04/06/2020

POLITICHE CULTURALI, “AGO RAFFORZI LA REGIA PUBBLICA”

Il sindaco Muzzarelli risponde all’interrogazione di M5s sul progetto Sant’Agostino: “Consolidare il coordinamento tra istituti”. Mostra Abramovic in febbraio

“Rafforzare la regia pubblica delle politiche culturali” nell’ambito della strategia di sviluppo competitivo, sostenibile e solidale che rappresenta lo scenario del Patto sottoscritto con le 36 organizzazioni del territorio. È il ruolo che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli assegna ad Ago, struttura per la quale il Comune, insieme agli altri soci “sta ragionando di un modello che permetta di consolidare il coordinamento con gli altri istituti culturali coinvolti nel progetto”.

Il sindaco lo ha annunciato in Consiglio comunale oggi, giovedì 4 giugno, rispondendo all’interrogazione del Movimento 5 stelle sulla situazione del progetto Sant’Agostino, proprio all’indomani dell’annuncio dell’autorizzazione della Soprintendenza per dare il via a lavori del primo stralcio funzionale del progetto di riqualificazione del complesso dell’ex ospedale, quello relativo alla parte demaniale dell’edificio destinata a ospitare il nuovo allestimento dei Musei universitari.

“Finalmente si parte”, ha affermato il sindaco spiegando che la scelta di procedere per stralci funzionali “non metterà in discussione il respiro unitario del progetto di riqualificazione dell’intero Polo culturale”, così come previsto dall’Accordo di programma sottoscritto nel 2016 e approvato dal Consiglio comunale nel 2018: “Un punto imprescindibile, confermato anche nell’incontro con la direzione generale del ministero dei Beni culturali che, insieme alla Fondazione di Modena, abbiamo avuto proprio mercoledì”, ha spiegato Muzzarelli.

Nell’interrogazione, illustrata dalla consigliera Enrica Manenti, si chiedevano anche aggiornamenti sul progetto complessivo del Polo, che comprende anche Palazzo dei Musei ed ex Ospedale Estense, sul ruolo del Consiglio comunale e sulla “governance” di Ago, per “riportare al centro del progetto Modena, l’Amministrazione comunale e la rete degli istituti culturali già esistenti”.

Dopo aver ricordato che l’emergenza da Covid-19 non ha “minimamente modificato la valutazione di assoluta priorità del progetto di riqualificazione del complesso Sant’Agostino-ex Estense, che rimane una scelta strategica di respiro nazionale ed europeo”, il sindaco Muzzarelli ha sottolineato che in tutto il percorso “il coinvolgimento del Consiglio non verrà mai meno, in continuità con quanto è avvenuta negli anni scorsi quando si è espresso sugli indirizzi del Progetto culturale e programmeremo anche nuovi sopralluoghi negli spazi interessati dai lavori”.

Rispetto al cantiere in corso dell’ex Ospedale Estense, il sindaco ha sottolineato che il primo stralcio dell’intervento, finanziato con le risorse del progetto Ducato Estense, consentirà di aprire un collegamento con il cortile del Palazzo dei Musei e di mettere a disposizione degli istituti culturali del complesso e della città nuovi spazi espositivi. Con gli stralci successivi (“continueremo a chiedere finanziamenti al ministero per proseguire l’intervento”, ha affermato Muzzarelli) si prevedono spazi per l’ampliamento dei Musei civici e delle Gallerie Estensi.

Il sindaco ha quindi ricordato alcuni dati sull’attività di Ago e le iniziative di lavoro in rete e collaborazione tra i vari istituti culturali avviate prima dello stop dovuto al Coronavirus, tra cui anche la mostra di Marina Abramovic, che faceva parte dei “Percorsi d’arte” sviluppati con Musei civici, Gallerie Estensi e Fmav e che verrà recuperata nel febbraio del 2021.

Per Muzzarelli, comunque, a differenza di quanto affermato nell’interrogazione, il Comune, socio fondatore di “Ago Fabbriche culturali” insieme a Fondazione di Modena, Unimore e Gallerie Estensi, ha sempre mantenuto piena centralità nel progetto, senza “deleghe in bianco al privato sulla cultura”, come affermato da qualcuno in campagna elettorale. “Il Comune – ha concluso il sindaco – è già al lavoro per rafforzare ancora di più il proprio ruolo nell’analisi, nella progettazione e anche nelle future ipotesi di governance. I nomi sono secondari rispetto al progetto. Si parte dalla visione e dagli obiettivi per poi trovare i giusti profili e le necessarie competenze”.

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