01/06/2017

IN LUGLIO IL DIRETTORE DELLA FONDAZIONE ARTI VISIVE

Cavazza rispondendo all’interrogazione di M5s: la nomina spetta al cda del nuovo ente, percorso condiviso tra Comune e Fondazione Cassa di risparmio

La selezione a evidenza pubblica per la direzione della Fondazione Modena Arti Visive è stata avviata prima della costituzione formale del nuovo soggetto giuridico per “agevolare l’operatività della Fondazione fin dalla nomina del nuovo consiglio di amministrazione” che presumibilmente sarà operativo in luglio. Lo ha spiegato l’assessore alle Cultura Gianpietro Cavazza rispondendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 1 giugno, all’interrogazione del Movimento 5 stelle, illustrata dalla capogruppo Elisabetta Scardozzi, che chiedeva informazioni sullo statuto giuridico dell’ente (la relativa delibera è in discussione proprio nella seduta odierna) e sul percorso di nomina del direttore e del cda, oltre che sulle prospettive del personale comunale degli istituti culturali che entrano a far parte del nuovo soggetto insieme Fondazione Fotografia: Galleria civica e Museo della Figurina.

L’assessore Cavazza ha ricordato che l’avviso pubblico dello scorso agosto era stato preceduto in aprile dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Comune per la costituzione di un Polo per l'Immagine contemporanea nel quale si prendeva “il reciproco impegno, di individuare concordemente il direttore del nuovo soggetto giuridico, attraverso una selezione ad evidenza pubblica, curata congiuntamente da Comune e Fondazione”, un percorso che era stato anticipato in febbraio al Consiglio comunale in occasione di una specifica seduta della commissione consiliare.

La procedura di selezione, concordata con la Fondazione, “è stata avviata – ha ricordato Cavazza - quando si erano già definiti e concordati i principi di base del nuovo statuto, con la sostanziale partecipazione paritaria dei due enti: aver già svolto la prima parte dell'iter consentirà al nuovo cda di nominare subito il direttore, disponendo già della rosa tra cui scegliere”. La commissione di esperti, infatti, ha individuato quattro candidate, il cui nome e curriculum è stato reso pubblico al termine del percorso di selezione: Diana Baldon, Maria Chiara Bertola, Ilaria Ester Bonacossa, Caterina Riva.

Il cda della nuova Fondazione Modena Arti Visive, che nasce dalla trasformazione di Fondazione Fotografia, sarà composto da due consiglieri nominati dal Comune, da due nominati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da un presidente nominato congiuntamente dai due enti fondatori. La presenza paritaria nel cda di Comune e Fondazione Cassa di Risparmio è una delle novità del nuovo statuto (oggi, in Fondazione Fotografia, la Fondazione Cassa esprime due consiglieri e il presidente) e per la scelta del presidente, in particolare, si prevede che la designazione avvenga su proposta del Comune e in caso di mancato accordo la nomina spetterà a rotazione a ciascuno degli enti fondatori, a cominciare dal Comune.

Le cariche di presidente e di membro del cda sono a titolo gratuito. I cinque consiglieri sono nominati per un periodo corrispondente a tre esercizi e sono rinominabili per non più di una volta. Il Comune per la nomina dei componenti di propria competenza seguirà il regolamento per prevede avviso pubblico, candidature e audizioni nelle commissioni consiliari. Il presidente di Fondazione Fotografia decade con l’approvazione dello statuto da parte del Consiglio comunale e del consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio.

Rispetto al personale comunale, l’assessore Cavazza ha spiegato che con i sindacati è stato definito un protocollo d’intesa che prevede la possibilità per i lavoratori di scegliere la permanenza alle dipendenze del Comune a copertura di posti vacanti di pari categoria, oppure il passaggio alle dipendenze di Fondazione Arti Visive. Il periodo per poter effettuare la scelta sarà di due anni: dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2019.

Sono impegnati in Galleria Civica e Museo della Figurina 14 dipendenti, cinque dei quali matureranno i requisiti per la pensione nell'arco del biennio. E' previsto che col passaggio delle attività alla Fondazione e la razionalizzazione delle attività non vengano sostituiti due pensionamenti, con un risparmio di spesa di circa 71 mila euro.

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