01/12/2020

MES PER LA SANITÀ, “MA SBLOCCARE ANCHE FONDI NAZIONALI”

Muzzarelli risponde all’interrogazione di Cirelli (Pd) e sollecita i finanziamenti dell’ex art 20. Per Modena un Piano investimenti da oltre 324 milioni di euro

È di oltre 324 milioni di euro il fabbisogno di risorse economiche per finanziare il Piano di investimenti della sanità modenese approvato un mese fa all’unanimità dalla Conferenza territoriale socio sanitaria, con interventi in edilizia, tecnologie biomediche e informatiche per il potenziamento, tra l’altro, degli ospedali Policlinico e Baggiovara per le terapie intensive, la realizzazione delle Case della salute in via Panni e all’ex Estense, il Poliambulatorio in via Del Pozzo, l’ospedale di comunità (Osco) in città e l’hospice territoriale a Villa Montecuccoli.

Lo ha ricordato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, sottolineando la necessità per il dopo Covid di rilanciare gli investimenti pubblici sulla rete socio-sanitaria del territorio perché “decisiva per la tenuta sociale ed economica della nostra comunità”, nella risposta all’interrogazione sul possibile utilizzo dei fondi del Mes, presentata da Alberto Cirelli (Pd), in occasione del Consiglio comunale in modalità “question time” di martedì 1 dicembre.

Il sindaco, in particolare, ha spiegato che il “virus ha accelerato i cambiamenti della società e quindi, di conseguenza, è necessario mettere in campo nuove risposte per la Modena del 2030 e per quella del 2050, coerenti con i nuovi bisogni delle famiglie, con i fabbisogni dell’intero comparto sanità e con l’andamento demografico sul medio-lungo periodo”. Servono perciò “nuove strutture, nuove tecnologie e nuovo personale con alte competenze”.

Modena, ha annunciato il sindaco, è pronta a utilizzare il Mes e ogni altra opportunità o linea di finanziamento messa a disposizione dall’Europa, dopo la svolta politica della scorsa estate, per finanziare questi investimenti, ma prima di tutto, ha aggiunto Muzzarelli, “occorre sbloccare i fondi nazionali ex-articolo 20, come dico da mesi in ogni sede politica o istituzionale: per il territorio provinciale valgono intorno a 260 milioni di euro”.

Nell’interrogazione il consigliere Cirelli aveva ricordato le caratteristiche del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità per investimenti nella sanità pubblica, che per l’Emilia-Romagna, come spiegato nelle scorse settimane dalla Regione, potrebbe valore intorno ai 2 miliardi di euro, caratterizzato da crediti a interessi particolarmente vantaggiosi.

Il sindaco, dopo aver ricordato che il dibattito in corso sull’impianto originario del trattato istitutivo del Mes non riguarda questa nuova linea di credito creata per far fronte alla pandemia (fino a 37 miliardi possibili per l’Italia), ha riportato la posizione del ministro Gualtieri che “con grande responsabilità e pacatezza, ha più volte sottolineato come i 37 miliardi devono essere valutati tecnicamente non tanto di cassa, ma di competenza, alla stregua dell’altro strumento europeo Sure a sostegno delle politiche sul lavoro e cassa integrazione che l’Italia sta già utilizzando” e che permette notevoli risparmi sugli interessi. Il tema sarà affrontato in Parlamento, anche alla luce del via libera alla riforma da parte dell’Eurogruppo di lunedì, grazie alla posizione italiana che ha tolto l’iniziale veto, e “in quella sede occorrerà trovare una posizione chiara che sia utile agli interessi dell’Italia e che rientri nella strategia più complessiva del nostro Paese in merito all’utilizzo delle risorse europee: personalmente, comunque, auspico un rilancio forte degli investimenti sulla sanità pubblica”.

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