22/03/2018

INNOVAZIONE / 2 – TANTE STORIE AL LABORATORIO APERTO

Dai lavori del futuro alle tecnologie che dialogano con arte e spettacolo. Quasi 200 persone all’iniziativa all’ex Aem. Il bando per la gestione scade il 6 aprile

I lavori del futuro? Big data engineer, Devops analyst, Digital media specialist, Cyber bodyguard, Cloud architect, Quantitative risk analyst, Iot expert. Sono solo alcuni dei nuovi profili professionali di cui avranno bisogno le aziende nel settore dell’innovazione nei prossimi anni, anzi già da oggi, come ha spiegato l’amministratore delegato di Vem Sistemi Stefano Bossi partecipando mercoledì 21 marzo all’evento “L’arte dell’innovazione” che si è svolto nell’ex centrale Aem a Modena.

L’intervento di Bossi sull’innovazione incrementale, partendo dall’esperienza della sua azienda, è stata una della dozzina di storie tra tecnologia e creatività che si sono intrecciate di fronte a quasi 200 persone richiamate nell’edificio recentemente restaurato, che diventerà sede del Laboratorio aperto, per confrontarsi con ciò che si muove nel mondo dell’innovazione, tra startup, laboratori universitari, progetti culturali e tanti spunti di riflessione e suggestioni. L’iniziativa si colloca nel percorso di promozione della conoscenza del bando, aperto fino al 6 aprile, per la concessione di servizi per la gestione delle attività del Laboratorio: www.comune.modena.it/laboratorioaperto.

Prima di Bossi era intervenuto il fondatore di Energy Way Fabio Ferrari spiegando, da matematico, come l’utilizzo dei dati nelle “correlazioni deboli” può fornire informazioni preziose per i processi aziendali, mentre la regista Alice Tommasini ha raccontato come cambia il linguaggio cinematografico che si confronta con la realtà virtuale (“le migliori storie sono quelle sentiamo come nostre”) e Stefano Baldaccini di Fluido come utilizzare le emozioni sul web, anche nella promozione del territorio, accompagnando l’intervento con le immagini in diretta dal drone che riprendeva il tramonto sulla Ghirlandina.

Alle emozioni ha fatto riferimento anche la direttrice di Food Innovation Program Sara Roversi raccontando della blogger cinese di Alibabà ospitata nel Modenese per una degustazione di tortellini in diretta con 20 milioni di utenti del principale sito orientale per il commercio on line. Lucia Chierchia di Gellify ha spiegato come fornire servizi alle imprese del settore, mentre la direttrice del Centro Interdipartimentale Softech-ICT Rita Cucchiara ha raccontato l’esperienza di chi, all’Università, non fa innovazione, ma “produce” innovatori.

Per l’insegnante di drammaturgia Giacomo Pedini è innovazione l’esperienza teatrale fuori dagli ambienti tipici del teatro, mentre la direttrice della Galleria Estense Martina Bagnoli ha illustrato il percorso di digitalizzazione del patrimonio che porterà a migliorare la fruizione del Museo. Anche la musica può essere 2.0 con la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi che fa dialogare classica e pop, ma soprattutto propone la trama delle opere in brevi performance su Istagram seguite da migliaia di utenti.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha introdotto l’evento ricordando la natura e le prospettive degli spazi recuperati, destinati a diventare la porta della città sull’innovazione nei campi dell’arte, della cultura e della creatività, mentre Ludovica Carla Ferrari, assessora comunale alla Smart City, si è occupata dell’innovazione come scelta trasversale per lo sviluppo della città. Illustrando in apertura la ricerca del Censis, il ricercatore Andrea Amico ha spiegato che “l’Italia ha bisogno di una cultura dell’innovazione niente affatto standardizzata: non una generica passione per tutto ciò che è nuovo e buono in quanto tale (quasi un’anacronistica riedizione dello spirito futurista), ma di qualcosa che si orienti verso un punto di equilibrio tra la tutela dell’esistente e la promozione del futuro”.

Quasi un invito ad approfondire i contenuti del bando per la gestione del Laboratorio aperto che prevede per i concorrenti un investimento diretto per perseguire nel lungo periodo la sostenibilità economica, sviluppando una strategia di mercato, che può contare però su un contributo di 800 mila euro e la messa a disposizione di arredi e attrezzature tecnologiche nell'ambito del finanziamento dell’Unione europea nell’asse 6 “Città attrattive e partecipate” tema “Cultura, spettacolo e creatività”, attraverso il Por Fesr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, oltre ad agevolazioni sul canone dell’immobile.

Azioni sul documento