Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 17 novembre, ha respinto una mozione del M5s, presentata dal consigliere Marco Rabboni, che chiedeva di mettere in atto tutte la azioni necessarie per razionalizzare la cifra spesa dal Comune di Modena per i quotidiani presso edicole. Si sono espressi a favore del documento M5s, Per me Modena, FI, Sel e Fas – Sinistra Italiana; contro il Pd.
Evidenziando la differenza di spesa del Comune di Modena, nel 2015, tra quotidiani online (4 mila 430 euro Iva compresa) e quotidiani acquistati presso le edicole (42 mila 350 euro Iva compresa) e ricordando l’obiettivo di essere una “città smart”, la mozione chiedeva di ridurre le spese secondo una serie di direttrici: “Adottare la formula abbonamento sui quotidiani di servizio per i funzionari, ove possibile e sia garantita la consegna non ritardata, tenendo conto che la formula carta+digitale può risultare funzionale per essere comunque coperti nei giorni con eventuali disguidi; spingere sulla massima riduzione delle copie cartacee dei quotidiani locali, tenendo conto che tutti i dipendenti comunali hanno l’accesso gratuito a Pressline e possono leggere tutta la rassegna stampa di Modena in digitale; per i quotidiani nazionali adottare quanto più possibile (eventualmente anche in maniera esclusiva) l’abbonamento online”.
Nel dibattito, per il Pd Diego Lenzini ha precisato che “i quotidiani sono uno strumento per le persone per cui vengono comprati per espletare il loro compito, non un benefit, e cartaceo e digitale non sono equivalenti. Il delta di costo tra online e cartaceo in alcuni casi può essere uno spreco, in altri un investimento per meglio adempiere al lavoro. Ha senso portare l’attenzione dell’Amministrazione su un tema su cui vale la pena fare un ragionamento, ma bisogna fermarsi agli indirizzi: se togliete il dettaglio di cosa devono fare i tecnici voteremo a favore”. Secondo Fabio Poggi un conto è la funzione di indirizzo del Consiglio comunale, un conto è la funzione gestionale della Giunta e attuativa dei funzionari. Qui si va al di là di un indirizzo e si entra molto nello specifico partendo da premesse discutibili che lasciano intendere che ci sia un uso eccessivo della carta e che le versioni online siano migliori. Che sia per forza sbagliato usare la carta e giusto usare l’online è da dimostrare e la valutazione va fatta nelle sedi competenti”. Carmelo De Lillo ha precisato che la costruzione dell’odg fa passare il messaggio che una cosa è migliore dell’altra, anche se non c’è scritto chiaramente. Per ciò che riguarda gli abbonamenti – ha aggiunto – questi non sono gratis, per cui al massimo ci può essere una differenza di costo, non un costo x contro un costo zero. Ritengo infine che il punto politico sia ridurre il consumo di carta, non avere un risparmio economico”.
Per il M5s, Mario Bussetti ha precisato che “parlare di razionalizzazione della spesa è una cosa ovvia e pleonastica. A fronte dell’analisi fatta non mi sembra lesivo del ruolo dei tecnici provare a ipotizzare delle linee di intervento. La richiesta di togliere la parte di mozione che va a connotare il lavoro di analisi che abbiamo fatto non è ricevibile, svilirebbe il ruolo del Consiglio comunale, che ha la possibilità di indicare delle linee di intervento”. Marco Rabboni ha chiesto “dove, nel documento, c’è scritto che è sbagliato usare la carta: ci vengono messe in bocca frasi non dette. Qui si chiede, dove possibile e sentendo i funzionari, i dirigenti e chi utilizza questi strumenti, se si riesce a tentare lo sforzo di ridurre anche solo di 500 euro su 42 mila questa voce di spesa. Se i soggetti interessati devono utilizzarlo x lavoro continuano a farlo, ma chi magari può leggere su pressline senza problema può consentire un risparmio”. Luca Fantoni ha ribadito l’obiettivo dell’odg: “Chiediamo dettagliatamente, facendo un invito, di diminuire determinate spese che forse possono essere modificate. Con il precedente odg su questo tema ci è stato detto che eravamo troppo generici e stavolta che siamo troppo nel tecnico: spiegateci qual è la via di mezzo. Per noi questo documento è scritto in maniera opportuna”.
Per Francesco Rocco di Fas – Sinistra italiana “la modifica fatta dal gruppo proponente rispetto alla precedente versione dell’odg, che era più generica, è sufficiente, quindi voterò a favore”.
Per Marco Chincarini di Per me Modena “nel dispositivo non ci sono elementi che dicano esattamente cosa fare, mi sembrano indicazioni molto possibiliste, non lo vedo come un impegno assoluto. Con l’odg si vuole sottolineare che ci sono altre soluzioni e si invita l’Amministrazione a prenderle in considerazione. Il documento indica buone strade su cui è possibile iniziare dei ragionamenti”.
Anche per Marco Cugusi di Sel “la discussione non sta centrando l’argomento. L’ordine del giorno è una questione di buon senso che non mette in contrapposizione la carta e il digitale ma invita semplicemente a provare a ridurre questo costo che forse è eccessivo. Se un consigliere ritiene questo costo normale voterà contro, se come me lo ritiene un costo che si può ridurre, voterà a favore”.
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