24/11/2016

S. AGOSTINO \ 1 – CAVAZZA: “GESTIONE SENZA SALTI NEL BUIO”

L’assessore alla Cultura ha risposto all’interrogazione di Montanini (Cambiamodena): aumento dell’80 % degli spazi, ma i costi crescono meno

Con la realizzazione del progetto del nuovo Polo culturale Estense, che comprende l’intervento sul Sant’Agostino, sul Palazzo dei Musei e sull’ex ospedale Estense, gli spazi a disposizione degli istituti direttamente gestiti dal Comune di Modena o partecipati (dai Musei civici al nuovo Polo dell’immagine, dalle Biblioteche comunali al nuovo Centro multimediale della Figurina) aumenteranno di circa l’80 per cento (da 8.500 a circa 15 mila metri quadri), ma l’aumento dei costi di gestione degli immobili sarà più contenuto e dovrebbe attestarsi intorno al 48 per cento (da 580 a 855 mila euro all’anno) grazie a una minor spesa al metro quadro (da 67 a 55 euro) dovuta ai miglioramenti delle prestazioni energetiche degli edifici che sono compresi negli investimenti in programma.

Lo ha precisato l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza rispondendo oggi, giovedì 24 novembre, in Consiglio comunale a un’interrogazione di Antonio Montanini (Cambiamodena) proprio relativa ai costi di gestione previsti nel progetto che verrà definito dalla Conferenza dei servizi una volta terminato il percorso avviato nei mesi scorsi dal Consiglio comunale, che si è sviluppato in audizioni e sopralluoghi con la partecipazione di tutte le commissioni consiliari.

Dopo aver analizzato i costi di gestione ipotizzati (oltre agli immobili anche quelli riferiti al personale, che rimane sostanzialmente confermato, e alle attività culturali di base), l’assessore Cavazza ha affermato che non c’è nessun “salto nel buio” e ha poi delineato anche alcuni scenari di sviluppo ulteriore dell’attività di promozione culturale e delle mostre possibile grazie agli investimenti nel Polo arrivando a individuare, in maniera prudenziale rispetto ai risultati potenziali, un “range” compreso tra 150 e i 700 mila euro di maggiori costi per il Comune, cifre del tutto compatibili, quindi, con il bilancio delle politiche culturali e senza che ciò richieda – come era contenuto nel quesito dell’interrogazione – specifiche manovre fiscali.

Rispondendo a un quesito specifico posto da Montanini, inoltre, l’assessore Cavazza ha precisato che tra gli istituti gestiti dal Comune non si prevede la Biblioteca Estense che “è e deve restare una Biblioteca di rango nazionale e come tale deve essere valorizzata innanzitutto dal Ministero, che con noi ha sottoscritto l’Accordo procedimentale”. 

Rispetto al personale degli istituti comunali, l’assessore ha affermato che il costo si attesterà su quello attuale (intorno al milione di euro), mentre si prevede un aumento dei costi indiretti per gli appalti di gestione della sale mostre permanenti, di dimensioni ben più ampie delle attuali, passando da 380 a circa 684 mila euro. Per le mostre temporanee, invece, saranno previsti appositi finanziamenti.

Rispetto alla gestione degli immobili è stato scorporato il costo di gestione delle torri librarie, comunque in carico alla Biblioteca Estense: se saranno confermate nel progetto il costo annuo è intorno a150 mila euro.

Tra gli scenari delineati, l’assessore Cavazza ha indicato un aumento atteso dei visitatori degli istituti culturali e delle ricadute anche economiche sulla città. Rispetto alla novità del Centro multimediale della Figurina, per esempio, ha ipotizzato 5 mila visitatori all’anno, mentre alcune stime sono state elaborate sulla base di mostre di forte richiamo nazionale e internazionale che possano raggiungere gli 80 o i 120 mila visitatori all’anno. “E’ evidente – ha sottolineato l’assessore – che ciò presuppone la capacità di produrre con continuità un’offerta culturale di livello internazionale e il pieno dispiegamento di tutte le potenzialità del sistema. Ma è anche evidente che una corretta e normale gestione del Polo culturale è perfettamente compatibile con le risorse della città e non comporta salti nel buio”.

Nella replica il consigliere Montanini, dichiarandosi non soddisfatto, ha affermato che dalla risposta dell’assessore “emerge un progetto un po’ più chiaro sul cosa fare al Sant’Agostino ma non sul come sostenerlo. Avere un piano dei costi di gestione, e non solo ipotesi come mi sembra sia il caso, è obbligatorio perché gestiamo denaro pubblico e lasceremo l’onere in eredità ai cittadini per il futuro. Inoltre, se immaginiamo di compensare i costi con le mostre, le esperienze recenti non ci rassicurano”.

 

Azioni sul documento