16/09/2017

IUS SOLI / 2 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Diversi consiglieri sono intervenuti prima dell’approvazione dell’ordine del giorno che sollecita l’approvazione della legge al Senato

Sono diversi i consiglieri intervenuti nella seduta consiliare di giovedì 14 settembre nel dibattito sull’ordine del giorno che sollecita l’approvazione della legge sullo “ius soli” cosiddetto temperato e chiede ai senatori modenesi di attivarsi affinché la riforma della cittadinanza venga approvata quanto prima. 

Il documento, presentato da Art.1 Mdp, Pd e Per me Modena ed emendato su proposta di Pellacani (FI), è stato approvato dal Consiglio comunale con il voto a favore di Art.1 – Mdp, Pd, Per me Modena, contrario Popolo Idea e Libertà e FI, e con l’astensione di M5s e Giuseppe Pellacani di FI).

Per Simona Arletti del Pd “ci si può vergognare della discussione al Senato ci si ù vergognare. Non è una partita chiusa - ha aggiunto - questa battaglia la porteremo avanti e spero che il Pd possa trovare al più presto i numeri nella maggioranza per procedere all’approvazione. Oggi chi nasce in Italia da genitori stranieri resta straniero, ragazzi immigrati di seconda o terza generazione che frequentano le nostre scuole e si sentono italiani ma per la legge non lo sono, appesi a permessi di soggiorno senza il riconoscimento di diritti fondamentali”. Tommaso Fasano ha evidenziato che “la legge chiamata ius soli è uno ius soli temperato che non corrisponde a dare cittadinanza solo perché si nasce in uno Stato, ma quanto meno per nascita da genitori che da tempo risiedono sul territorio. Questa legge è addirittura restrittiva rispetto alla nostra situazione attuale - ha proseguito - e di quello di cui ci sarebbe bisogno: è necessario fare in modo che queste persone non si sentano cittadini di serie B ma parte di questa Nazione perché hanno vissuto sempre qui è una questione di civiltà”.

Giuseppe Pellacani di FI ha annunciato una posizione “in parte dissenziente rispetto a quella generale del partito, contrario allo ius soli. Va fatta chiarezza perché si continua a navigare su un equivoco: stiamo parlando dell’approvazione del riconoscimento di una cittadinanza che già oggi normativamente viene riconosciuta a condizioni diverse e che con la legge viene estesa. L’elemento della cittadinanza - ha affermato - è indispensabile se si vuole andare nella direzione di una reale futura integrazione e criticare lo ius soli perché si critica l’immigrazione clandestina o la criminalità di immigrati non è corretto, sono temi molto diversi che vanno tenuti distinti”.

Anche Francesco Rocco di Art.1 - Mdp ha ricordato che “il nuovo disegno di legge non prevede lo ius soli, che a mio avviso sarebbe stata la posizione preferibile, ma prevede lo ius soli temperato. Le nuove norme consentirebbero una modifica che rappresenta il minimo: darebbe la cittadinanza ai figli di immigrati nati nel ’99-2000 i cui genitori sono in possesso di permesso per il soggiorno permanente o di lungo periodo. Lo spirito di questa legge - ha aggiunto - è importante: si tratta di una legge di civiltà, inclusiva, che riconosce ai bambini nati e cresciuti nel Paese lo stesso status dei bambini italiani”.

Domenico Campana di Per me Modena ha precisato come “ius soli vuol dire diritto basato sul territorio: si prende in considerazione la relazione umana di persone che inevitabilmente devono condividere lo stesso spazio. Il fondamento del diritto territoriale - ha proseguito - è che ogni cittadino debba essere giudicato non sulla base delle leggi della propria etnia, ma secondo le leggi del territorio in cui risiede. Bisogna uscire dal diritto barbarico di sangue, le persone valgono perché condividono lo stesso spazio di sviluppo di progetti. Questa legge deve essere rapidamente approvata perché tali ragazzi vivono le stesse condizioni di vita dei loro coetanei italiani”.

Luigia Santoro di Idea Popolo e Libertà ha espresso il suo accordo sullo ius culturae, “cioè sul dare cittadinanza ai ragazzi anche prima dei 18 anni quando hanno fatto un percorso di studi e possono esprimere consapevolezza verso il fatto di avere cittadinanza italiana. Non sono d’accordo invece - ha chiarito - sullo ius soli, che mi sembra una forzatura. Insistere sul dare facilmente la cittadinanza in un momento in cui non siamo in grado di controllare i flussi migratori non va bene, va risolto e gestito prima quel problema. Nessuno vuole negare agli stranieri di diventare italiani, purché ci sia un percorso che richiede tempi e verifiche”.

Per Adolfo Morandi di FI “la cittadinanza italiana occorre meritarla. Non si è contrari in assoluto sulla presenza in Italia di immigrati che vengono per lavorare e si integrano, ma non va bene rendere tutto automatico o quasi e quello dello ius soli ci pare un percorso troppo frettoloso. Va difesa l’italianità - ha continuato - come popolo che ha un proprio stile di vita e dei valori che vanno portati avanti. La multiculturalità, intesa come consentire a chiunque di continuare a portare avanti  il proprio stile di vita anche in Europa, abbiamo visto quali disastri ha portato”.

Marco Rabboni del M5s ha ricordato che “ manca ancora una posizione condivisa del nostro gruppo a livello nazionale: auspichiamo che si possa venire a una quadra sul tema grazie alla discussione a livello parlamentare, è quindi fondamentale che si arrivi a discutere su un tema importante come questo”. Il consigliere ha annunciato astensione sull’ordine del giorno: “A livello locale - ha aggiunto - per noi è molto importante l’ultimo punto del dispositivo, che chiede di prevedere momenti pubblici con la cittadinanza per consentire la discussione su questi temi, in modo che si trovino maggioranze condivise all’interno di tutti i gruppi”.

Paolo Trande di Art.1 - Mdp ha sottolineato che “sono diverse migliaia i ragazzi modenesi che aspettano di uscire da un limbo ed essere riconosciuti, di uscire da una situazione in cui non sono né stranieri né italiani”. Per il consigliere è stato importante quanto ha evidenziato il consigliere Pellacani: “ Non solo è giusto, ma è anche utile per il Paese il riconoscimento di questi ragazzi. Noi dobbiamo fare lo ius soli - ha aggiunto - anche per porre rimedio ai disastri fatti dalla destra, per provare a dare cittadinanza e regolarità ai figli di quelli che loro hanno sanato, in quanto le più grandi sanatorie di irregolari sono state fatte dalla destra”.

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