23/02/2019

ADEGUATA ALL’ISTAT LA TARIFFA SUI CANALI TOMBATI

L’assessore al Patrimonio Guerzoni ha risposto all’interrogazione di Andrea Galli, FI

La tariffa per l’occupazione delle aree dei canali tombati, ferma dal 1998, nel 2016 è stata adeguata all’Istat e quindi aumentata del 36,7 per cento, pari all’aumento del costo della vita in quei 18 anni. Lo ha spiegato l’assessore al Patrimonio Giulio Guerzoni che ha risposto, giovedì 21 febbraio in Consiglio comunale, all’interrogazione di Andrea Galli, Forza Italia. Il consigliere ha chiesto se “fosse veramente necessario aumentare, fino al 300 per cento, la tassa di concessione sull’uso e sulla tombatura dei canali”. Affermando che le tombature, realizzate in gran parte negli anni ’60 e ’70 sono state ormai ampiamente ammortizzate, Galli ha chiesto anche se “a fronte del momento di difficoltà economica che stiamo vivendo non sarebbe stato un gesto di cortesia tributaria non aumentare i canoni a cittadini già provati” e se si ritenga legittima la motivazione, riportata nella delibera del 2016, dei costi tecnici e amministrativi per le concessioni.

“Non c’è stato alcun aumento del 300 per cento – ha sottolineato Guerzoni – ma, appunto, un adeguamento Istat che ha aggiornato le tariffe del 1998”. All’epoca era stato fissato un doppio regime tariffario che distingueva i canoni dovuti per i canali tombati a spese dei privati, pari a 1,03 euro per metro quadro, da quelli per i canali coperti a spese del Comune e quindi della collettività, pari a 2,07 €/mq, “introducendo così un principio di equità”. L’assessore ha poi aggiunto che con la delibera del 2016 l’Amministrazione ha dovuto fissare una tariffa minima a copertura dei costi tecnici e amministrativi legati al rilascio delle concessioni e agli atti conseguenti. “La tariffa è stata ponderata dagli uffici tecnici sia in rapporto alla copertura dei costi che confrontandosi con gli altri Comuni comparabili alla situazione di Modena che sono risultati applicare tariffe decisamente superiori. L’azione dell’Amministrazione è stata quindi non solo corretta – ha concluso – ma anche in larga parte obbligata. Infatti, per quanto politicamente simpatico, il concetto di cortesia tributaria citato dall’interrogante non è a oggi nella disponibilità di nessuna amministrazione”.

“Una risposta che si arrampica sugli specchi”, ha replicato il consigliere Galli: “Se si fa attenzione, conferma in realtà quello che sostengo, con la tariffa minima l’aumento non è solo quello legato all’Istat ma è del 300 per cento. L’amministrazione – ha proseguito – dovrebbe dire che aumentare la tariffa è stata una sua decisione e non nascondersi dietro ai canoni. Avreste potuto decidere di non farla pagare”.

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