16/07/2018

UMBERTO TIRELLI / 3 – LE PRIME CARICATURE AL LICEO SAN CARLO

Tra i fondatori del giornale satirico modenese “Il Duca Borso” e del bolognese “Il Punto”, pubblicò con Formiggini “I protagonisti”, creò burattini e infine vignette per il “Carlino”

Dopo la formazione scolastica al Liceo San Carlo di Modena, fin da giovanissimo Umberto Tirelli (Modena, 1871 - Bologna, 1954) si confronta con la realtà del suo tempo, di cui offre uno spaccato ironico attraverso l'editoria, creando dei “numeri unici” in cui agli articoli affianca le prime caricature. Figura tra le più originali dell'ambiente artistico-letterario modenese degli anni della Belle Epoque, nel 1896 entra nella redazione del giornale satirico “Il Marchese Colombi”, fondato da Alfredo Testoni.

Tra le riviste satiriche modenesi di quegli anni con cui collabora, quella che più si impone rimane “Il Duca Borso”, il più popolare giornale satirico-umoristico da lui stesso fondato. Caratterizzato da una veste grafica innovativa, dalla presenza di tavole a colori di grande formato e per l’originale tipo di impaginazione, la partecipazione di Tirelli alla testata si conclude nel 1908, in seguito al trasferimento dell’artista a Bologna. Nel capoluogo emiliano Tirelli entra in contatto con l’ambiente delle riviste satiriche locali tra cui “Il Fittone” (1909) e “Il Giornale delle Beffe”, fino a crearne una ex novo: “Il Punto” (1913) dove lavora a fianco di Augusto Majani. In piena Grande Guerra, con l'amico editore Angelo Fortunato Formiggini pubblica “I protagonisti” (1917), una cartella contenente le sferzanti caricature di tutti i Reali e i capi di stato coinvolti nel conflitto, vincitrice nel 1918 del primo premio al “Concorso Internazionale di Caricatura” di Londra.

Mantenendo inalterato il suo pungente sguardo sulla realtà, nei primi Anni Venti concepisce una forma di teatro dei burattini unica nel suo genere: burattini caricaturali di grandi dimensioni aventi come soggetti i maggiori personaggi del jet-set italiano del tempo, dalla politica alla cultura, alla religione allo spettacolo.

Mantenendo costante lo sguardo sulle dinamiche del suo tempo, agli anni Trenta-primi Quaranta appartengono creazioni di pubblicità, carri allegorici e vignette caricaturali sulle pagine del “Resto del Carlino” all'interno di apposite rubriche. In queste ultime in particolare, ad imporsi è l'intero panorama dello star system hollywoodiano: da Greta Garbo e Charlie Chaplin, a Gary Cooper e Marlene Dietrich, fino a Buster Keaton e Topolino di Walt Disney.

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