26/07/2019

EMERGENZA CLIMATICA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dei due ordini del giorno

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato, nella seduta di giovedì 25 luglio, due ordini del giorno che chiedono all’Amministrazione di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale e attuare ogni azione possibile per contenere l’aumento delle temperature e ridurre le emissioni di gas climalteranti, e al governo di decretare lo stato di emergenza sanitaria per la Pianura padana, a causa dell’elevato inquinamento dell’aria, e definire finanziamenti per diminuire le immissioni di gas inquinanti in atmosfera.

Aprendo gli interventi, Paola Aime, Verdi, prima firmataria dell’ordine del giorno sul clima, che ha illustrato, ha ricordato che il Senato non ha dichiarato l’emergenza climatica, approvando “solo un documento annacquato. Ed è un problema – ha detto – che a livello nazionale non sia recepito un tema così importante”. Con l’ordine del giorno, ha proseguito la consigliera, “vogliamo impegnare la giunta a mettere in campo una progettualità sostenuta da intenzioni serie e strumenti adeguati perché le nostre non siano parole al vento. Siamo chiamati a compiere uno sforzo straordinario: quello di cambiare la nostra mentalità e le nostre priorità sull’uso dell’auto, il trasporto pubblico, il consumo del suolo”.

Presentando l’ordine del giorno che chiede al governo di dichiarare lo stato di emergenza per la Pianura padana a causa dell’inquinamento dell’aria, Diego Lenzini, Pd, ha affermato che “oltre a un’emergenza globale per il clima, in Emilia Romagna viviamo anche un’emergenza locale dovuta alla pessima qualità dell’aria: il governo deve stanziare fondi strutturali, che permettano interventi specifici per il territorio con l’obiettivo di abbassare l’inquinamento”.

Per il Movimento 5 stelle, Enrica Manenti, che ha illustrato gli emendamenti proposti dal suo gruppo, ha condiviso la richiesta di finanziamento al governo offrendo la “disponibilità a lavorare concretamente insieme per ottenere le risorse”. Ha, quindi, aggiunto una “richiesta di impegno all’Amministrazione comunale perché faccia qualcosa di significativo e subito per combattere l’emergenza ambientale e dell’inquinamento”. Giovanni Silingardi ha ribadito che “l’emergenza c’è ed è oggettiva: non possiamo limitarci a fare dichiarazioni di principio senza prendere decisioni gravi e anche costose per ottenere dei cambiamenti anche qui da noi”. Il consigliere ha quindi ricordato il contenuto degli emendamenti presentati – vietare entro la fine di gennaio 2020 l’utilizzo di oggetti di plastica monouso (approvato); sostituire tutti i mezzi dell’amministrazione entro il 2020, invitare Seta a sostituire tutti gli autobus con mezzi elettrici entro il 2022 e attuare il progressivo spegnimento dell’inceneritore entro il 2024 (respinti) – per affermare che “vanno nella direzione di dare ai nostri figli un futuro in cui respirare aria migliore”.

Per la Lega, Barbara Moretti ha detto che “pur condividendo i buoni propositi degli ordini del giorno, crediamo che la nostra attività progettuale debba essere più aderente alla realtà locale. Dobbiamo pensare a come far diminuire l’inquinamento nel nostro comune, dove ha assunto livelli più che preoccupanti, con un aumento delle patologie collegate”. Per la consigliera serve “un progetto ambientale organico per affrontare i problemi di inquinamento del nostro territorio: le emissioni dell’inceneritore, i rifiuti, l’uso della plastica, il traffico, le attività industriali, l’impatto ambientale del riscaldamento, l’amianto. Gli ordini del giorno sono utili solo a mascherare l’assenza di una vera politica ambientale da parte della giunta”.

Elisa Rossini, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, dopo aver contestato la scelta di discutere insieme i due ordini del giorno, li ha definiti entrambi “di una genericità sorprendente”. Ha quindi ricordato che in un documento firmato da scienziati autorevoli, dopo le proteste innescate dai Friday for future, si afferma che l’origine antropica del riscaldamento globale non è dimostrata, che l’emergenza derivi da modelli matematici ed è ingiustificatamente esagerata e che le previsioni catastrofiche non sono realistiche. “O entriamo nello specifico di realtà sulle quali possiamo incidere, come l’inceneritore – ha concluso – o, se stiamo sulle generali, questa non è la sede opportuna”.

Piergiulio Giacobazzi, FI, ha definito gli ordini del giorno “demagogia e propaganda antiscientifica: sul piano scientifico, non sappiamo quali siano i parametri per determinare l’emergenza climatica. Sul piano politico, ci troviamo davanti a un concentrato di pseudoambientalismo che, tra l’altro, sconfessa quanto fatto fin qui dall’Amministrazione comunale che negli ultimi vent’anni è comunque stata un disastro nel ridurre gli inquinanti. Prima di fare ambientalismo da libro cuore, dovrebbe fare autocritica e farci capire qual è la competenza del Consiglio nell’ambito di emergenza globale. Il clima cambia ed è sempre cambiato a prescindere dall’uomo”.  

Per il Pd, Federica Venturelli ha richiamato la mobilitazione dei giovani con Greta Thunberg, “un messaggio potente che scuote le coscienze, ci ricorda che non c’è più tempo e ci chiede di agire”. Dopo aver ricordato che sul tema dell’ambiente l’attuale esecutivo “non ha certo brillato”, ha affermato che Modena non parte dall’anno zero ma ha un sistema in grado di affrontare le sfide. “Dobbiamo però riorganizzarci e far divenire l’ambiente il focus di un nuovo paradigma di sviluppo: per questo abbiamo ribadito l’adesione al Paesc impegnandoci a ridurre le emissioni, progettato un Pums che privilegia la mobilità dolce e sostenibile, e stiamo lavorando a un Pug che ha come obiettivo la riduzione del consumo di suolo”. Per Stefano Manicardi, gli eventi climatici a cui assistiamo sono “la prova di quanto ci attende se non saremo in grado, come modenesi, di cambiare i nostri stili di vita, la nostra cultura e la nostra concezione della città”. Il cambiamento però deve avvenire con una sinergia tra tutela delle esigenze ambientali e di quelle economiche, sociali e di progresso. “Regione e Comune hanno già avviato un efficace lavoro in questo senso per dare risposta e ciò che è e a ciò che dovrà essere”. Antonio Carpentieri ha sostenuto che entrambi gli ordini del giorno non sono tecnici, ma “estremamente politici e simbolici”. E sono entrambi importanti “perché ci chiedono di prenderci un impegno a nome della comunità che rappresentiamo. Il problema del clima esiste e, anche se sappiamo che risolverlo è complicatissimo, non possiamo far finta di niente e anche le amministrazioni locali devono contribuire”. Per il consigliere il punto non è quanto è demagogico l’ordine del giorno ma “se accettiamo che l’emergenza climatica esiste, che tutti, con il nostro stile di vita, abbiamo contribuito a crearla e, di conseguenza, se ci prendiamo la responsabilità di fare quanto possiamo per cambiare le cose”. Intervenendo nel merito degli emendamenti, Marco Forghieri ha ricordato che il ruolo del Consiglio è dare alla Giunta degli indirizzi che non siano troppo precettivi, ma nemmeno troppo generici o irrealizzabili e le proposte per cambiare completamente il parco veicoli del Comune e di Seta sono troppo vincolanti per stare in un ordine del giorno, mentre per quanto riguarda l’inceneritore, “anticipare il termine del 2034, collegato il tema più ampio dello smaltimento dei rifiuti, richiederebbe alla giunta un impegno non realizzabile”.

Camilla Scarpa, per Sinistra per Modena, ha ribadito che l’ordine del giorno sul clima è frutto del lavoro di mobilitazione dei ragazzi del Friday for future Modena: “Come amministrazione, dobbiamo ascoltare le istanze del movimento e mettere in campo azioni concrete per fare della lotta ai cambiamenti climatici una priorità dell’agenda amministrativa”. Dopo aver ricordato gli impegni chiesti con gli ordini del giorno, la consigliera ha affermato che per realizzarli occorre “mettere in pratica un’idea di città sostenibile vivibile e rispettosa dell’ambiente. C’è molto da fare e serve un’azione politica di pensiero lungo per politiche ambiziose ed efficaci ma realizzabili”.

Chiudendo il dibattito, l’assessora all’Ambiente e mobilità sostenibile Alessandra Filippi ha sottolineato che l’ordine del giorno sull’emergenza climatica chiede in realtà cose molto concrete: “Ci chiede di prendere in mano il Patto dei sindaci per l’energia sostenibile e il clima, che abbiamo sottoscritto, e attuare una serie di azioni per ridurre le emissioni inquinanti prima di quanto previsto. È un compito complesso che ci deve coinvolgere tutti”.

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