13/12/2019

CITTADINANZA A LILIANA SEGRE, IN CONSIGLIO TUTTI D’ACCORDO

Nel dibattito prima dell’approvazione dell’odg della maggioranza, i gruppi hanno espresso solidarietà alla senatrice per gli insulti antisemiti che ha ricevuto

Solidarietà alla senatrice Liliana Segre e l’invito a conferirle la cittadinanza onoraria sono stati espressi in modo unanime da tutti i consiglieri comunali di Modena che, nella seduta di giovedì 12 dicembre, hanno discusso due ordini del giorno sul tema presentati rispettivamente dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena solidale, Verdi) e da Lega Modena. Entrambi i documenti manifestano, infatti, la vicinanza alla senatrice Segre, dopo gli insulti antisemiti e razzisti di cui è stata vittima, e chiedono di avviare il percorso per la cittadinanza onoraria, per il suo impegno nel mantenere e trasmettere la memoria della Shoah.

L’ordine del giorno della maggioranza, presentato dal capogruppo del Pd Antonio Carpentieri e approvato con il voto anche del Movimento 5 Stelle e l’astensione di Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, si sofferma anche sul contrasto all’odio razziale e sul lavoro della commissione in tema di “hate speech” istituita in Senato, su proposta di Liliana Segre, invitando a sostenerla con adeguate iniziative di informazione ma anche fornendo, quando necessario, elementi utili al suo lavoro. La mozione invita inoltre a coltivare la memoria dell’antifascismo e della lotta contro tutti i totalitarismi, delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei e della Shoah, collaborando con le associazioni per la valorizzazione della memoria della Resistenza.

Nell’ordine del giorno della Lega, presentato da Giovanni Bertoldi e che non è stato approvato (ha ottenuto il voto anche di Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e Movimento 5 Stelle, l’astensione di Fabio Poggi e il voto contrario dei gruppi di maggioranza), si ricorda che in Italia esistono numerose leggi che consentono di perseguire le condotte di intolleranza, razzismo, antisemitismo e incitamento alla violenza che sono anche oggetto della commissione istituita al Senato. Quest’ultima, invece, rischia di comprimere la libertà di manifestazione del pensiero o di censurare idee sgradite che circolano nella Rete.  

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha affermato di non comprendere la necessità di una commissione parlamentare, “che si sovrappone alla magistratura”, quando le leggi contro l’odio e la discriminazione razziale già esistono. Per la consigliera, si “strumentalizza il nome e la storia di Liliana Segre per creare una commissione che schiaccia la libertà e censura chi non ha un pensiero gradito e chi si oppone all’immigrazione indiscriminata”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha sottolineato l’importanza della testimonianza di Segre, “che va sostenuta come persona e come simbolo”, perché l’antisemitismo “esiste ancora, come esiste l’odio verso chi è diverso o chi la pensa diversamente”, ed è quindi un bene che esista una commissione che rappresenti al Paese questa situazione. Il capogruppo Antonio Carpentieri ha aggiunto che è giusto che la Commissione intervenga su antisemitismo, razzismo e intolleranza e chi pensa che restringa la libertà di parola, “al Senato avrebbe dovuto votare contro, non astenersi”. Per Irene Guadagnini le istituzioni devono contrastare la recrudescenza dell’odio, anche mediatico, “proponendo modelli di segno diverso”, come Liliana Segre, “simbolo e testimonianza vivente per la sua vicenda personale, la sua levatura e l’impegno”. La consigliera ha quindi rilevato il sessismo di alcune affermazioni riportate nell’ordine del giorno della Lega, giudicato “gravissimo” anche da Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) che ha proseguito sottolineando il “problema serissimo di attacchi verbali ai danni dei più deboli che esiste in Italia” e che rende “non strumentale ma necessaria e da sostenere” la Commissione istituita in Senato.

Luigia Santoro (Lega Modena) ha replicato contestando alla maggioranza di “approfittare della cittadinanza onoraria per interferire con una Commissione che mette il bavaglio alla libertà di parola con la nobile motivazione del contrasto all’antisemitismo”.

Richiamandosi alla storia partigiana dei modenesi e ai valori dell’antifascismo, “che riconosciamo nella senatrice Segre”, Paola Aime (Verdi) ha sostenuto che strumentalizzare è espressione “di una destra che fa fatica a espellere i propri pregiudizi”.

Dopo aver sottolineato che entrambi gli ordini del giorno chiedono il conferimento della cittadinanza, ed è quindi “giusto e doveroso votarli entrambi”, Giovanni Silingardi (M5s) ha ricordato che il Parlamento e le assemblee istituzionali sono il luogo dove approfondire le questioni che interessano la società come il razzismo e l’incitamento all’odio. Istituire una commissione sul tema “non è quindi in nessun modo un limite alla libertà di espressione”.

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