12/09/2019

TENERA È LA LUCE /2 – DUE RACCONTI D’AUTORE PER DUE RITRATTI

Gli scrittori Roberto Barbolini e Andrea Vitali danno vita ai protagonisti dei dipinti di Oscar Sorgato con le parole, in relazione al tema “Persona” del Festivalfilosofia

La mostra ai Musei civici di Modena "Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo" nasce in relazione al tema del Festivalfilosofia 2019, sul tema "Persona". Due fattori creano la connessione: la produzione di Sorgato, nell'ambito della quale il genere “ritratto” appare particolarmente significativo, e il collegamento letterario e narrativo che viene dal coinvolgimento degli scrittori Andrea Vitali e Roberto Barbolini. A loro è stato chiesto di interpretare alcuni dei personaggi ritratti, creando racconti immaginari ambientati nella Milano anni 30. Incomincia così, ad esempio, il racconto di Barbolini, ispirato al ritratto di musicista di Sorgato: “Buongiorno, maestro!”. Come ogni mattina, il barrito della portinaia Clotilde Fumagalli risuonò stentoreo nell’androne mentre Eugenio Maldifassi scendeva in punta di piedi le scale dell’elegante palazzina liberty al civico numero 14 di via de Albertis”.

Si ispira invece a “Ritratto di donna con cappello” il testo di Vitali, questo l’incipit: “Misurata Bigatti perse, se così si può dire, nome e cognome in un soffocante pomeriggio del giugno 1930. Era domenica e se ne stava seduta, con tanto di cappello, sulla terrazza dell’hotel Grossi di Bellano, cercando un poco di fresco…”.

Le opere di Sorgato fanno emergere lo statuto del ritratto e alludono a questioni teoriche alle quali il Festivalfilosofia 2019 darà risalto: il primo significato di persona è iconologico, e rinvia alla relazione tra volto e maschera, fisionomia e identità, carattere personale e stereotipo sociale, che le opere di Sorgato esprimono.

I racconti originali che Barbolini e Vitali hanno composto elaborano poi un'altra delle qualità essenziali della persona, ossia l'attribuzione di un nome, o viceversa il destino di anonimato cui tutti siamo potenzialmente soggetti.

In mostra sarà possibile ascoltare i racconti di Andrea Vitali e Roberto Barbolini di fronte alle opere che li hanno ispirati. Ed è così che alcune delle figure “anonime” ritratte da Sorgato vengono risvegliate dalla loro immobilità, per diventare personaggi e interpreti delle loro storie.

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