30/03/2019

TERRAMARA, CONVENZIONE MODENA - CASTELNUOVO RANGONE

Dal Consiglio ok unanime alla delibera sulla gestione del Parco archeologico

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 28 marzo, ha approvato all’unanimità il rinnovo della convenzione tra Comune di Modena – Museo civico archeologico etnologico e Comune di Castelnuovo Rangone, che regola gli impegni di ciascun ente per la gestione del Parco archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale per tre anni, dal 15 aprile 2019 al 14 aprile 2022. Il Parco, infatti, ha sede nel territorio del Comune di Castelnuovo, a Montale dove si trova la Terramara, ed è stato progettato e realizzato dal Comune di Modena.

La delibera, presentata da Gianpietro Cavazza, assessore alla Cultura, ricalca lo schema che è stato valido anche negli ultimi tre anni, senza variazioni anche per la parte economica. In particolare, gli accordi prevedono che il Museo civico di Modena si faccia carico della direzione del Parco e predisponga i programmi delle attività, mentre il Comune di Castelnuovo Rangone, oltre a sostenere i costi di utenze e manutenzioni di propria competenza, corrisponde al Museo del Comune di Modena 33.300 euro per ogni anno, a titolo di compartecipazione alle spese di gestione del Parco archeologico, per un importo totale di circa 100 mila euro riferiti al triennio di durata della convenzione. Il contributo è finalizzato a sostenere spese promozionali e compensi per collaboratori occasionali, incarichi professionali ed esperti di archeologia sperimentale.

Il Parco, che riapre al pubblico per la stagione primaverile domenica 31 marzo, è stato meta nel 2018 di circa 14 mila visitatori, con prevalenza di pubblico scolastico, attira visitatori provenienti per oltre la metà da fuori Provincia e presenta un tasso di copertura dei costi di oltre il 38% rispetto alle entrate da bigliettazione e bookshp .

Il Parco archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale è stato realizzato nel 2004 sulla base di solide premesse scientifiche e di un’accurata analisi di sostenibilità economica e culturale. Il progetto, successivo agli scavi, ha seguito modalità espositive caratteristiche degli “archeological open-air museums”. Risorse finanziarie e “know-how” derivavano da un progetto europeo, col Museo di Modena capofila, oltre che dal sostegno del Comune di Modena e del Comune di Castelnuovo Rangone. I rapporti fra i due Comuni sono stati fin dall’inizio del progetto regolati da una convezione rinnovata ogni tre anni, nella quale i due enti individuano le rispettive proprietà e competenze e concordano le linee di indirizzo dell’offerta culturale.

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