02/12/2020

MES PER LA SANITÀ, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione di Cirelli (Pd) alla quale ha risposto il sindaco Muzzarelli

L’interrogazione sul possibile utilizzo dei fondi del Mes per la sanità, proposta da Alberto Cirelli (Pd) in occasione del Consiglio comunale in modalità “question time” di martedì 1 dicembre, alla quale ha risposto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, è stata trasformata in interpellanza.

Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato “l’accordo raggiunto per far funzionare meglio il Mes che rende più semplice iniziare a ragionare su come impiegare le risorse a disposizione, magari anche per recuperare temi e progetti che negli anni sono stati trascurati a causa della carenza di fondi”. Tommaso Fasano, annunciando una commissione dedicata all’inizio del prossimo anno, ha ribadito che i maggiori fondi pubblici contribuirebbero a mantenere “tra le migliori, dove è ora, la nostra sanità pubblica”.

“Perplessità” sulle condizioni di utilizzo del Mes sono state espresse da Antonio Baldini (Lega Modena) che ha affermato che “anche se non prevede vincoli ex ante, l’utilizzo del Mes determina una sorveglianza speciale dell’Europa sugli Stati in disavanzo con un’ulteriore perdita di sovranità economica e l’imposizione di politiche di austerità”. Le stesse politiche, ha proseguito il consigliere, alla base dei tagli alla sanità degli ultimi dieci anni che sono “una concausa dell’emergenza sanitaria di oggi”. Sottoscrivendo le perplessità già espresse, Giovanni Bertoldi si è soffermato sulle possibili destinazioni dei fondi, individuando tra i principali obiettivi “il rinnovo del parco tecnologico degli ospedali e l’aumento dei posti nelle specializzazioni che oggi soffrono grandi squilibri”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha concordato sul fatto che la sanità pubblica “è centrale per la ricostruzione del Paese ma per gli investimenti, che vanno fatti, si devono usare fondi diversi dal Mes”. Il consigliere ha criticato lo strumento, “a cui nessuno Stato ha ancora aderito”, evidenziando le condizionalità, “sia ex ante che ex post”, e affermando che l’Italia “dicendo no al Mes ha acquisito credibilità presso gli investitori”.

Nella replica, il consigliere Cirelli ha osservato che “gli eventi di oggi richiedono a tutti un cambio di passo, non è più il tempo delle ideologie: abbiamo bisogno di programmazione, e abbiamo visto che qui l’abbiamo, e di risorse per realizzarla. Se i soldi ci sono, devono essere usati. Perché ne abbiamo bisogno adesso”.

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