“Questo bilancio non contiene risposte: per sbloccare Modena occorre mettere in campo delle politiche che qui non ci sono”, ha osservato Marco Bussetti del M5S . Per il consigliere il bilancio non è in grado di affrontare le sfide attuali a partire da quella del sociale e della cultura (“è necessario mantenere la governance pubblica della Fondazione arti visive”) che nel documento compare molto poco per arrivare all’ambiente, “oltre la facciata verde che ci si vuole dare”, alla mobilità “che è strategica” e alla sicurezza, “per la quale avevamo proposto una lettura diversa, giocata sulla prevenzione”. Il Comune, ha proseguito, “non fa proposte e invece ha un atteggiamento ostile nei confronti di chi ha messo in campo idee diverse, dai Comitati a Italia nostra”. Marco Bortolotti, collegandosi all’emendamento da lui presentato, ha sottolineato l’importanza della cybersecurity e dello sviluppo del wifi da usare non solo per sviluppare la rete delle telecamere che “potrebbero anche essere solo un palliativo”, ma per trasmettere e accedere a informazioni ai fini della prevenzione e della sicurezza: “Vorremo sfruttare percorsi già avviati con l’Università per potenziare risorse locali e fornire informazioni che consentano alle Forze dell’ordine di lavorare meglio e di dare più sicurezza alla cittadinanza”.
Luca Fantoni intervenendo sugli emendamenti del Pd ha chiesto “quanti fondi sono stati utilizzati dal 2015 per le zone 30” visto che già in passato il suo gruppo ne aveva presentato uno analogo “ignorato”, mentre per quello sulle giovani coppie, “oltre ad essere di difficile applicazione”, ha osservato che “nell’ultimo anno, nonostante l’aumento dello spread, i tassi sono diminuiti e dunque perché stanziare 200mila euro per un problema che non c’è; avremmo preferito contributi per l’accesso al mutuo”, ribadendo infine l’indicazione che si continui ad investire sullo sport di base. “Riprendere il governo delle politiche di welfare, istruzione e cultura, settori nei quali sono state fatte troppe scelte di esternalizzazione”, è stato il tema dell'intervento di Elisabetta Scardozzi che ha ribadito la richiesta di manutenzione adeguata e costante della residenza per anziani Ramazzini. Sui servizi all'infanzia e l'istruzione, la consigliera ha contestato “la trasformazione e la chiusura di servizi per l'infanzia come il nido Triva, il mancato rinnovo del patto per la scuola e le intenzioni non chiare sul futuro di Memo”. Sulla cultura, “il focus non sono le proposte ma quello che non si è fatto e, peggio, quello che si è fatto. Negativo oltre ogni limite il caso della fondazione Mav, che ha disperso un patrimonio culturale, sociale ed esperienziale”. Per la consigliera l'Amministrazione ha “grandi progetti e grandi contenitori culturali accomunati a mancanza di visione di lungo termine”.
Per Adolfo Morandi di Forza Italia “il bilancio ha quasi la connotazione di un consuntivo di quattro anni, ma avrebbe dovuto delineare la Modena del futuro. Di molti investimenti, come ex Amcm e S.Agostino si discuteva da anni, nulla si fa per l’area delle ex Fonderie; il Piano urbanistico generale è in fortissimo ritardo, l’Amministrazione non ha una visione programmatica della città. Al sindaco riconosciamo lo Sbloccamodena che però non ha inciso più di tanto nello sviluppo; l’unica cosa che la giunta è riuscita a fare è l’Avviso pubblico risolto però in poca roba: gran parte della città resterà allo stato attuale. Ci si vanta di non aver alzato le tasse, dimenticandosi che le aliquote erano ormai al massimo”, ha affermato indicando invece la strada giusta in “detassazione, sviluppo del settore manifatturiero, rilancio del trasporto pubblico e delle frazioni, politiche a sostegno delle famiglie e della salute, senza dimenticare che ancora si spende troppo in affitti passivi e non esiste non fare ricorso all’indebitamento almeno parziale”. Andrea Galli è intervenuto sull'ordine del giorno del Novi Park commentando che “il sindaco ha tante colpe ma questa non è sua, l'ha ereditata. Con la convenzione abbiamo perso la sovranità sulla gestione delle strade di Modena per 40 anni senza contare che ne contratto è previsto un guadagno certo da parte del gestore, garantito dall'amministrazione, anche se il parcheggio rimane vuoto”. Per il consigliere non c’è bisogno di vendere le azioni di Hera, “sarebbe sufficiente un mutuo, e con importi come quelli che guadagnano i gestori a garanzia le banche litigherebbero pur di avere in gestione questo parcheggio e noi potremmo riacquistare la possibilità decidere le politiche della sosta e della mobilità nella nostra città. Pensiamo seriamente – ha concluso - se non sia un vantaggio per tutti cacciare gli austriaci e riprenderci un bene che è nostro”.
Per Marco Chincarini di Modena bene comune ci vuole “meno retorica e più concretezza”. Dopo aver ricordato come nelle ultime votazioni consiliari sia stato “profondamente in disaccordo ma con coerenza”, ha parlato di “difficoltà della città rispetto a welfare e non solo” e affermato che “gli assessorati Istruzione e Cultura non devono stare insieme, sono troppo importanti e va dedicata più attenzione politica a entrambi. La rigenerazione nelle politiche della città passa spesso attraverso i supermercati e dobbiamo fare più attenzione al lavoro, per esempio schierati compatti sul caso Italpizza”. Ha quindi fatto “un appello al sindaco perché cessi la politica degli annunci e degli slogan per incominciare a lavorare bene e meglio su questi numeri che oggi non mi trovano d’accordo. Questo bilancio dice solo quello che è stato fatto ma io non mi accontento più, vorrei un Comune più ambizioso capace di sviluppare politiche più innovative”.
Per Luigia Santoro, Lega nord, la “città è spaccata in due tra chi teme il crollo del Pd e chi è strozzato dalle politiche del Pd. E, mentre si parla di bellezza, le brutture sono ovunque, dalla Manifattura Tabacchi al Sant’Agostino che è ancora un contenitore vuoto fino all'ex Amcm che rischia di impaludarsi nelle operazioni di bonifica”. Per la consigliera l'amministrazione spende “ingenti risorse per inutili progetti di integrazione ma non trova i soldi per installare un rilevatore di benzene alla Madonnina”. Sul consumo zero di suolo ha affermato che “si lascia mano libera alle cooperative di costruzione, con esiti imbarazzanti”, e sulla sicurezza che “la criminalità dilaga, certe zone sono abbandonate e non si riesce nemmeno a gestire una sede decentrata della Municipale, tanto meno a rispondere alla nostra richiesta del vigile di quartiere”. Santoro ha quindi sottolineato che “le tariffe dei nidi dovrebbero essere scontate per il secondo e il terzo figlio” e che “sarebbe giusto riprendersi il Novi Park, attraverso un mutuo che si ripagherebbe ampiamente con gli introiti del parcheggio”.
Secondo Giuseppe Pellacani, di Energie per l’Italia, “Modena non è sostanzialmente cambiata nel corso della consigliatura: molti interventi annunciati non sono ancora stati avviati, il parco delle Mura è sempre uguale e ci sono investimenti che stanno comportando una serie di spese conseguenti come la Casa delle donne e il mutuo sportivo del Modena Calcio. E ci sono voluti tempi lunghi per mettere mano al comparto RNord e Esselunga”. Rispetto all'ordine del giorno a favore delle politiche per la famiglia ha affermato che “vogliamo solo sostenere le donne che lavorano in un momento difficile come la maternità, non penalizzare altre donne”. Sul Novi Park, infine, ha osservato che “per fare degli accordi occorre essere in due, per quanto la scelta sia stata criticabile, rimettere le lancette indietro in un momento per altro come questo è una forzatura che richiede un’attenta valutazione di costi e rischi”, dichiarandosi quindi “non d’accordo sull’acquisto del Novi Park”.
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