09/03/2018

LA “GALATEA” DI ELISABETTA SIRANI DA MODENA A FIRENZE

L’opera, realizzata nel 1644, prestata dai Musei civici alla Galleria degli Uffizi per la mostra della pittrice che è stata dedicata al capitano della Fiorentina Davide Astori

Da Modena a Firenze, c’è anche un’opera d’arte dei Musei civici nella mostra che la città del Giglio ha dedicato a Davide Astori, capitano della squadra di calcio della città scomparso prematuramente. La “Galatea” dipinta dalla pittrice Elisabetta Sirani nel 1664 e di proprietà dei Musei civici di Modena, è stata infatti prestata alla Galleria degli Uffizi dove è esposta alla mostra "Dipingere e disegnare ‘da gran maestro’: il talento di Elisabetta Sirani (Bologna, 1638-1665)", inaugurata in settimana e allestita fino al 10 giugno 2018. La mostra sulla talentuosa pittrice scomparsa a soli 27 anni è dedicata a Davide Astori capitano della Fiorentina che è morto improvvisamente in giovane età, a 31 anni, lasciando nello sgomento i suoi cari, i tifosi “viola”, e la città intera.

La mostra è dedicata all'affascinante personalità artistica della pittrice bolognese celebre per la stupefacente produttività e la prodigiosa velocità esecutiva, che si traducevano in una facilità e sicurezza della mano ugualmente riscontrabile nei dipinti, nei disegni e nelle incisioni. La pittrice era famosa anche per la bellezza, che i contemporanei consideravano rappresentasse bene le qualità della sua arte.

Allieva del padre Giovanni Andrea, che le insegnò l'ammirazione per Guido Reni suo maestro, Elisabetta esordì nella pittura giovanissima acquistando presto una gran fama, dovuta non solo alla sua condizione di donna dedita ad un mestiere ritenuto maschile, ma anche alle effettive qualità delle sue doti pittoriche.

Donata nel 2008 da Carlo Sernicoli ai Musei civici di Modena, la “Galatea” è considerata tra le opere più importanti della pittrice per la grazia dell'invenzione: col suo gesto di scegliere la perla, il busto esile e le gambe tornite, ben rappresenta l'umanità cara alla pittrice, un po’ fanciulla, ma anche un po’ mondana. Il dipinto fu eseguito nel 1664 per il Marchese Ferdinando Cospi e l'importanza della committenza stimolò la Sirani a un risultato di straordinaria eleganza. Nella ricchissima cornice originale, un capolavoro di intaglio, le conchiglie e i delfini alludono al tema marino trattato nel dipinto.

È probabile che nella scelta del tema da parte del marchese Cospi giocassero un ruolo importante i suoi interessi naturalistici. Il Museo Cospiano di Bologna, legato nel 1675 a quello Aldrovandiano a Palazzo Pubblico, costituisce il nucleo più antico dell'attuale Museo civico bolognese.

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