04/02/2020

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE / 2 – IL DIBATTITO

Gli interventi dei consiglieri nella discussione dei due ordini del giorno

Aprendo la discussione sui due ordini del giorno presentati, Antonio Baldini (Lega Modena) ha giudicato “in parte condivisibile” ma “ristretta” la visione espressa da quello della maggioranza su un problema “che viene invece affrontato in modo più ampio dal documento di Elisa Rossini”. Il capogruppo della Lega ha, quindi, sottolineato l’operato del precedente governo che, con l’approvazione del Codice rosso, “ha cercato di porre rimedio alla lentezza delle procedure e alla sottovalutazione delle denunce”.

Per Federico Trianni (Sinistra per Modena), invece, la tesi dell’ordine del giorno di Rossini fornisce una giustificazione a quella parte di universo maschile che, sentendosi inadeguato davanti all’autonomia delle donne, rischia di ricorrere alla violenza, mentre la priorità dovrebbe essere “sostenere la diffusione di una cultura della parità di genere”. Vincenzo Walter Stella ha ricordato che la violenza di genere va combattuta ogni giorno, perché gli episodi che accadono sono “molti di più di quelli che conosciamo”, e che alcune misure, come quelle contro lo stalking sono poco incisive mentre sarebbero necessari provvedimenti “più adeguati e tutelanti”.

Dopo aver sottolineato che in Italia “la parità non è stata raggiunta in nessun campo”, Ilaria Franchini (Pd) si è concentrata sulla cultura e sull’educazione come “strumenti principali per combattere la violenza di genere che proprio nella cultura ha radici profonde”. Anche per Lucia Connola educazione e cultura sono gli strumenti principali per combattere una violenza che spesso “insieme alla donne colpisce i bambini e che si trasmette da una generazione all’altra in una spirale che bisogna interrompere anche attraverso il potenziamento strategico dei servizi educativi”. Mara Bergonzoni si è soffermata sull’importanza delle panchine rosse, augurandosi anche che siano meglio illuminate per non subire nuovi atti vandalici. Ferdinando Tripi ha ricordato i circa ottocento casi di violenza di genere arrivati ai pronto soccorso di Modena nel 2018, “probabilmente solo alla fine di un lungo percorso di violenza subita”. Fondamentale, quindi, per il consigliere agire sull’educazione coinvolgendo anche le comunità straniere.

D’accordo sull’importanza di un’azione culturale, Enrica Manenti (M5s) ha dichiarato il voto a favore per entrambi gli ordini del giorno, “che nei dispositivi non presentano differenze sostanziali e che sono entrambi importanti e utili per rimarcare l’enorme e tragico fenomeno della violenza contro le donne”. 

Per i Verdi, Paola Aime ha affermato che i colpevoli di femminicidio “raramente sono puniti adeguatamente. Anzi, a volte le pene hanno una durata risibile”. La consigliera ha quindi motivato il voto contrario all’ordine del giorno di Rossini che, parlando di una figura maschile non abbastanza valorizzata in famiglia “confonde solo i piani”.

Il dibattito è stato concluso dalle due proponenti gli ordini del giorno. Per Elisa Rossini la domanda centrale da porsi davanti a un problema grave come la violenza è “se lo stiamo affrontando nel modo giusto. E, visto che i numeri sono in crescita, forse la risposta è no”. Per la consigliera, le azioni attuate “mettono in contrapposizione l’uomo e la donna che invece per noi sono complementari: il problema si risolve se recuperiamo l’unità tra uomo, donna e famiglia. Tenere fuori da questa battaglia le associazioni familiari e quelle a sostegno dei padri è ideologico e dannoso”.

Irene Guadagnini ha ribadito che nelle azioni per combattere la violenza sulle donne messe in campo dai diversi enti “non c’è alcuna contrapposizione o denigrazione della figura maschile: al contrario, da anni gli uomini sono coinvolti nelle attività e Modena è la prima città in Italia ad aver aperto un centro per il recupero degli uomini maltrattanti”. La consigliera ha quindi affermato che ci vorrà ancora molto tempo per eliminare la violenza sulle donne, ma questo “non significa che quanto fatto finora non abbia funzionato, significa che bisogna fare di più”.

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