05/11/2016

PUBBLICO, PRIVATO E NO PROFIT INSIEME PER DARE UN LAVORO

Assessora Urbelli alla presentazione di La Fabbrica dei Talenti: “Mettiamo in campo strumenti e sinergie per riattivare i ‘talenti’ e superare la logica dell’assistenzialismo”

Da una parte persone non più giovani ma con famiglia e figli a carico, che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica e non sono più riuscite a trovare un’occupazione. Dall’altra quattro aziende che, pur non essendo alla ricerca di personale, si sono rese disponibili a mettersi in gioco creando uno spazio occupazionale per loro. In mezzo il Progetto Insieme onlus della Caritas Diocesana che in collaborazione con il Comune di Modena e con il determinante sostegno di Fondazione Filippo Marazzi, hanno messo in piedi la Fabbrica dei Talenti.

“Uno spin-off - spiega l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli che questa mattina ha partecipato al convegno di presentazione organizzato presso il Centro Famiglie di Nazareth - che parte da piccoli numeri e intende sperimentare nuove sinergie tra pubblico, privato profit e terzo settore per individuare percorsi in grado di offrire un’ulteriore opportunità a chi rischia di sentirsi ormai escluso dal mercato del lavoro”.

Il progetto si colloca nell’ambito della lunga esperienza acquisita dall’Ufficio Inserimento Lavorativo dell’Assessorato al Welfare che ogni anno segue centinaia di persone con problemi di fragilità o disabilità. Cittadini i cui bisogni con il tempo sono cambiati: 400 i casi in cui era impegnato l’ufficio nel 2011, costituito per la totalità da persone con problematiche psico-fisiche importanti, gravi disabilità o fragilità; in quell’anno furono 113 i contratti di assunzione portati a termine, di cui 70 nel privato e 43 nelle cooperative sociali del terzo settore. Sono invece già 500 i casi trattati nei primi sei mesi del 2016 e le fragilità oggi sono costituite in gran parte proprio dal perdurare della mancanza di un’occupazione; delle 40 assunzioni portate a termine, 24 sono in aziende profit.

“Quando le persone si sentono dire troppi ‘no’, il rischio è che non provino nemmeno più a cercare lavoro, a rimettersi in gioco – spiega l’assessora Urbelli – occorre mettere in campo strumenti e sinergie per supportarle riattivando i ‘talenti’ e superare la logica dell’assistenzialismo, attraverso il coinvolgimento della persona stessa".

Nel Progetto La Fabbrica dei Talenti, attraverso i sopralluoghi nelle aziende sono state individuate le possibili mansioni in cui impiegare i candidati selezionati da un gruppo di lavoro che vede insieme operatori dei Servizi sociali e del Terzo settore. I primi beneficiari del progetto saranno impiegati in lavori di giardiniere, aiuto elettricista, magazziniere e manutentore per complessive circa 300 ore remunerate in voucher il cui costo è sostenuto da soggetti pubblici e privati. L’idea è che questo aiuto concreto possa riattivare nuove energie.

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