24/07/2020

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Il dibattito prima dell’approvazione della delibera che autorizza l’estensione del contratto con Ase per il servizio energia degli edifici comunali

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 23 luglio, ha approvato la delibera, presentata dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, che autorizza l’estensione del contratto con Ase per il servizio energia degli edifici comunali con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici comunali rinnovando gli impianti e riducendo i consumi di energia, con una ricaduta positiva sull’ambiente e minori costi a carico del Comune.

Aprendo il dibattito, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha affermato che l’estensione per altri otto anni del contratto per il servizio energia degli edifici comunali “è l’ennesimo favore che si fa a Hera, un’azienda che negli anni è stata fatta crescere troppo e che ora ha il monopolio di quasi tutti i servizi. Vincoli così lunghi – ha proseguito – sono una perdita di libertà e un impedimento a decidere cose diverse, per esempio se in futuro ci fosse un’altra maggioranza”.

Al contrario, secondo Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) l’estensione del contratto “offre un’opportunità di riqualificazione degli impianti, di maggiore efficienza energetica e di risparmi economici a vantaggio del Comune che potrà godere di impianti rinnovati da un gestore che si ripaga dell’investimento grazie alle migliori performance”. Il consigliere, inoltre, ha ricordato che “l’accordo può essere rinegoziato ogni volta che si presentano opportunità più convenienti”.  

Per il Pd, Diego Lenzini ha sottolineato che l’operazione “è virtuosa sia dal punto di vista ambientale sia da quello patrimoniale. I benefici ambientali derivano dalla riduzione dell’inquinamento in quanto impianti più efficienti riducono i consumi e le emissioni di anidride carbonica e polveri sottili. Il vantaggio patrimoniale deriva da un aumento di valore dei nostri edifici senza la necessità di fare investimenti diretti. E in un periodo in cui soldi non ce ne sono, questa capacità permette a Modena di fare interventi di miglioramento e rigenerazione che altrimenti non potrebbe fare”. Per Antonio Carpentieri, nel valutare l’accordo la cosa più importante da considerare è “l’interesse della comunità modenese che ottiene risparmi economici e benefici ambientali. Senza dimenticare – ha aggiunto – che gli investimenti creano lavoro sul territorio e che la clausola di salvaguardia, confermata dal precedente accordo, ci permette di recedere dal contratto se l’offerta non viene adeguata ai costi di mercato nel caso in cui si abbassassero”.

In chiusura del dibattito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli è intervenuto per ringraziare tutte le persone che si sono impegnate per arrivare a “questo atto importante per governare la trasformazione della nostra città. Un risultato – ha detto – frutto di un lavoro lungo e complesso per scrivere i progetti per le scuole che ci hanno fatto vincere i bandi dell’Unione europea, per attivare nei tempi le procedure per ottenere i fondi per ripristinare i danni del sisma e, soprattutto, fare il progetto per rimettere a bellezza il Palazzo comunale. E abbiamo voluto essere pronti ora, in un momento ancora di emergenza, con 9 milioni di investimenti per provare a rimettere in moto il lavoro e fare gli interessi della città migliorando un patrimonio che è dei modenesi”.

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