18/11/2019

CURDI E SIRIA DEL NORD / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dei due odg di solidarietà

Nel presentare il proprio ordine del giorno, il consigliere Baldini ha ricordato di aver ritirato il primo testo e sottolineato di aver accolto, nel secondo, alcune delle sollecitazioni arrivate dalla maggioranza eliminando “alcune della parti più ideologiche. Avrei voluto vedere – ha aggiunto – una presa di posizione della sinistra su come i curdi trattano i cristiani”. Beatrice De Maio ha invitato a riflettere sul “paradosso che i curdi, sostenuti dall’occidente, sono stati aggrediti da uno Stato membro della Nato mente l’Europa era assente e l’intervento decisivo di mediazione è stato quello russo”. La consigliera ha auspicato “pace e unità in uno stato multietnico e multireligioso”, e che “tutte le truppe straniere illegalmente in Siria se ne vadano al più presto, comprese quelle Usa rimaste a guardia dei pozzi di petrolio in un’attività predatoria indegna”. Giovanni Bertoldi, dopo aver ripercorso la storia dei tentativi di invasione da parte della Turchia che oggi considera “il nord della Siria come area di espansione”, ha sostenuto che “mantenere gli attuali confini della Siria è l’unico modo per evitare che la situazione precipiti. La Siria – ha detto – è uno stato riconosciuto, guidato da un partito laico che accetta le minoranze etniche e religiose. Pensare a uno stato curdo potrebbe essere rischioso e rinfocolare il conflitto”. “Solidali verso tutti”, ha detto Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) nel dibattito, ma “proviamo a prendere una posizione di geopolitica. La pace non può essere fatta sulla pelle dei curdi”. La consigliera ha poi definito “strumentale”, nell’ordine del giorno della Lega, l’auspicio che non ci siano nuovi profughi verso l’Europa e “grave” definire troppo complessa la questione dell’autodeterminazione. Federico Trianni, sconcertato “di fronte al tradimento degli Stati Uniti e all’immobilismo dell’Europa e dell’Italia verso un popolo con cui abbiamo un debito di riconoscenza per aver combattuto il terrorismo”, ha affermato che l’ordine del giorno è un “piccolo segnale che speriamo possa concorrere a una presa di coscienza generale”.

Per il Pd, Tommaso Fasano ha ricordato che già molte volte la comunità modenese ha espresso solidarietà al popolo curdo con azioni concrete da parte delle associazioni come l’invio di alimenti e di risorse per gli ospedali. “E lo ha fatto anche il Consiglio. È naturale, quindi, riconfermare la solidarietà in una situazione di crisi come quella attuale, peggiore rispetto alle precedenti”. I curdi sono un popolo e, come tale “hanno diritto all’autodeterminazione”, ha sostenuto Antonio Carpentieri pure se “anche in questo caso, data la situazione, ci saranno problemi di maggioranze e minoranze. Ma resta il fatto che c’è un popolo a cui va riconosciuta una dignità, senza andare a scavare nelle differenze e nelle divisioni”. Annunciando il voto a favore all’odg della Lega, “anche se ci sono passaggi che mi creano problemi, perché la cosa più importante è dare un messaggio univoco”, Diego Lenzini ha sottolineato l’assenza “di una politica forte da parte dell’Europa”, affermando che non bisogna farne una questione di religione, “Erdogan ce l’ha con i curdi a prescindere dalla religione e la solidarietà è ai curdi perché loro sono sotto attacco”. Voto favorevole a entrambi gli ordini del giorno anche per Marco Forghieri che ha sottolineato i miglioramenti nei testi da parte di entrambi i proponenti. “Sarebbe meglio – ha detto – mostrarsi uniti come Consiglio su questo messaggio, sarebbe una bella immagine che diamo alla città e alle istituzioni alle quali a nostra volta chiediamo unità per ottenere un risultato”. “Con questo voto possiamo dare un esempio”, ha affermato Alberto Cirelli: “Non sposteremo nulla in Siria ma potremo spostare le nostre coscienze e, visto che tutti i ragionamenti sono accomunati dalla tutela delle persone, imparare a mediare per un bene più grande”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha affermato che l’ordine del giorno di maggioranza e M5s “riferendosi solo ai curdi, è riduttivo perché quando c’è una guerra tutta la popolazione soffre”. Riferendosi, poi, alla società democratica e inclusiva dei curdi, la consigliera ha affermato che “i curdi vogliono eradicare i cristiani dalla Siria. Senza fare, quindi, classifiche di sofferenze, la situazione è complessa e la vicinanza va espressa a tutta la popolazione civile”. 

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha sottolineato “lo sforzo di tutti i consigliere di provare a uscire dalle proprie posizioni per raggiungerne una unitaria”. Dopo aver ricordato che il Rojava è un’esperienza di democrazia dove c’è “una grande storia di uguaglianza per le donne”, il consigliere si è detto poco convinto del concetto di autodeterminazione come espresso nell’odg della Lega, ma ha espresso il voto a favore perché “il dispositivo è condivisibile”.

Annunciando il voto di astensione sull’odg della Lega, Paola Aime (Verdi) ha detto di non condividere le parti sull’autodeterminazione del popolo curdo e sui profughi, “perché non credo che esprima solo una speranza che la guerra finisca. Che tutti i paesi si debbano far carico in uguale misura dei profughi è la vostra mentalità ma non la mia”.

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