11/07/2020

FORNO RUMOROSO, SEQUESTRATI I LOCALI PER LA PRODUZIONE

Dopo le tante segnalazioni dei residenti, diversi controlli e provvedimenti giudiziari disattesi, venerdì 10 luglio la Polizia locale ha eseguito l’ordinanza

Niente più sconti per il forno rumoroso del centro storico. Questa volta se i titolari dell’esercizio di via Ganaceto 110 vorranno riprendere la produzione e la cottura del pane, dovranno davvero eseguire gli interventi, per altro richiesti già un anno fa, per ridurre le emissioni rumorose che impediscono il sonno dei residenti della zona e superano i limiti consentiti dalla legge.

Nel pomeriggio di venerdì 10 luglio la Polizia locale di Modena ha eseguito l’ordinanza di sequestro preventivo dei locali adibiti alla produzione provvedendo a chiuderli e a mettere i sigilli. Ma la misura arriva dopo mesi travagliati di segnalazioni, controlli e verifiche di Polizia locale e di Arpa, conseguenti ordinanze e provvedimenti disattesi.

Già a maggio dello scorso anno, infatti, in seguito a un controllo effettuato dai tecnici di Arpa da cui risultavano effettivamente emissioni di rumore oltre il limite previsto dalle norme in quella zona residenziale ad alta densità abitativa, il sindaco aveva firmato un’ordinanza che prescriveva alla proprietà interventi di coibentazione che avrebbero consentito di ridurre le emissioni rumorose.

A un successivo controllo disposto dal Comando di via Galilei, mentre per altro continuavano le segnalazioni dei residenti, l’ordinanza è però risultata disattesa e i lavori necessari non eseguiti. Il conseguente deferimento per inadempienze, ha quindi portato l’Autorità giudiziaria a disporre il sequestro delle attrezzature che causavano rumore, cioè forni ed essiccatoi. Provvedimento poi modificato prevedendo un sequestro limitato all’orario notturno che in pratica consentiva al forno di continuare a lavorare di giorno. Ma così non è avvenuto o almeno non sempre, le segnalazioni non sono cessate e nemmeno i controlli disposti per accertare il rispetto dei provvedimenti. Il 2 luglio di quest’anno gli operatori della Polizia locale hanno accertato l’utilizzo notturno dei macchinari incriminati e la Procura ha emesso un’ordinanza per il sequestro degli interi locali adibiti alla produzione. L’esercizio ora può quindi vendere, ma non produrre.

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