21/06/2019

INDIRIZZI DI GOVERNO / 2 – OK DALLA MAGGIORANZA

“Un programma concreto costruito attraverso l’ascolto e l’incontro con i cittadini”

“La città ha premiato il nostro programma elettorale ed è quindi giusto che gli indirizzi di governo partano da lì”, ha esordito il capogruppo del Pd Antonio Carpentieri che ha replicato agli interventi dell’opposizione sull’Europa sottolineando che “l’Unione che vogliamo è quella che ci ha dato settant’anni di pace e che permette ai suoi cittadini di prosperare”, e sui Cpr ribadendo che “portare a 180 i giorni di detenzione di chi è senza documenti senza aumentare l’organico delle Forze dell’ordine va a scapito della sicurezza dei cittadini e per questo siamo contrari”. Sulle mafie, il consigliere ha ricordato che “la lotta alle mafie, che non sono solo quella nigeriana ma soprattutto quelle italiane, non si fa prevendendo, come ha fatto il Governo, la possibilità di vendere i beni confiscati ai privati, che sappiamo chi saranno”. In dichiarazione di voto, il capogruppo si è augurato che “sui temi nazionali che impattano sulla nostra città sia possibile superare le divisioni e cercare un’unità come territorio: se ci sono cose che, almeno in parte, si condividono, dobbiamo tutti avere l’onestà intellettuale di fare battaglia insieme a favore della città”. La vicecapogruppo Federica Venturelli, suo l’intervento principale, ha sottolineato la necessità di innovare il welfare per la necessità di risposte trasversali e un’ulteriore spinta all’innovazione ricordando che “sicurezza non è solo più poliziotti e telecamere ma un welfare innovativo che non lascia nessuno indietro”. Sul fronte dell’economia, “sì a più imprese e più occupazione, ma con più lavoro di qualità e contrasto al lavoro nero; sì al rinnovo del Patto per la crescita, a Modena città ancora più universitaria capace di offrire opportunità attraverso una rete efficiente di servizi (biblioteche, trasporti e alloggi)”. Ha sollecitato risposte “al bisogno di case delle giovani coppie; a incentivare il trasporto pubblico sostenibile, i veicoli elettrici e gli spostamenti in bicicletta, la manutenzione di strade e parchi ringraziando i volontari e ha richiamato “a governare con serietà con l’unico obiettivo di fare gli interessi territorio e dei cittadini, davanti invece a un Governo che alimenta la paura”.

Alberto Cirelli ha richiamato “all’etica del prendersi cura che deve essere alla base delle nostre decisioni” e “all’ascolto, a cercare occasioni di incontro e di ascolto vero, perché è la relazione con Modena e i modenesi che ci porterà a prendere le decisioni migliori, consapevoli che i modenesi ci hanno votati perché vedono in ciascuno di noi la possibilità di costruire la Modena del futuro”. Stefano Manicardi ha sottolineato l’importanza di “investire su reali strumenti di partecipazione dei cittadini, quali i quartieri, in infrastrutture ecosostenibili per collegare le frazioni al centro, nel rilancio dei centri di vicinato”. Altri temi che ha evidenziato: “l’importanza delle associazioni che animano il territorio; dello sport di base come strumento di welfare e di un pieno e condiviso utilizzo delle strutture sportive”. Diego Lenzini, vicecapogruppo, si è concentrato sul tema della rigenerazione urbana da intendere “non solo come consumo di suolo ma come risposta alle esigenze della città e dei cittadini, efficientamento energetico e miglioramento ambientale”, e da rendere “conveniente, praticabile e sostenibile economicamente. La città ha esigenza di rigenerarsi per non morire”. Il consigliere ha anche sottolineato il ruolo di primo piano che dovranno avere la mobilità sostenibile “con in primo piano la ciclabilità come alternativa all’auto, e un ripensamento del trasporto pubblico per renderlo più competitivo. “Cinque anni non basteranno – ha concluso – ma dovremo essere in grado di impostare le scelte”.  

Marco Forghieri ha ricordato che “gli indirizzi di governo sono stati costruiti attraverso l’ascolto e l’incontro con i cittadini e le diverse realtà associative”, e ha poi ribadito alcuni temi, tra i quali l’importanza delle esperienze di base, come le polisportive e il controllo del vicinato, e la natalità, “ambito centrale, dal quale discendono tante delle nostre politiche. Per affrontarlo, però, non basta un Consiglio comunale: abbiamo bisogno di essere aiutati dallo Stato, per esempio con la diminuzione della pressione fiscale, ma senza interferenze”. Vittorio Reggiani ha affermato che per dare concretezza agli indirizzi di governo, “ambiziosi e stimolanti”, il lavoro della Giunta e del Consiglio non è sufficiente, “occorre la partecipazione della società civile”, facendo l’esempio delle residenze universitarie e dell’edilizia sociale che “sono essenziali ma hanno bisogno della cooperazione tra pubblico e privato e di intrecciarsi con la società per poter realizzare una città inclusiva. E il ruolo del Comune è tenere le fila, proporre interazioni e sostenere i cambiamenti, con il coraggio di parlare ai privati”. Lucia Connola si è soffermata sull’istruzione perché “investire nella scuola significa investire sui nostri figli e sulla comunità del futuro. Dare valore all’istruzione e al merito è uno degli strumenti per non lasciare nessuno indietro e dare a tutti le stesse opportunità. Modena realizza grandi cose e punta in alto, affrontando i timori con l’apertura alle persone, alle idee e ai progetti e credendo nella diversità come fonte di ricchezza”. Partendo dalle politiche di genere, “che fanno emergere il dato banale che le città sono composte da uomini e donne e che, di conseguenza, le scelte che si compiono non sono neutre”, Irene Guadagnini ha spiegato che nel programma di governo “non c’è un capitolo donne o famiglia perché sono temi trasversali che devono informare tutte le politiche: non possiamo far passare l’idea che Modena non sia attenta alle famiglie, come dimostrano le tante azioni e le realtà esistenti”. La consigliera ha anche ribadito l’adesione alla Rete Ready “perché le comunità siano davvero inclusive per tutti e tutte”, e l’importanza di contrastare la violenza sulle donne “con il lavoro educativo e culturale e non solo con lo sfoggio muscolare e i proclami”.

La capogruppo dei Verdi Paola Aime ha confermato la scelta di sostenere il sindaco e il lavoro fin qui fatto che ha ottenuto “il consenso dai cittadini portando a una vittoria elettorale frutto di un lavoro comune”. E ha precisato: “Lavoreremo per incidere sulle scelte ambientali, ma anche di welfare, diritti e cultura”. Per quanto riguarda l’ambiente ha ricordato gli obiettivi principali come energia green, economia circolare zero rifiuti, miglioramento della qualità dell’aria, “il problema maggiore, non solo a Modena, su cui dobbiamo lavorare con piano strutturale e chiedendo risorse a Governo ed Europa”. Altri punti in agenda: riequilibrio idraulico, scalo merci di Modena e viabilità di servizio, ribadendo di essere a favore del collegamento ferroviario Marzaglia-Dinazzano e contrari al prolungamento stradale fino a Sassuolo; il progetto di riqualificazione zona musicisti; potenziamento di Parco Ferrari e forestazione della città “che va anche pensata e rimodernata”; potenziamento del trasporto pubblico. Infine, si è detta contraria alla creazione di un Cpr.

Per Modena Solidale la capogruppo Katia Parisi ha detto di apprezzare le Linee guida sottolineando “il contributo di Modena solidale che nasce dall’ascolto della cittadinanza” e “un programma che rimette al centro la politica per il governo della città e non è un programma contro qualcuno ma per i modenesi”. In particolare, sul welfare ha parlato di “lotta alla povertà e all’esclusione a partire dal lavoro e dalle relazioni sociali; necessità di ridurre le disuguaglianze, casa come diritto fondamentale e strada principale per la sostenibilità della città come è stato fatto nei cinque anni precedenti. Il programma – ha concluso - richiede sforzo e partecipazione comune ma è nato dalla partecipazione di tutti e con l’obiettivo di lavorare perché Modena sia migliore da domani”.

Giudizio “più che positivo” da parte di Camilla Scarpa, capogruppo di Sinistra per Modena, per indirizzi che “accolgono i molti spunti usciti dalle assemblee con i cittadini e delineano una città a misura dei bisogni dei suoi abitanti, innovativa, sempre più giovane e universitaria, che combatte le mafie, che fa del contrasto al cambiamento climatico una sua priorità con l’attenzione all’ambiente e alla mobilità sostenibile, che sostiene la qualità del lavoro e tutela i lavoratori. Il Comune – ha detto – deve istituire una cabina di regia per promuovere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e deve rifiutare il ritorno degli appalti al massimo ribasso”. Per la consigliera Modena deve essere una città “inclusiva ed equa. Una città non si governa soffiando sulle paure come fa il Governo e noi abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri concittadini, ai bisogni dei quali dobbiamo rispondere. Dando risposte oggi senza dimenticare il domani della nostra città”. Il vice Vincenzo Walter Stella ha insistito su alcuni temi: “Il nostro voto non è una delega in bianco, vigileremo affinché il territorio modenese offra lavoro di qualità in sicurezza, retribuito adeguatamente e rispettoso dei diritti dei lavoratori; il piano urbano della mobilità sostenibile sia realizzato secondo i cardini del Pums; per la continuare nella riqualificazione urbana e rigenerazione delle periferie in atto, per il saldo zero del territorio e l’impermeabilizzazione compensativa”. E ancora su “welfare, contrasto alle criminalità e mafie, ludopatie e lotta al gioco d’azzardo, cultura e riqualificazione della scuola pubblica, Quartieri, sicurezza idraulica e per la massima valorizzazione di volontariato e sport di base” e su sicurezza ha ribadito la contrarietà al Cpr. Esprimendo il voto a favore del gruppo, Federico Trianni ha rivendicato “autonomia di pensiero e diritto di critica costruttiva se non ci fosse congruenza tra gli indirizzi di governo e l’azione dell’Amministrazione”.

 

 

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