12/05/2017

CENTRI PER DISABILI, OK A REGOLAMENTARE GLI ACCESSI

Urbelli: criteri trasparenti, progettazione personalizzata e sostegno alle famiglie anche attraverso il contenimento della quota. Il Consiglio approva ad unanimità

Sono 122 i posti disponibili nei centri socio riabilitativi residenziali per disabili gravi, di cui 66 quelli accreditati; 116 sono invece i posti nei centri diurni, di cui 111 accreditati. Se fino a poco tempo fa tutte le domande venivano soddisfatte, oggi si registra una maggiore richiesta per i centri diurni, in particolare da parte di giovani disabili che hanno terminato l’obbligo scolastico. “Per questo stiamo riadeguando l’offerta di alcuni servizi e progettando un nuovo centro diurno che abbiamo inserito nel Bando Periferie”. Lo ha sottolineato l’assessora al Welfare e Sanità Giuliana Urbelli presentando al Consiglio comunale l’11 maggio la delibera relativa al nuovo “Regolamento per l’accesso ai centri socio riabilitativi residenziali e diurni per disabili e criteri di contribuzione per concorrere al pagamento del servizio” che, entrerà in vigore l’1 giugno e che, al pari del “Regolamento per l’accesso alle case residenza e ai centri diurni per anziani” (in vigore dal 15 giugno), è stato approvato ad unanimità dall’Assemblea.

È complessivamente pari a oltre 8 milioni di euro il costo sostenuto per Centri residenziali e diurni per disabili, ma le rette medie di compartecipazione per gli utenti sono significativamente contenute (25 euro per i residenziali a fronte di un costo pari a 184 euro e 6 euro per i diurni a fronte di un costo giornaliero di 142).

“In questo sta la differenza dei nostri territori nel sostenere con i fatti le persone con disabilità e le loro famiglie – ha spiegato l’assessora -  a partire dal contributo regionale che storicamente affida al Fondo regionale per la non autosufficienza un ruolo che in nessuna altra regione ha, coprendo circa il 68% dei costi. Il Comune di Modena, attraverso scelte di bilancio compiute negli anni e che quest’anno si confermano e rafforzano, garantisce il 12% (per i diurni il 21%) della quota che altrimenti sarebbe a carico di famiglie già provate dalla condizione di grave disabilità”.

All’elaborazione del Regolamento, che prima non esisteva, hanno partecipato attivamente le Associazioni dei disabili e dei loro familiari.

Analoghe al Regolamento relativo alle strutture per anziani, la filosofia e i criteri sottesi definendo destinatari e requisiti d’accesso, progettazione personalizzata, modalità d’accesso, criteri di priorità per l’ammissione, a partire dalle finalità: innanzitutto garantire alla persona disabile livelli adeguati di tutela tenendo conto delle caratteristiche personali, del contesto familiare e delle aspettative, attraverso interventi atti a conservare e potenziare autonomie e abilità; in secondo luogo, definire procedure, modalità e criteri per l’accesso che rispondano a principi di equità.

Anche in questo caso vengono messi al centro i bisogni socio-educativo, riabilitativo, assistenziale e sanitario della persona disabile a cui nella scheda di valutazione è assegnato un punteggio massimo di 70 su 100. Alla capacità di supporto socio educativo assistenziale della rete familiare, oltre che dei servizi pubblici e privati eventualmente attivati, (misurata attraverso appositi indicatori che valutano diverse variabili) è attribuito il punteggio massimo di 30/100.

Inoltre, la valutazione sarà realizzata insieme al personale sanitario, che condivide la responsabilità della valutazione, della restituzione alla famiglia e della progettazione; alla condizione economica non sarà attribuito punteggio ma costituirà un criterio ordinatore di priorità a parità di punteggio; infine, le ammissioni urgenti vengono definite sulla base di criteri omogenei al fine di garantire maggiore trasparenza.

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