Il Bilancio di previsione 2018-2020 contiene “una strategia politica chiara che vede negli investimenti il motore della crescita, con un impegno straordinario nelle manutenzioni e, in questo contesto, per il superamento delle barriere architettoniche. Si confermano inoltre l’attenzione al welfare e all’istruzione, in particolare all’affitto sociale e ai progetti contro la dispersione scolastica, e l’impegno sull’edilizia scolastica, e rimane una priorità anche la tutela dell’ambiente”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Modena Andrea Bosi a chiusura del dibattito che, nella seduta consiliare di giovedì 22 febbraio, ha portato all’approvazione della manovra finanziaria con il voto a favore della maggioranza (i gruppi Pd e Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista - Per me Modena) e l’astensione dei due consiglieri provenienti dal gruppo “Per me Modena” (Domenico Campana e Marco Chincarini) nel rispetto del mandato degli elettori, come è stato spiegato. Voto contrario per Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Energie per l’Italia, Idea Popolo e Libertà, Cambiamodena.
“Questo bilancio conferma l’impegno dell’Amministrazione a rispondere ai bisogni reali e in mutamento dei cittadini, e la volontà di fare in modo che ogni euro investito possa generare un moltiplicatore importante di sviluppo economico e sociale”. Lo ha affermato Grazia Baracchi, Pd, aprendo il dibattito con un riferimento particolare ai prolungamenti d’orario e ai nuovi servizi per la fascia da zero a 6 anni e, soprattutto, “a due scelte che derivano da indirizzi del Consiglio: le risorse alla Fondazione Cresci@mo per avvicinare le retribuzioni del personale a quelle delle scuole comunali e le risorse per proseguire nei progetti contro la dispersione scolastica”. Chiara Susanna Pacchioni si è concentrata sulle risorse, integrative a quelle nazionali e regionali, dedicate al Dopo di noi con l’obiettivo “di garantire alle persone disabili una vita il più possibile autonoma, ma adeguatamente supportata, nelle loro case e con i loro familiari. I nostri 60 mila euro non basteranno ma, per la prima volta, viene seriamente considerato questo bisogno e la necessità di integrazione dei diversi servizi e strumenti”. “Con l’impegno sui boschi urbani – ha detto Simona Arletti – confermiamo anche nel bilancio la volontà di cambiare direzione nelle politiche ambientali e urbanistiche. Una decisione che può far diventare Modena una città leader nell’impegno per la forestazione urbana con il bosco di via Vaciglio e le altre due aree previste”. Anche Carmelo De Lillo ha posto l’attenzione sulle scelte ambientali affermando che “una città attrattiva non calpesta mai l’ambiente, e su qualità dell’aria, rigenerazione e riqualificazione degli edifici Modena non è all’anno zero, ma tiene al primo posto l’accesso allo studio, alla casa e al lavoro”. Marco Forghieri è intervenuto sul tema del commercio, a commento dell’emendamento e dell’ordine del giorno presentati dal M5s, per sottolineare che “la formazione degli operatori è di competenza delle associazioni di categoria e quindi riteniamo che se ne debbano occupare loro”. E Diego Lenzini ha sottolineato che il Bilancio punta sulla scuola e sul welfare, “sui giovani e sui più deboli, in continuità con i bilanci precedenti ma con elementi innovativi. Ma la città che cambia – ha aggiunto – è la vera sfida e qui sarà il nuovo Piano urbanistico a metterci alla prova, anche sui temi dell’ambiente e di una mobilità nuova e sostenibile”. Intervenendo per la dichiarazione di voto, il capogruppo Fabio Poggi ha osservato che gli emendamenti al bilancio proposti dall’opposizione “non modificano nemmeno simbolicamente le politiche di questa Amministrazione, anzi le rafforzano. E questo è più significativo di un voto contrario al bilancio. Da loro mi sarei aspettato invece – ha proseguito – una visione diversa, la proposta di un bilancio alternativo da sottoporre al giudizio del Consiglio”. Un “percorso insieme” per il consigliere si può fare “attraverso gli ordini del giorno sul tema della riqualificazione energetica e sulle barriere architettoniche”, mentre è “impraticabile”, la proposta di Forza Italia sulla ricognizione dei marciapiedi.
Il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli ha ribattuto che “la maggioranza voterà contro un ordine del giorno su un tema come quello della sistemazione dei marciapiedi che ci è stata richiesta in Commissione consiliare dai presidenti delle associazioni per le persone disabili e per la quale la maggioranza aveva dichiarato che si sarebbe fatta parte diligente. Era una cosa minima – ha concluso il consigliere – che si sarebbe potuta fare”. Sul Bilancio Adolfo Morandi ha ribadito di contestare “non le priorità indicate ma il modo di attuarle”. Sul tema della sicurezza il consigliere ha chiesto “risorse e l’aumento delle telecamere di videosorveglianza. La maggior parte dei delinquenti è costituita da stranieri irregolari, ci vuole un iter più breve per stabilire chi ha diritto di rimanere in Italia e fuori subito chi non ce l’ha. Dobbiamo poter uscire liberamente da casa la sera, soprattutto le donne”. Morandi ha poi osservato che “gli investimenti “non bastano a rilanciare l’economia cittadina. Si vuole dare l’idea di un’economia sana ma le imprese sono ancora molto in sofferenza soprattutto nel comparto edilizio. Il Comune avrebbe dovuto fare la sua parte e fare investimenti anche con un indebitamento maggiore per finanziarli”. Voto contrario dunque per “bilancio in continuità con il passato, che non guarda al futuro e che non è progressivo ma regressivo”.
Per Energie per l’Italia Giuseppe Pellacani ha sostenuto che “presentare il bilancio è compito di chi governa non dell’opposizione che, come si fa dappertutto, propone emendamenti e ordini del giorno quando c’è la consapevolezza che hanno una chance di essere condivisi”. Per il consigliere emerge “una dicotomia tra la narrazione e la realtà dei fatti: le imposte locali non aumentano, ma è perché sono già all’aliquota massima anche per chi si trova in una situazione di oggettiva difficoltà, l’impegno sui boschi urbani nasce dalla necessità di costruirsi un alibi sulla vicenda di Vaciglio e la sicurezza nel 2017 non è migliorata rispetto al 2016”.
Per ArtUno-Mdp-Per me Modena, Francesco Rocco si è soffermato sulle “pesanti responsabilità del Governo centrale che, con l’unico obiettivo di far quadrare i conti, ha permesso che aumentassero le disuguaglianze, con ricadute anche sulla tenuta della coesione democratica, la precarietà dell’occupazione e la povertà. E gli enti locali – ha proseguito – non hanno le risorse per far fronte a questa situazione. Abbiamo bisogno di creare lavoro e quindi siamo stati a favore dei tentativi dell’Amministrazione di far crescere l’occupazione, ma vorremmo – ha concluso – una città meno ‘smart’ e con più sanità anche se è apprezzabile la scelta di aumentare le risorse dei servizi sociali con contributi locali”. Attenzione alla cultura, (“che si fa con i contenuti e non con gli immobili”) per Marco Chincarini che ha definito “fumoso il Polo dell’immagine e fermo il Sant’Agostino”, e alla qualità dell’aria: “Nell’era dell’auto elettrica non abbiamo politiche specifiche e dobbiamo intervenire sui trasporti privati e pubblici”. Anche sul lavoro “ci vuole una pianificazione maggiore e più attenzione ai centri di vicinato che sono a rischio”. Nella dichiarazione di voto Vincenzo Walter Stella ha sottolineato i “significativi investimenti a Bilancio che hanno dato il via alla storica riqualificazione dell’area nord della città e le numerose delibere dello Sblocca Modena, una prassi utile ma che va tenuta monitorata”. Positivo anche il giudizio sulla forestazione urbana ma il consigliere ha ribadito il no del gruppo alla nuova legge urbanistica regionale: “Il nostro concetto di saldo zero, diverso da quello regionale, prevede che per ogni metro costruito e quindi reso impermeabile, un altro debba essere ripermeabilizzato”.
“Ancora una volta siamo di fronte a un bilancio bloccato” ha esordito Mario Bussetti per il M5s: “Manca quel cambio radicale che servirebbe per migliorare la qualità della vita, a partire dall’ambiente. L’inquinamento dell’aria è ancora a livelli altissimi, il suolo è trattato come qualcosa da consumare invece che come una risorsa irrecuperabile e anche sulla mobilità siamo lontani da quelli che dovrebbero essere i modelli di riferimento”. Il consigliere, che ha toccato anche i temi della cultura (“che avrebbe molto potenziale ma si concentra solo sui muri”) e del dialogo con i cittadini, “sul quale ci sono grandi difficoltà”, ha messo l’accento sugli investimenti, “che sono un mezzo e non un risultato”, affermando che “non conta tanto l’ammontare quanto gli obiettivi raggiunti”. Marco Bortolotti si è concentrato sul sostegno al piccolo commercio e sulla formazione degli operatori affermando che “sarebbe uno strumento strutturale al pari dello Sblocca Modena con il quale l’Amministrazione potrebbe aiutare una categoria dimenticata a favore del commercio medio grande”.
Intervenendo per la dichiarazione di voto Luigia Santoro, Idea-PeL, ha commentato che “per i gruppi di opposizione preparare gli emendamenti è una fatica sprecata perché vengono respinti anche quando sono accoglibili”. Per la consigliera il Bilancio “ricalca come sempre quello dell’anno prima, ma far andar bene le cose a Modena è semplice perché in questa città le persone si tirano su le maniche e fanno girare l’economia anche se le tasse sono molto alte e gli stipendi valgono meno”.
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