04/02/2020

VIOLENZA DONNE, “PROSEGUIRE LE INIZIATIVE DI PREVENZIONE”

Approvato in Consiglio comunale l’odg presentato da Irene Guadagnini (Pd). Sullo stesso tema, respinto quello di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia)

La lettura dei nomi delle donne vittime di femminicidio nel 2019 da parte del presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, seguita da un minuto di silenzio ha preceduto la discussione, nella seduta di giovedì 16 gennaio, di due ordini del giorno per ricordare il ventennale della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: uno, approvato, presentato da Irene Guadagnini (Pd) e uno, respinto, da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).

Proseguire le iniziative di prevenzione della violenza contro le donne, sia promuovendo nei loro confronti un clima di rispetto e di valorizzazione sia potenziando la fase di contrasto e di aiuto a chi ha subito una violenza di genere, come già indicato negli indirizzi di governo del Comune di Modena approvati a inizio legislatura. È questo l’invito contenuto nell’ordine del giorno presentato da Guadagnini e sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza (Pd, Verdi, Modena solidale e Sinistra per Modena) e approvato dal Consiglio comunale con il voto a favore anche del Movimento 5 stelle mentre Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia si sono astenuti. Dopo aver ribadito la condanna per gli atti vandalici contro la panchina rossa del parco Amendola avvenuti in novembre, il documento invita a proseguire nel progetto “Panchine rosse”, simbolo di un percorso di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, individuando nuovi luoghi in città in cui collocare altre panchine e altre postazioni di book crossing. L’ordine del giorno propone, infine, di dedicare al tema una seduta della Commissione consiliare Servizi, in accordo con l’assessorato alle Pari opportunità e con la partecipazione di enti e associazioni impegnati a prevenire e contrastare la violenza di genere.

Nella stessa seduta, l’assemblea consiliare ha, invece, respinto l’ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Elisa Rossini, capogruppo di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia (a favore anche Lega Modena, Forza Italia e M5s; contrari Pd, Verdi, Sinistra per Modena) che invitava a fare il punto su come viene trattato il problema e a verificare che le iniziative per la promozione di un clima di rispetto e valorizzazione delle donne poste in essere finora dall’Amministrazione “non comportino contemporanea e generalizzata denigrazione della figura maschile”, oltre a coinvolgere nelle attività programmate in occasione della giornata contro la violenza sulle donne anche le associazioni familiari e a sostegno della famiglia oltre a quelle che sostengono i padri in difficoltà. Anche l’ordine del giorno di Rossini invitava infine a proseguire nel progetto “Panchine rosse” e a promuovere una seduta della commissione consiliare Servizi dedicata al tema della violenza. Su questo ordine del giorno Luigia Santoro (Lega Modena) aveva presentato quattro emendamenti, tre alle premesse e uno al dispositivo con la richiesta di monitorare il fenomeno della violenza e di invitare in commissione anche esperti di ambito giudiziario. Gli emendamenti sono stati tutti respinti.

Nelle premesse della mozione di maggioranza, la consigliera Guadagnini ha sottolineato che “la strada per scardinare la diffusa mentalità che vede nelle donne una proprietà, un oggetto, è ancora lunghissima”. In Emilia Romagna aumentano le donne che denunciano le violenze e quelle ospitate, insieme ai loro bambini, nelle case rifugio. “Bisogna, quindi, potenziare i sistemi di protezione delle donne maltrattate ma anche continuare a finanziare i progetti di educazione alla parità di genere e al contrasto alla discriminazione sessuale”.

Nel suo ordine del giorno, Elisa Rossini, riportando uno studio di una psicologa inglese, ha messo in evidenza che in Gran Bretagna si sta riflettendo sul rischio che “indicare gli uomini come sempre sessisti e violenti può minarne l’autostima” e che, di conseguenza, alcuni “possano sentirsi giustificati a comportarsi male, visto che la società ha già un’opinione negativa su di loro”.

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