08/03/2019

FERRARI: “COMMERCIO STRATEGICO PER IL CENTRO STORICO”

L’assessora ha risposto in Consiglio all’interrogazione di Luigia Santoro (Lega Nord)

“Da anni è stata introdotta la liberalizzazione delle attività economiche, eliminando qualunque limitazione e vincolo di ogni natura. Dunque, non ha alcun senso parlare di licenze. Siamo comunque impegnati a individuare soluzioni che aiutino a valorizzare il nostro centro, sempre più bello e apprezzato da modenesi e turisti, anche sotto l’aspetto del commercio, che è strategico e ne è un elemento prezioso di vitalità e socialità”. Lo ha detto l’assessora alle Attività economiche Ludovica Carla Ferrari rispondendo nel Consiglio di giovedì 7 marzo a una interrogazione di Luigia Santoro, consigliera capogruppo di Lega Nord.

Santoro, riferendosi ad articoli di stampa, ha parlato di “desertificazione dei negozi di pregio in centro storico, sostituiti progressivamente da attività commerciali di bassa qualità”, per poi chiedere all’Amministrazione “con che criteri vengano accordate le licenze e se si tenga conto della presenza di attività dello stesso genere in uno spazio ridotto; quali soluzioni / orari / incentivi intenda mettere in atto per salvaguardare i negozi del centro storico e ostacolarne la chiusura evitando la loro sostituzione con negozi etnici, phone center, orto-frutta, kebab, ecc.; come pensa di rendere conveniente l’apertura in centro storico di attività commerciali di qualità e prestigio per la città e, infine, se non sia opportuno, al fine di incentivare gli acquisti in centro, rivedere un piano sosta con accessi e modalità diverse, dal momento che questa soluzione ha dimostrato di non essere all’altezza”.

L’assessora, dopo avere illustrato nel dettaglio le regole relative, ha citato il caso di Firenze che ha varato un regolamento per qualificare le attività enogastronomiche e alimentari in centro, valorizzando le produzioni locali a discapito di quelle "standard" e "internazionali", come esempio di possibilità di normare situazioni specifiche. Limitatamente a zone tutelate, infatti, come è il caso del sito Unesco di piazza Grande, c’è possibilità di adottare provvedimenti di programmazione ad esempio delle aperture degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Inoltre, il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” prevede che i Comuni, sentito il Soprintendente, individuino i locali nei quali si svolgono attività di artigianato tradizionale, riconosciuto espressione di identità culturale collettiva, ai sensi della convenzione Unesco, al fine di assicurarne forme di promozione e salvaguardia. “Tutto il centro storico di Firenze è patrimonio dell’umanità Unesco – ha sottolineato l’assessora – e questo ha consentito al sindaco di ampliare l’area di interesse del regolamento. A Modena siamo intervenuti con il regolamento del sito sull’area in cui ci era consentito, con l’intento di favorire le attività connesse alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari e gastronomiche tipiche del territorio e quelle che conservano o reintroducono valori della storia e tradizione imprenditoriale e commerciale locale”.

Quanto a parcheggi e mobilità, Ferrari ha sottolineato che “sull'accessibilità del centro abbiamo in programma risposte strutturali, non palliativi anacronistici come il ritorno delle auto in centro (ce ne sono già troppe). Proponiamo di incrementare parcheggi scambiatori intorno al centro, incentivare la mobilità ciclabile, rendere fruibile il trasporto pubblico e stiamo ripensando la logistica, alla luce delle trasformazioni che interessano il commercio a partire dagli sviluppi dell’online”.

L’assessora ha poi richiamato l’idea di incentivi, sgravi fiscali e semplificazioni per favorire il ricambio generazionale su attività di produzioni locali o tradizionali, e ha citato il prossimo Motor Valley fest che, insieme a un evento sull’enogastronomia allo studio, dovrà sostenere la crescita del turismo, che è sotto gli occhi di tutti.

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