltre le tradizionali convenzioni della fotografia e solleva questioni come il rapporto tra verità e simulazione, storia individuale e storia collettiva, prosa e poesia”. Un lungo slide show con le foto più iconiche del primo periodo dell'artista introdurrà la testimonianza di Costa.

Guido Costa è titolare della Guido Costa Projects, galleria torinese che si occupa prevalentemente di fotografia, video, scultura, performance e installazioni, con particolare attenzione alla creatività degli ultimi trent’anni. Dopo la laurea in Estetica, e numerose collaborazioni editoriali, entra nel mondo dell’arte dapprima come curatore e quindi come gallerista. Tra gli artisti cui ha legato la sua attività si possono ricordare Peter Friedl, Paul Fryer e Nan Goldin, l’autrice più rappresentativa del portfolio di Costa e che meglio rappresenta la tendenza del suo lavoro galleristico. Ha curato “Nan Goldin” (Milano 2010).

La seconda parte della rassegna “Impara l’arte”, dedicata al lavoro di alcuni artisti contemporanei, proseguirà venerdì 5 febbraio con la conversazione aperta a tutti di Danilo Eccher dal titolo “Nell’atelier di Christian Boltanski” sempre alle 18 e sempre all'Auditorium della Fondazione Biagi a Modena.

Ai partecipanti agli incontri di “Impara l’arte” potrà essere rilasciato un attestato di frequenza utile come riconoscimento per il personale della scuola, per i crediti scolastici e per gli usi consentiti dalla legge.

Informazioni on line (www.imparalartemodena.it; www.festivalfilosofia.it).

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