04/05/2018

QUARTIERI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’approvazione in Consiglio comunale della delibera di surrogazione di consiglieri e dell’ordine del giorno del Pd è stata preceduta da numerosi interventi

Sono numerosi i consiglieri intervenuti nel dibattito sui Quartieri che ha preceduto, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 3 maggio, l’approvazione della delibera di surrogazione di alcuni consiglieri di Quartiere e di un ordine del giorno del Pd.

Per Adolfo Morandi di FI “fa ridere parlare di motivazioni personali per spiegare le dimissioni di un numero così rilevante di esponenti del Pd. In realtà – ha affermato – derivano dal fatto che le persone hanno perso motivazione perché i Quartieri così come sono stati concepiti sono un fallimento, non assolvono alle loro funzioni e rappresentano un costo per l'Amministrazione pubblica”. Secondo il consigliere, “oltre alla promozione di quanto deciso dalla Giunta, uno dei principali scopi dei Quartieri è creare consenso attraverso la distribuzione di contributi”.

Per Luca Fantoni del M5s “l’impegno a cambiare il Regolamento dovrebbe passare in Commissione Affari Istituzionali e non in una mozione. La dimissione di tutti i consiglieri di Quartiere del M5s dovrebbe fare accendere qualche luce qui dentro: noi avevamo fatto una proposta per rendere i Consigli di Quartiere uno strumento di vera partecipazione dei cittadini e oggi, con questo ordine del giorno che riteniamo irricevibile e di cui chiediamo il ritiro, ci viene chiesto invece di certificare l’attuale condizione di questi organismi”.

Marco Chincarini di Art.1 – Mdp – Per me Modena ha ricordato di aver iniziato la propria esperienza politica nelle Circoscrizioni, poi in Quartiere. “Purtroppo – ha affermato – per una brutta legge si è deciso di togliere le Circoscrizioni dicendo che la democrazia costa troppo. A Modena abbiamo deciso di andare avanti con questa esperienza anche se i Quartieri ora sono molto in sofferenza, la frustrazione è molto alta e i consiglieri non vengono ascoltati. Mi dispiace quindi vedere un odg che dice di confermare quello che c’è eliminando la dicitura ‘prima attuazione’, perché è un regolamento con diversi ‘buchi’ e va ampliato lo strumento dei Quartieri”. Vincenzo Walter Stella ha chiesto “perché l’odg non è stato condiviso in sede di maggioranza, dove avremmo potuto esprimere le nostre perplessità, e con i Quartieri stessi. Nel leggere questa mozione – ha aggiunto – i miei sentimenti sono stati delusione e sorpresa. Chiedo anche io al Pd di ritirare questa mozione che ritengo sminuente e di cui non vedo l'utilità”. Rispetto ai consiglieri dimissionari, Stella ha poi aggiunto: “Il problema non è sapere quanti sono rimasti, ma capire perché quelli che si sono dimessi si sono dimessi”. Marco Cugusi ha chiarito: “Il Regolamento sui Quartieri non mi è mai piaciuto perché i consiglieri non erano eletti ma nominati dai partiti. Non so le motivazioni dei dieci che si sono dimessi e non mi permetto di sindacare, ma è indubbio che le persone che hanno partecipato alle attività sono più che meritevoli perché hanno speso il loro tempo come volontari”. Il consigliere ha evidenziato che “c’è un anno di tempo per fare la revisione dei Quartieri: le condizioni per cambiare un Regolamento che non va bene ci sono e noi dobbiamo farlo”. Il capogruppo Paolo Trande si è detto “preoccupato”. Il consigliere ha precisato che “i Quartieri non sono solo luoghi di decentramento dei servizi ma anche di coinvolgimento dei cittadini e bisogna trovare il sistema per realizzare questo doppio obiettivo. L’esperimento – ha proseguito – non ha dato i frutti che avevamo immaginato e questo odg rappresenta la rinuncia alle responsabilità che ci siamo dati per provare a rigenerare l’istituto: penso sia un errore. Abbiamo il tempo e la titolarità per provare a indicare una strada e sono convinto che la cosa migliore sarebbe ripristinare il meccanismo elettivo di rappresentanza diretta”.

Simona Arletti del Pd ha precisato che “è necessario fare il punto a breve distanza dalla fine del mandato. Rinunciare a questo strumento di partecipazione democratica perché alcuni consiglieri si dimettono sarebbe un errore e significherebbe non rispettare la tradizione di questo territorio. Non stiamo dicendo che va tutto bene: il quadro non è roseo ma nemmeno a tinte nere come lo ha dipinto il consigliere Morandi”. In chiusura di intervento, la consigliera ha ringraziato “chi continua in questa attività nonostante la mancanza del riconoscimento che deriverebbe dal mandato diretto dei cittadini”. Carmelo De Lillo ha sottolineato che “oggi trovare volontarietà e partecipazione è difficile, anche il M5s ci ha provato poi si sono ritirati i consiglieri. L'alveo giusto del percorso per modificare il Regolamento è la Commissione Affari istituzionali, ma l'odg chiede impegno a sindaco e assessore che potranno portare il tema in Commissione”. Il consigliere ha evidenziato che “se i consiglieri del Pd si sono dimessi perché demotivati allora è vero che chi rimane è motivato. Visto che si tratta di attività volontaria, si può anche pensare che chi si è impegnato lo ha fatto per un periodo. Lo strumento è perfettibile – ha proseguito – ma finché non ce n'è un altro rimane il migliore e nessuno può dire che è inutile”. Fabio Poggi ha precisato che “l’odg chiede alla Giunta di definire gli strumenti per la verifica, che è da fare, rispetto all'attuazione del Regolamento e all’attività dei Quartieri. Nessuno dice che la situazione va bene così, ma esattamente il contrario”. Il consigliere ha annunciato un emendamento all’ordine del giorno: “Forse ha creato fraintendimento il punto in cui si propone di togliere la dicitura ‘prima attuazione’, ma chiediamo esattamente la stessa cosa di Art.1 – Mdp – Per me Modena ed è nostra intenzione fare una valutazione precisa sul Regolamento, consapevoli che i tempi sono stretti. Starei attento comunque – ha aggiunto – a sminuire il lavoro dei consiglieri: è irriguardoso dire che non funziona assolutamente niente”. Antonio Carpentieri ha affermato: “Non siamo stati in grado di fare sintesi e di far quadrare il sistema di partecipazione più antico di questa città, che ha una sua ragione d'essere. Quindi dobbiamo buttare tutto? Per noi no: dobbiamo consentire a chi verrà dopo di noi di riprendere il cammino e questo odg ha un significato di indirizzo politico. Abbiamo ancora un anno per prendere in mano il Regolamento e trovare una quadra possibilmente con una maggioranza allargata. Troviamo il modo – ha concluso – di rispettare la legge e allo stesso tempo la storia di questa città. Credo che questo istituto abbia ancora diritto di rimanere”.

In sede di replica, l’assessora alla Partecipazione e Quartieri Irene Guadagnini ha detto di non riconoscersi “nelle idee portate avanti dal consigliere Morandi: i Quartieri non sono inutili”, ha detto dando poi disponibilità “per il prosieguo dei lavori, delle discussioni e delle verifiche per immaginare scenari prossimi su questa forma di partecipazione”.

Durante la dichiarazione di voto, il consigliere Chincarini di Art.1 – Mdp – Per me Modena ha espresso favore rispetto all’emendamento all’ordine del giorno presentato dallo stesso proponente Fabio Poggi: “In questo modo oggi mandiamo un messaggio politico alla città: è urgente lavorare per cambiare il Regolamento sui Quartieri che non ha funzionato”.

Anche Mario Bussetti, per il M5s, ha annunciato voto favorevole all’ordine del giorno emendato: “È opportuno fare una valutazione seria ed esplicita per modificare il Regolamento. Si è infatti prolungato quello precedente senza entrare nel merito, quando ad esempio, in Commissione il nostro gruppo aveva presentato una proposta su cui non c’è stato alcun tipo di ritorno”.

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