24/05/2017

LA FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE ARRIVA IN CONSIGLIO

In commissione lo statuto del nuovo soggetto giuridico che permetterà l’integrazione tra Galleria Civica, Museo della Figurina e Fondazione Fotografia

Si chiamerà Fondazione Modena Arti Visive il nuovo soggetto giuridico che permetterà l’integrazione tra Galleria Civica, Museo della Figurina e Fondazione Fotografia. La delibera che propone il testo dello statuto del nuovo ente, che nasce dalla trasformazione di Fondazione Fotografia, è stata illustrata oggi, mercoledì 24 maggio, dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza alla commissione consiliare Servizi sottolineando che l’operazione si inserisce nel percorso di ideazione, progettazione e realizzazione del nuovo Polo culturale S.Agostino-Estense il quale, come previsto dal protocollo d’intesa siglato lo scorso anno da Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, sarà caratterizzato proprio dalla presenza dei tre istituti che si occupano di immagine e di arti visive unificati in un unico soggetto: “Un solo ente, una sola governance, un solo direttore e una programmazione fortemente integrata, per tre istituti culturali che manterranno comunque la loro specificità, il loro marchio, pur in una nuova forma di gestione unificata”.

In attesa del completamento dell’intervento di restauro e riqualificazione del complesso Sant’Agostino - Palazzo dei Musei – ex ospedale Estense, Fondazione Modena Arti Visive potrà contare sulle attuali sedi degli istituti e, per le esposizioni, anche sulla Palazzina dei Giardini Ducali, sul Foro Boario e sul Mata.

La delibera verrà discussa dal Consiglio comunale probabilmente nella prossima seduta. Nel frattempo sarà stata definita l’intesa sindacale rispetto alla dotazione di personale che, pur non essendo materia di statuto, ha un riferimento nella delibera. Il percorso individuato prevede per i 14 dipendenti comunali di Galleria Civica e Museo della Figurina (tra tecnici, amministrativi e funzionari con profilo scientifico) la possibilità di scegliere se essere assunti dal nuovo ente o rimanere in Comune, su posti vacanti. Dal 1 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2019, quindi, questi dipendenti, che in questa fase continuano a lavorare nell’istituto di riferimento in avvalimento alla Fondazione (cioè sotto la direzione dei suoi organi), potranno chiedere il trasferimento su posti vacanti man mano che questi si liberano all’interno del Comune. Al termine dei due anni i posti in pianta organica saranno soppressi e i dipendenti che non hanno scelto il contratto con la Fondazione saranno stati ricollocati in altri servizi comunali (per alcuni, in questo periodo matura anche l’età di pensionamento).

Tra gli obiettivi dell’operazione non c’è la riduzione di personale, ma la razionalizzazione degli staff comporterà anche un risparmio economico per il Comune che a regime è stimato in circa 70 mila euro.

Con la delibera si determinano anche i principali indirizzi per la convenzione che regolerà il passaggio delle attività, tra cui gli impegni di Comune e Fondazione Cassa di Risparmio ad assegnare i contributi economici annuali al nuovo soggetto in continuità con il periodo precedente per consentire la programmazione delle attività culturali.

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