04/06/2020

POLITICHE CULTURALI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione di Enrica Manenti (M5s) sul progetto Sant’Agostino

L’interrogazione sul progetto Sant’Agostino, presentata da Enrica Manenti per il Movimento 5 stelle, è stata trasformata in interpellanza. Il dibattito è stato aperto da Federica Venturelli (Pd) che ha sottolineato come quello del Sant’Agostino debba essere inteso “come un vero progetto politico che coinvolge tutti gli enti, culturali e non solo, cittadini e che può collocare Modena in una nuova dimensione culturale e turistica come Polo culturale di rilievo internazionale”. La consigliera ha evidenziato anche che “la messa in rete dei musei e dei principali istituti culturali cittadini può far interagire cultura umanistica e scientifica, storia e nuove tecnologie, sviluppando buone pratiche e aprendo a giovani qualificati opportunità professionali, di studio e di ricerca”. L’avvio dei lavori al Sant’Agostino è, secondo Alberto Cirelli, un “un simbolo prezioso di rinascita e rilancio dopo la crisi che stiamo affrontando e che proseguirà per lungo tempo”. Il progetto del Sant’Agostino, ha proseguito il consigliere, è “di portata storica: per gli investimenti senza precedenti, il valore architettonico e per il percorso partecipato e condiviso con la città. Avremo – ha concluso – un contenitore di assoluta qualità, sapendo però che il vero progetto è il contenuto”.

Per Lega Modena, Giovanni Bertoldi ha affermato che “si fanno annunci e proclami” ma ai progetti servono “chiarezza e tempi certi”. Procedere per stralci, invece, “può dare l’idea che si vada avanti a spizzichi e bocconi e bisogna, quindi, fare attenzione a coordinare tutto”. Il progetto, secondo il consigliere, è una buona occasione per mettere a disposizione del pubblico tutte le collezioni conservate in ambito universitario “che sono di grande interesse e che ora si trovano in una collocazione non adeguata”.  

Per Paola Aime (Verdi), il recupero del Sant’Agostino porterà “cose nuove, interessanti e arricchenti ma sarà importante finalizzare bene gli spazi anche rispetto ai bisogni che emergeranno”. A questo proposito, Aime si è augurata che si possa pedonalizzare piazza Sant’Agostino anche prima del termine dei lavori, “senza aspettare di aggregarla a un progetto di riqualificazione che sarà necessariamente più lungo”.

Nella replica, Enrica Manenti si è detta contenta dell’apertura del cantiere e che “finalmente si cominci il restauro, anche se non della parte più importante”. Per la consigliera rimane da discutere il progetto culturale e, su questo, “sarà fondamentale il dibattito che si farà: dobbiamo chiederci che cosa vogliamo comunicare di Modena e dare un significato unitario a tutti i pezzi se vogliamo che il progetto esprima tutte le sue potenzialità e diventi vincente per Modena, perché si tratta di un progetto strategico”.

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