Il dipinto del 1913 di Ubaldo Oppi “Donna con abito rosso” dai Musei civici di Modena va in prestito a Vicenza, dove sarà esposto alla mostra “Anni Venti. Una donna moderna. Lo sguardo di Ubaldo Oppi”, alla Basilica Palladiana dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020.
Entrato a far parte delle collezioni dei Musei civici nel 2008 col lascito di opere di Carlo Sernicoli, il dipinto può essere considerato tra i brani più intensi e sofisticati eseguiti nella prima permanenza parigina dell'artista, dove le esperienze viennesi si intersecano con quelle scaturite in seno all'avanguardia francese. Il volto della figura femminile si caratterizza per gli occhi dal taglio a mandorla che, secondo letture critiche, evocherebbero quelli di Fernande Olivier, futura compagna di Picasso, con cui Oppi ebbe forse una relazione a Parigi nel 1912, come riporta Gino Severini.
Personalità dalla cultura eclettica e sfaccettata, Oppi è tra i protagonisti della scena figurativa italiana della prima metà del XX secolo. Nonostante i natali bolognesi, si trasferisce a Vicenza. Per via dell'attività commerciale del padre, in giovane età viaggia per l'Europa: significativa, per il peso sul primo tirocinio artistico e sui futuri esiti pittorici, è la permanenza tra il 1906 e il 1907 a Vienna, dove Oppi subisce il fascino dirompente dell'ambiente secessionista, avvicinandosi all'arte di Klimt. Al rientro in Italia si trasferisce per qualche tempo a Venezia dove entra in contatto con il vivace ambiente gravitante intorno a Ca' Pesaro e al suo animatore Nino Barbantini.
Nel 1911 si trasferisce a Parigi e frequenta Modigliani e Severini che lo introducono nell'ambiente dell'avanguardia francese. Dopo il rientro in Italia nel 1915 per lo scoppio della guerra, Oppi nel ‘19 torna a Parigi e le opere del periodo registrano un mutamento volto al recupero dei valori classici della tradizione figurativa italiana. In un clima di ritorno all'ordine, nel 1923 si costituisce a Milano, sotto l'impulso teorico di Margherita Sarfatti, il gruppo dei sette pittori del "Novecento italiano" con, oltre a Oppi, Bucci, Dudreville, Malerba, Marussing e Sironi. Oppi si avvicinerà alla Nuova Oggettività, mentre al contatto con Tullio Garbari, nel 1925, si deve l'interesse dell'artista per le tematiche sacre che svilupperà fino agli ultimi anni della sua vita.
Promossa da Civici musei di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in collaborazione con Accademia Olimpica di Vicenza, la mostra su Oppi è curata da Stefania Portinari, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università Ca' Foscari di Venezia, con un gruppo di lavoro composto fra gli altri da Alessandro Del Puppo (Università di Udine), Silena Salvagnini (Accademia di Belle Arti di Venezia), Nico Stringa (Università Ca' Foscari di Venezia).
I Musei civici di Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino a Modena sono visitabili gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (con possibilità di apertura pomeridiana per gruppi di minimo 20 persone, su prenotazione); sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiusi nei lunedì non festivi.
Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).
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