27/07/2020

RIAPERTURA DELLE SCUOLE, "GARANTIRE SICUREZZA"

Ok unanime del Consiglio comunale a un odg di maggioranza che chiede al Governo maggiori fondi per strutture adeguate e il personale necessario

La riapertura delle scuole a settembre garantendo il rientro in presenza degli studenti in piena sicurezza, in strutture adeguate e con tutto il personale necessario. Lo chiede al Governo il Consiglio comunale di Modena attraverso l’ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza e approvato all’unanimità nella seduta di giovedì 23 luglio.

Illustrata da Federica Venturelli (Pd), la mozione chiede al Governo di proseguire con il coinvolgimento degli enti locali, tramite Anci, per realizzare tutte le opere necessarie per la riapertura che permettano la massima capienza degli studenti, e di mettere a disposizione i finanziamenti indispensabili per l’adeguamento delle strutture e per assumere i docenti, gli amministrativi e il personale Ata necessari per garantire la ripartenza. E ancora, chiede di elaborare proposte alternative all’uso degli edifici scolastici come sedi di votazione, “per evitare di perdere giorni di insegnamento”.

L’ordine del giorno, inoltre, invita il Comune ad attivarsi per sostenere l’offerta formativa curricolare delle scuole e iniziative di formazione per i docenti e tutto il personale, e a porre particolare attenzione al tema del trasporto degli studenti anche sollecitando la ripartenza di iniziative come “andiamo a scuola a piedi” e “a scuola in bici”, individuando percorsi ciclopedonali e concertando con gli istituti scolastici spazi e modalità per il ricovero sicuro delle biciclette.

Aprendo il dibattito, per il Pd, Irene Guadagnini ha ricordato che tutte le attività di didattica a distanza realizzate durante l’emergenza sono state necessarie, “ma la scuola, l’educazione di cittadine e cittadini, è fatta di relazione e di vita quotidiana insieme”. “Per questo - ha aggiunto - bisogna che tutti, ognuno per le proprie competenze, ci attiviamo per la riapertura: in particolare, chiediamo al Governo un impegno economico forte, perché su questo fronte siamo vergognosamente indietro, e al Comune un’attenzione particolare ai trasporti”. Ilaria Franchini ha osservato che, “dopo mesi in cui si parla di scuola solo dal punto di vista tecnico”, l’ordine del giorno “rimette al centro i ragazzi, che non hanno perso solo un anno di scuola, ma un anno di vita. La didattica a distanza è stata necessaria, ma fare scuola è un’altra cosa e non bisogna dimenticare che l’educazione spesso è l’unica forma di ascensore sociale a disposizione della comunità: abbiamo bisogno che la scuola torni a essere la leva che fa crescere questo paese”.

Anche Enrica Manenti (M5s) ha sottolineato “lo sforzo straordinario” necessario per far ripartire la scuola. Oltre alle rivendicazioni al governo, per la consigliera bisogna ricordare “che la scuola è stata maltrattata nei decenni, con un’indifferenza e una inconsapevolezza incresciose. Si fa fatica a criticare un governo che, in un frangente come questo, si sta dando da fare per risolvere i problemi posti dal Covid e dalle classi pollaio. Chiediamo al Comune – ha concluso – che, mentre chiede sostegno al governo, già da ora faccia più del possibile”.

Anche per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) “la forte difficoltà strutturale della scuola pubblica” risale indietro negli anni ed è stata aggravata dall’emergenza. Per ripartire “bisognerà garantire la sicurezza, ma per farlo mancano assunzioni e investimenti nelle strutture. Per questo abbiamo dato un messaggio chiaro al governo, ma è necessario che anche il Comune attui il maggior sforzo possibile per quanto di sua competenza ed è necessario costruire percorsi condivisi con tutti i soggetti coinvolti. Questa crisi – ha proseguito – deve essere l’occasione per invertire la tendenza al disinvestimento, non solo economico ma anche progettuale, nell’istruzione pubblica”.

Paola Aime (Verdi), che ha ricordato il prossimo incontro della commissione “Covid” dedicato, appunto alla scuola, ha affermato che “durante l’emergenza sanitaria si è interrotto un processo educativo che a distanza non funziona: la perdita del contatto, dell’incontro e anche dello scontro è stata dirimente. Non sarà semplice superare i problemi che ci sono, il tempo e le risorse economiche non basteranno, ma non possiamo perdere due anni di scuola”.

Motivando il voto a favore del proprio gruppo, Stefano Prampolini (Lega Modena) ha affermato che “le nuove generazioni hanno subito uno choc dovuto all’emergenza sanitaria, che avrà molte conseguenze, anche sulla scuola. Sarebbe un grande passo in avanti, quindi, vedere attuate tutte le richieste contenute nell’ordine del giorno”. 

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