13/07/2018

PIANO DI ZONA / 2 – LOTTA ALLA POVERTÀ E DIRITTO ALLA CASA

Principali obiettivi per favorire l’inclusione. Nelle azioni anche il sostegno alle persone fragili, ai bambini, agli adolescenti; residenze per anziani e case della salute

La lotta alla povertà per favorire l’inclusione e l’integrazione è uno dei principali obiettivi del Piano per la salute e il benessere 2018-2020, che si concretizza in diversi interventi e servizi.

Sono complessivamente circa 1.700 le famiglie modenesi che beneficiano di interventi di sostegno al reddito (erano 1248 nel 2015), per un valore di circa 3 milioni e 500 mila euro all’anno. Il Comune di Modena, per fronteggiare le crescenti difficoltà dei cittadini dovute alla crisi economica dell’ultimo decennio ha potenziato gli interventi di cui fino al 2015 si è fatto carico in via esclusiva. Dal 2016 è attivo a livello nazionale il Sia, il sussidio di inclusione attiva rimodulato e ampliato nel 2018 con il Rei, reddito di inclusione, a cui si aggiungono misure regionali. Accanto alle misure di sostegno, il lavoro e la casa sono gli elementi complementari a favore dell’inclusione sociale e dell’uscita dalla povertà con azioni per dare soluzioni all’emergenza abitativa tra le quali le misure per sostenere l’accesso alla casa: i 2500 alloggi Erp e gli 85 extra Erp che fanno registrare circa cento nuovi ingressi all’anno; i 40 alloggi per soluzioni temporanee (per esempio il residence sociale), e i circa 90 appartamenti rivolti a target particolari come il condominio solidale di via Gottardi. Nel Piano sono presenti anche azioni per aumentare il numero di alloggi dell’Agenzia casa, che acquisisce alloggi dai privati e li offre in locazione calmierata, che a oggi sono 450, e i contributi economici a favore dei locatari o per morosità incolpevole. Il valore complessivo previsto delle azioni a favore del diritto alla casa ammonta a quasi 5 milioni di euro.

Il Piano prevede anche il rafforzamento di reti e servizi territoriali tra sanità e welfare, nello sviluppo del Punto unico di accesso socio sanitario (Puass), del canale dimissioni protette e presa in carico al domicilio (come, per esempio, il progetto Amodo, le nuove Cra, i 15 nuovi posti accreditati, la regolamentazione Case Famiglia, lo sviluppo reti cronicità). Molta attenzione è dedicata ai più piccoli con il sostegno ai primi 1000 giorni di vita del bambino per le gravissime disabilità pediatriche, con unità di valutazione multidisciplinare dedicate, e con il protocollo “Special needs”; il rafforzamento della rete di neuropsichiatria infantile, e il sostegno ai disturbi specifici apprendimento e l’aiuto psicologico nelle scuole. Il sostegno alle persone fragili si concretizza con i progetti Abitare Sociale - per la Vita Indipendente e Dopo di Noi che intrecciano lo sviluppo dell’Agenzia Casa come soggetto che deve rimanere centrale e autonomo nella ricerca di opportunità abitative (in crescita del 15 per cento all’anno) per chi si trova maggiormente in difficoltà per povertà economica, mamme sole, padri separati, emergenza abitativa.

Tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione modenese, sono diverse anche le azioni che riguardano la rete dei servizi per gli anziani che comprende le 15 Case residenza anziani con 692 posti accreditati e oltre 1300 utenti serviti; i sette Centri diurni che servono 231 utenti; i tre Spazi anziani frequentati da circa 140 utenti; il servizio di assistenza domiciliare che serve 876 utenti. La spesa complessiva prevista per questi servizi nel 2018 è di circa 42 milioni, quella al netto della compartecipazione degli utenti ammonta a poco più di 31 milioni.

Va sottolineato, infine, anche lo sviluppo della rete delle cure palliative, con il prossimo nuovo hospice, e delle strutture di degenza intermedie a gestione “non solo medica” come gli ospedali di comunità, o meglio a gestione infermieristica con il mantenimento della presa in carico da parte dei medici di base.

Azioni sul documento