23/07/2016

VARIAZIONE DI BILANCIO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Nella discussione prima dell’approvazione gli interventi di Fas, Pd, M5s, FI e Sel

La terza variazione al Bilancio del Comune di Modena è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 luglio con il voto a favore di Pd, Sel, Fas-Sinistra italiana e Per me Modena. Contro si sono espressi Forza Italia, Movimento 5 stelle, CambiaModena e Idea Popolari liberali.

Aprendo il dibattito Francesco Rocco (Fas-Sinistra italiana) ha analizzato i nuovi vincoli per il pareggio di bilancio “che bloccano l’attività degli enti locali impedendo di utilizzare l’avanzo di bilancio per fare investimenti. Vergognosamente questo governo non riconosce nulla neanche ai Comuni, come il nostro, che si sono comportati virtuosamente. Stiamo andando verso una deriva centralistica e credo che noi tutti, amministratori, sindaci, Comuni, dobbiamo interrogarci sull’autonomia degli enti locali e alzare la voce con il governo”.

Mario Bussetti, M5s, ha affermato che “sugli investimenti rimangono delle ombre: all’inizio dell’anno si cita l’ammontare potenziale con grandi numeri. Poi per quattro o cinque si procede mentre altri vengono lasciati, ripresi e in buona parte abbandonati senza che sia possibile verificare come vanno”: Il consigliere ha poi evidenziato la diminuzione delle spese per il personale “a fronte però dell’aumento degli acquisti di servizi esterni: anche in questo caso sarebbe necessario capire come gestire meglio tendendo conto dei vincoli di bilancio imposti agli enti locali”.

Per il Pd Grazia Baracchi ha rilevato che la variazione “mantiene gli equilibri di bilancio” aggiungendo però che sarebbe auspicabile “un maggior raccordo tra i gli enti e i livelli di governo che ci aiuterebbe a ottimizzare tempi e risorse”. La consigliera ha poi sottolineato “le minori entrate derivanti dalle rette dei nidi che, come promesso, sono state abbassate” e i fondi destinati all’integrazione degli alunni disabili e di quelli con bisogni speciali “che non sono un obbligo, ma una scelta che ci caratterizza”.

Adolfo Morandi, FI, ha ricordato che la crisi è ancora fortissima e che viviamo in un momento in cui riequilibrare i conti nazionali richiede uno sforzo agli enti locali: “Questa era la politica del centro destra, molto criticata a sinistra, ma ora che la sinistra governa si è resa conto che questo è l’unico modo per portare il nostro paese fuori dalla crisi, anzi si dovrebbe fare di più in termini di tagli alla spesa pubblica e di efficientamento”. Valutando la variazione il consigliere ha detto che “si limita ad aggiungere qualche aggiustamento al programma di bilancio, in un’ottica di continuità che non condividiamo”.

Per Marco Cugusi, Sel, quando si parla di bilanci “che hanno una ricaduta anche drammatica sulla vita delle persone bisogna fare una riflessione che non è solo tecnica. È evidente che questa comunità locale si trova oggi a fare le nozze con i fichi secchi per riuscire a dare risposta, in maniera spesso disperata, ai bisogni dei cittadini. C’è un problema di nuove povertà in questo paese e, se è giusto tagliare la spesa, non si possono tagliare i beni comuni”. Cugusi ha apprezzato il lavoro fatto con la Fondazione Cresci@mo “che ha aggirato i limiti imposti anche se manca ancora l’aumento salariale agli insegnanti per adeguarlo a quello dei colleghi”. 

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