30/11/2018

DECRETO SALVINI / 2 – DIBATTITO: “AUMENTERÀ L’INSICUREZZA”

Le posizioni dei gruppi che hanno proposto gli ordini del giorno approvati dal Consiglio comunale

Ad aprire il lungo dibattito sui tre ordini del giorno discussi in Consiglio comunale giovedì 29 novembre sul cosiddetto decreto Salvini, il ddl 113 in materia di immigrazione e sicurezza, è stato, per il Partito democratico, Antonio Carpentieri, intervento sul tema dei beni confiscati alla mafia. “Sono molto preoccupato, perché di fronte a una proposta di legge popolare con oltre un milione di firme, divenuta legge, che confiscava i beni alla mafia per consegnarli ad attività meritevoli, quel principio viene ora scardinato”. E mettendo in guardia sul fatto che solo chi ha già goduto del bene potrà esserne interessato e ricomprarselo attraverso il sistema delle teste di legno, si è rivolto ai consiglieri che appoggiano il governo chiedendo: “Dove sono qui gli interessi degli italiani? E quali italiani hanno interesse che questi beni tornino all’associazione mafiosa che ne disponeva?”. Per Federica Venturelli la modifica “incide negativamente sul riutilizzo dei beni che ha creato lavoro, inclusione e sviluppo locale”. E sull’immigrazione ha osservato che, a fronte di un basso tasso di rimpatri, “il decreto sicurezza, una cozzaglia di norme, facilita i grandi assembramenti e mette a rischio lo Sprar con l’unico effetto di favorire l’insicurezza”. Ha criticato inoltre le modalità “con cui il Governo ha deciso di andare avanti da solo senza coinvolgere i Comuni” e ha ribadito “solidarietà a Lucano, nel rispetto delle indagini giudiziarie, perché il problema non sono gli immigrati riusciti a far rinascere Riace, ma la criminalità organizzata”. Giulia Morini dopo aver raccontato la storia di una ragazza nigeriana da lei conosciuta, una giovane con un ritardo mentale, messa in cinta da uno dei suoi caporali e picchiata fino a farle abortire il bimbo, entrata poi nei programmi di protezione umanitaria, ha affermato: “Nei prossimi 40 anni si prevedono 50 milioni di profughi in giro per il mondo; sì la pacchia è finita, ma è finita per noi. Quello contenuto nel decreto legge Sicurezza è un attacco deliberato all’accoglienza, un’odiosa semplificazione che rende gli immigrati tutti uguali e tutti criminali. Salvini cavalca la paura, la paura dei poveri e degli emarginati”. Tommaso Fasano ha ricordato che proprio un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio  “ha portato alle cittadinanze onorarie conferite, anche lo scorso sabato, ai bimbi nati da genitori stranieri e gli odg votati insieme sullo ius solis. L’immigrazione è un fenomeno complesso, ma non si può gestire con la discriminazione e l’apartheid”. Simona Arletti ha osservato che “Con poche semplici mosse il decreto esprime una visione precisa: che i problemi sociali non esistono e non sono complessi e si possono risolvere con misure di ordine pubblico. Non è così ed è difficile pensare all’onesta di chi ha preso queste misure. La solidarietà a Riace sottolinea che questi sono fenomeni complessi da gestire, ma cercando risposte attente e complesse, lavorando sul territorio con inventiva e coraggio possono diventare una vera risorsa. La visione che si vuole imporre credo invece ci porterà invece a gravi problemi”. Anche Caterina Rita Liotti si è detta “molto preoccupata perché è da incoscienti mettere in strada centinaia di persone”; ha invitato a guardare al “modello Riace e a riflettere sull’accoglienza che Modena ha riservato a migliaia di bambini napoletani nell’immediato dopoguerra”. 

Per Art.1-Mdp-Per me Modena, Marco Cugusi, ricordando che “da anni il Comune sta cercando di ottenere la gestione di un bene confiscato in zona Sacca”, ha sottolineato che legge sulla confisca dei beni “è da correggere per rimediare alla lentezza delle procedure, non certo mettendo all’asta i beni con il rischio di farli tornare nelle mani delle cosche criminali”. E sull’immigrazione ha affermato: “Non baratteremo mai i diritti umani per avere consenso elettorale (l’operazione fatta da Salvini) come abbiamo sempre detto ribadendo il nostro no alla riapertura del Cpr; su questa vicenda si gioca la civiltà”. Domenico Savio Campana ha espresso indignazione ma ha anche un invito a ragionare: “Come dimostra la diminuzione degli sbarchi, non c’era necessità e urgenza che giustifichino il decreto. Già la detenzione amministrativa lede i diritti fondamentali, addirittura ora si viola la Costituzione nel principio di non colpevolezza quando si prevede la detenzione per una condanna di primo grado. Il precedente della revoca della cittadinanza (in parte modificata per intervento del presidente Mattarella) è la revoca della cittadinanza agli ebrei. Si semina insicurezza e si governa chi è preso dalla paura; una storia antica”. Paolo Trande, dicendo di ragionare da amministratore e lasciando da parte i principi”, ha aggiunto: “Il decreto legge è illogico, irrazionale e controproducente come hanno detto tutti i sindaci, anche quelli del M5s. Avrà l’effetto di moltiplicare i migranti irregolari che sono effetto della Bossi Fini, legge colabrodo che non consente l’ingresso legale. E per l’entità del fenomeno e l’impossibilità di fare rimpatri. anche perché sono solo quattro i paesi disposti a riprendere gli irregolari, non saranno i Cpr a risolvere il problema. Tra qualche settimana vi chiederemo conto del disastro che il decreto provocherà. E per ultimo – ha concluso - colleghi del M5s voi non siete così, non c’entrate nulla e noi vi chiediamo di dire di no, perché aumenteranno solo insicurezza e disordine”. Walter Vincenzo Stella ha parlato di “decreto ostile agli immigrati tipico di un regime razzista al solo scopo di aumentare il consenso elettorale. La vera emergenza non sono gli immigrati, ma la stanno creando i due vicepremier”. Ha sottolineato l’importanza del “coinvolgimento dei migranti in lavori socialmente utili” e definito “i Cpr strutture inutili con un alto tasso di disumanità prevedibile”, accennando anche al “clamoroso errore del governo Renzi nel rinunciare ad approvare lo Ius solis”, mentre “l’atteggiamento assunto dall’attuale governo isola l’Italia dimenticando la nostra storia” e ha auspicato che si avvii “il percorso di gemellaggio con Riace che sta dando un esempio di come va fatta l’integrazione”.

L’assessore Andrea Bosi ha sottolineato che “per quanto riguarda gli immigrati i primi effetti sono riscontrabili già in questi giorni”, mentre “per i beni confiscati,  il potenziamento dell’Agenzia è risultato di disposizioni e fondi disposti già nel 2017. Il problema del mancato funzionamento sta a monte: stiamo parlando di procedure complicatissime; ad oggi non esiste una mappa aggiornata dei beni confiscati. Il rischio creato dal decreto è alto perché la mafia è piena di soldi e desiderosa di riciclarli”.

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