20/06/2020

SOSTEGNO AGLI STUDENTI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dell’ordine del giorno del Pd

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito che ha accompagnato l’ordine del giorno sulle misure a favore degli studenti universitari colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria. La mozione, presentata nella seduta del Consiglio di giovedì 18 giugno da Federica Venturelli per il Pd e sottoscritta anche da Sinistra per Modena e Modena civica, è stata approvata all’unanimità.

Aprendo il dibattito, Katia Parisi (Modena civica) ha detto che “occorrono provvedimenti concreti per incentivare gli studenti a rimanere in città e a continuare a studiare a Modena. La questione economica non dovrà causare il trasferimento degli studenti fuori sede in altri atenei”. Quindi la consigliera, proponendo di “rinegoziare gli affitti” e di prevedere “incentivi economici”, ha suggerito di “aprire un tavolo di confronto con gli enti coinvolti”.

Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha osservato che “il tema che stiamo discutendo è impegnativo e dovrebbe essere trattato nella nuova commissione consiliare speciale sul Covid”. In quella sede, ha fatto presente, “si può realizzare un discorso ad ampio raggio su tutte le necessità per il territorio, ragionando anche in base alle risorse a disposizione”. Oltre a rispondere alle esigenze contingenti, “l’organismo dovrà servire per ripensare la città e i servizi in ottica futura”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha spiegato: “Questo ordine del giorno dà l’opportunità di ragionare sul grande progetto costituito da ‘Modena Città universitaria’, con tanti argomenti importanti da sviluppare come i trasporti, le tasse, i servizi e la vita degli studenti all’esterno delle facoltà”. Il Comune discute questi temi in un tavolo tecnico con Unimore e “insieme – ha chiarito – possiamo dare un segnale importante al Parlamento e al Governo con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica”. La consigliera Ilaria Franchini, premettendo che “i giovani non dovrebbero essere costretti a scegliere tra lavoro e studio”, ha sottolineato l’impatto che gli atenei hanno “sul tessuto economico, urbanistico, sociale e culturale del territorio, oltre che sullo sviluppo delle periferie, come sta accadendo a Modena con la realizzazione del Data center. Le Università assumono un ruolo importante per le città che guardano al futuro, anche per la capacità di attrarre investimenti: di conseguenza è fondamentale preservare il diritto allo studio”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia), autrice di quattro dei sei emendamenti approvati all'unanimità, ha dichiarato che “durante la fase più acuta del lockdown, l’istruzione è stata estromessa dal dibattito pubblico. L’esperienza della didattica a distanza è positiva, ma non è stato affrontato il tema della riapertura delle strutture”. Per la consigliera “la ripresa dell’attività scolastica in presenza avrebbe dovuto rappresentare una priorità per il Governo. Tornare nelle aule sarebbe stato un segnale positivo anche per i giovani”.

Paola Aime (Verdi) ha auspicato che “Modena possa tornare a essere di nuovo ‘viva’ grazie anche alla presenza dell’ateneo cittadino e dei tanti giovani che arricchiscono il tessuto sociale e culturale e della città. Questa mozione ci impegna a lavorare, assieme ad altri attori istituzionali, per favorire la ripresa delle attività universitarie dopo l’emergenza” e offre l’occasione, ha precisato, “di difendere principi di equità e cultura anche nel nostro territorio”.

In chiusura, Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha rilevato che “la pandemia ha fatto risaltare i problemi degli atenei italiani; mi auguro che in futuro si risponda alla crisi con strumenti straordinari che garantiscano un pieno diritto allo studio”. A Modena, ha rimarcato, “è necessario rilanciare il protocollo della ‘Città universitaria’ lavorando sui temi della mobilità nel territorio, degli appartamenti per gli studenti, dell’accesso alla cultura e dell’aumento di spazi da destinare sia allo studio sia allo svago”.

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