Il recupero dell’immobile di via Bonacorsa 20, di circa 1.650 metri quadri, per realizzarvi uno studentato universitario; il complesso dell’ex Colombofili in viale Monte Kosika, nell’area del parco Novi Sad, per attività dell’associazionismo ricreativo e sportivo; un’area di 2.500 metri quadri di Palazzo Solmi, da destinare, dopo aver completato gli interventi di restauro, a uffici pubblici e attività culturali; il recupero della settecentesca Chiesetta Ricci, in viale Finzi, per inserirla nei percorsi storici, culturali e religiosi della città.
Sono i quattro beni culturali del Demanio dello Stato destinati a diventare di proprietà comunale grazie al percorso avviato dal Comune di Modena negli anni scorsi con il cosiddetto Federalismo demaniale: in settembre sono stati sottoscritti i preaccordi di valorizzazione, mentre il Consiglio comunale ha approvato oggi, giovedì 17 ottobre, l’acquisizione dei beni culturali al patrimonio dell’ente per poter concludere il passaggio della proprietà.
La delibera è stata presentata dall’assessora al Patrimonio Debora Ferrari sottolineando come tutti i progetti di valorizzazione siano all’insegna della rigenerazione urbana e abbiano l’obiettivo di risolvere o prevenire situazioni di degrado. “Interveniamo sul patrimonio culturale della città – ha spiegato Ferrari – creando nuove opportunità e coinvolgendo, con percorsi di evidenza pubblica, i soggetti del territorio chiamati a collaborare negli specifici interventi”.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità, mentre l’ordine del giorno su “federalismo demaniale un percorso da continuare con responsabilità per offrire un’opportunità di valorizzazione futura della città” è stato approvato dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena Solidale) e Movimento 5 Stelle con l’astensione di Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.
Le richieste di acquisizione risalgono al 2011 per Chiesetta Ricci e Palazzo Solmi, al 2015 per Bonacorsa, al 2016 per l’ex Colombofili.
“Sono percorsi complessi – ha ricordato l’assessora Ferrari – che hanno richiesto capacità progettuale da parte del Comune per individuare le possibili destinazioni degli immobili e scelte economiche per prevedere a bilancio le risorse che garantiscano l’avvio degli interventi di riqualificazione necessari”.
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