19/01/2019

VIA FRESCOBALDI, AUTO LONTANE DAL POLO SCOLASTICO

L’assessora Filippi ha risposto all’interrogazione di Carpentieri, Pd. “La chiusura della strada funziona. Più costante la presenza della Polizia Municipale”

La sperimentazione di chiusura al traffico di via Frescobaldi nell’orario di uscita dei bambini dal polo scolastico, iniziata lo scorso maggio su richiesta dei genitori e supportata dall’Amministrazione, procede positivamente. Con l’inizio del nuovo anno scolastico alla chiusura con transenne che impediscono l’accesso delle auto si sono aggiunti, infatti, anche il divieto di sosta nel tratto più stretto della via e la presenza più costante della Polizia Municipale per evitare criticità. L’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi ha riassunto la situazione della viabilità in via Frescobaldi negli orari di accesso e di uscita dei bambini dal polo scolastico rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 17 gennaio, all’interrogazione proposta dai consiglieri Pd Antonio Carpentieri e Grazia Baracchi.

In risposta all’ulteriore domanda del consigliere Carpentieri sulla possibilità di replicare anche in altre scuole la scelta di abituare i bambini ad andare e tornare da scuola a piedi fatta dai genitori e dagli insegnanti del polo scolastico di via Frescobaldi, l’assessora ha risposto che lo strumento per rendere strutturale la mobilità alternativa all’auto per i percorsi casa-scuola è il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, in fase di redazione. “Creare le infrastrutture perché i ragazzi possano raggiungere la scuola a piedi o in bici in sicurezza riducendo la dipendenza dall’auto e incentivando le buone abitudini di mobilità dolce è, infatti, uno degli obiettivi che ci poniamo con il Piano”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Vincenzo Walter Stella, Sinistra unita Modena, ha sottolineato che “il traffico deve essere tenuto lontano dall’ingresso delle scuole. Bisogna quindi trovare modalità sia deterrenti che educative per estendere a tutta la città buone pratiche come quella di via Frescobaldi”.

Grazia Baracchi, Pd, ha ricordato che sono molte le scuole impegnate in progetti per mettere in sicurezza strade e marciapiedi e in progetti di educazione civica e ambientale e sulla mobilità sostenibile. “In questi casi – ha sottolineato – i risultati migliori si hanno lavorando direttamente con i ragazzi mentre capita che i genitori facciano più fatica a rispettare i limiti”. Per Simona Arletti un tema come questo “chiama in causa l’idea generale che abbiamo della città e quindi è giusto farlo entrare nel Pums. Andare a scuola a piedi per i ragazzi significa anche crescere in autonomia, oltre che in salute: sarebbe quindi il momento di impedire alle auto di avvicinarsi alle scuole negli orari di entrata e di uscita, in modo che i ragazzi possano riprendersi lo spazio in sicurezza”.

Anche per Elisabetta Scardozzi, M5s, “gli aspetti positivi della sperimentazione in via Frescobaldi superano le criticità” ed è quindi il momento di “metterla a sistema per tutte le scuole, sollecitando un cambiamento culturale nei cittadini senza aspettare che il Pums sia operativo”.

Dichiarandosi soddisfatto, il consigliere Carpentieri ha replicato che “per arrivare a far andare a scuola a piedi i ragazzi in sicurezza, l’amministrazione dovrebbe prendere in seria considerazione di istituzionalizzare e omogeneizzare l’esperienza del Pedibus, con l’aiuto delle associazioni. Credo che i tempi siano maturi per estendere l’esperienza e organizzarla più seriamente”.

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