La manovra finanziaria del Comune non tocca le tariffe e le imposte locali, con il blocco di tutti i tributi e dell’addizionale Irpef (i cittadini modenesi continueranno a beneficiare del taglio della Tasi sulla prima casa deciso dal Governo per il 2017 e che vale in città 19 milioni di euro), la conferma della riduzione delle rette dei nidi e delle scuole d’infanzia decisa lo scorso anno e lo stop su tutte le utenze anche per la Tari: a parità di costi, però, sono previsti servizi aggiuntivi su raccolta rifiuti, spazzamento e progetti ecologici per un valore di oltre 770 mila euro.
Continua il percorso per la razionalizzazione delle spese di funzionamento (dalle utenze ai costi postali) e la riduzione delle spese per incarichi con un limite di spesa che nel triennio passerà dagli 886 mila euro del 2018 agli 857 mila del 2020.
I Fondi crediti di dubbia esigibilità, lo strumento introdotto con il bilancio armonizzato per evitare che vengano spese risorse la cui riscossione non è certa, aumentano di quasi un milione di euro, passando da 6,916 nel 2017 a 7,824 milioni nel 2018.
Per ragioni di equità, si sviluppa ulteriormente l’impegno per contrastare l’evasione del pagamento delle imposte. Nelle scorse settimane è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna e Anci regionale che aggiorna e integra quello del 2008 con l’obiettivo specifico di ottimizzare la quantità e la qualità delle informazioni catastali per favorire una più ampia fruizione dei dati da parte di tutti i soggetti aderenti. Continuano le segnalazioni all’Agenzia che producono un recupero di gettito anche per mila Comune: nel 2017 circa 100 mila euro.
Nel corso dell’anno, inoltre, verranno aumentati i controlli sul pagamento dell’imposta di soggiorno e verranno informatizzate le dichiarazioni sui canoni concordati per migliorare il controllo e il monitoraggio su questo tipo di agevolazioni.
Nel 2017, per esempio, sono stati accertati quasi 5 milioni e 400 mila euro di arretrati di Imu. L’obiettivo per il 2018 è di 5 milioni e 800 mila euro. Anche su Tari/Tares e Tia sono stati raggiunti risultati significativi con l’accertamento di 1,2 milioni di euro (la previsione iniziale era di 750 mila euro). E’ anche grazie a questa attività di recupero che è stato possibile mantenere invariate le tariffe.
Nonostante il nuovo indebitamento assunto lo scorso anno relativo allo stadio Braglia, a causa dell’escussione della fideiussione a favore del Modena calcio, il debito è comunque in diminuzione: se tra il 2017 e il 2018 passa da 6,5 a 8,7 milioni (poco più di 40 euro ad abitante), nel 2019 scenderà a 7,4 e nel 2020 a 6,8 milioni.
Un particolare rilievo finanziario continuano a rivestirlo i mancati rimborsi da parte dello Stato con cui il Comune di Modena vanta un credito di circa 24 milioni di euro per le spese degli uffici giudiziari e l’Iva per i servizi esternalizzati.
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