26/05/2017

HESPERIA /1 – “IMPEGNO PER AGEVOLARE L’ACCORDO TRA LE PARTI”

L’assessore Bosi ha risposto in Consiglio a due interrogazioni di Art.1-Mdp e Pd sull’esternalizzazione del servizio di pulizia dell’ospedale privato

“Se Hesperia Hospital proseguisse nella volontà di esternalizzare il servizio di pulizie, senza accordo con i sindacati, il Comune, come sempre in questi casi, farà la sua parte partecipando al tavolo di trattativa per agevolare l’accordo tra le parti”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro Andrea Bosi rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 25 maggio, alle due interrogazioni sul tema proposte da Art.1-Mdp e dal Pd e presentate rispettivamente da Marco Malferrari e Tommaso Fasano che chiedevano quali azioni l’Amministrazione intenda mettere in campo per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e cercare una soluzione che scongiuri i licenziamenti.

“Al momento – ha precisato l’assessore nella risposta – non risulta aperta alcuna procedura di licenziamento collettivo né individuale dei venti dipendenti addetti alla pulizia dei reparti all’Hesperia Hospital anche se temiamo che presto qualcosa si muoverà”.

Ricapitolando la situazione, Bosi ha ricordato che Hesperia Hospital è un ospedale privato accreditato di alta specialità a indirizzo polispecialistico che appartiene al gruppo Garofalo, con sede a Roma, e ha un fatturato di circa 47 milioni di euro. A gennaio 2017 Hesperia ha firmato un accordo con la Regione Emilia Romagna per la fornitura di prestazioni da erogare fino al 2018, “ricevendo il tetto massimo di spesa erogabile dalla Regione e questo è un fatto di cui tenere conto”. All’inizio di aprile l’azienda ha convocato le organizzazioni sindacali Fp Cgil e Uil Fpl comunicando loro che, nel quadro di un processo di riorganizzazione aziendale, avrebbe preso la decisione di esternalizzare il servizio di pulizia dei reparti alla Gsa, cooperativa sociale di Roma che aveva già da alcuni mesi in appalto il servizio di pulizia di un piano della struttura. I sindacati hanno chiesto garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali per tutti i 20 dipendenti (in gran parte donne) che sarebbero dovuti passare nel nuovo rapporto di lavoro in capo alla cooperativa sociale. Questa, da parte sua, ha proposto di riconoscere a tutto il personale attualmente dipendente di Hesperia Hospital la retribuzione del contratto standard di cui si avvale la cooperativa, con una maggiorazione di 100 euro mensili netti a titolo di rimborsi spese. “In sostanza i lavoratori e le lavoratrici dell’Hesperia avrebbero dovuto rescindere il contratto di lavoro in essere, per alcuni da decine di anni, per essere riassunti da Gsa con questa forma di maggiorazione derubricata come rimborso spese che però comporta profili diversi ai fini previdenziali”. I sindacati hanno definito inaccettabile lo scenario proposto preannunciando lo stato di agitazione e l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. Il tentativo obbligatorio di conciliazione, avvenuto in Prefettura il 26 aprile, non ha dato risultati: i sindacati hanno chiesto infatti il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e dell’orario di lavoro, il riconoscimento dell’attuale livello retributivo e la tutela ex art.18, in quanto dipendenti con anzianità comprese tra i 5 e i 35 anni. Mentre l’azienda ha sottolineato il suo impegno per garantire il mantenimento del posto di lavoro attraverso l’assunzione alla cooperativa.

Azioni sul documento