Oltre 100 biblioteche (di diversa appartenenza istituzionale e tipologia: comunali, universitarie, scolastiche, private, di pubblica lettura, storiche, specialistiche) in rete fra loro e con il Servizio nazionale, con un catalogo complessivo di oltre tre milioni di titoli. Sono numeri che danno un’idea del Polo Bibliotecario Modenese del Servizio Bibliotecario Nazionale. Con l’approvazione all’unanimità in Consiglio giovedì 17 settembre 2020 di una delibera presentata dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi dopo un passaggio in Commissione Servizi, è stata rinnovata la convenzione che ne indica il Comune di Modena come ente gestore, attraverso le Biblioteche comunali dirette da Debora Dameri e l’area Smart city.
La convenzione approvata è tra il Comune di Modena, le Gallerie Estensi - Biblioteca Estense Universitaria, l'istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, la Fondazione Collegio San Carlo, la Fondazione di Modena e i Sistemi Bibliotecari Territoriali dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, dell’Unione di Comuni Terre di Castelli, dell’Unione Terre D'argine, di Castelfranco-Nonantola, del Frignano e di Sassuolo.
Una rete di reti dunque, che anche nei prossimi tre anni, rinnovabili alla scadenza per eguale durata, sarà gestita dal Comune, subentrato nel 2016 alla Provincia, che aveva perso la competenza in campo culturale con la legge Delrio del 2014.
Già da anni, infatti, le biblioteche della città di Modena e della provincia, in un’ottica di cooperazione e integrazione, collaborano tra loro per coordinare, migliorare e qualificare i servizi all'utenza, valorizzare i patrimoni librari e documentari, fondi storici e raccolte speciali, promuovere la lettura e la ricerca, realizzare progetti condivisi. Ottimizzazione delle risorse e condivisione di esperienze e progetti sono alla base dei principali vantaggi che offre l’appartenenza al Polo: visibilità a livello provinciale e nazionale dei singoli patrimoni e, conseguentemente, una loro maggior valorizzazione e fruizione; omogeneità nell’erogazione dei servizi al pubblico anche online (prenotazioni e proroghe, bibliografie, archivio ricerche, consulenze); gestione partecipata dei portali “BiblioMo” e “BiblioMoKids” (vetrina iniziative, suggerimenti di lettura, novità librarie).
Tra le novità arrivate con la gestione del Comune ci sono l’attivazione della piattaforma digitale EmiLib in collaborazione con i poli bibliotecari emiliani e numerosi altri progetti legati al digitale: la promozione dei servizi e della digital library e solo nel primo semestre 2020 oltre 30 tutorial sui servizi di BiblioMo, BiblioMoKids, EmiLib, e più di 100 proposte di letture. Una frontiera, quella digitale, che si è rivelata di fondamentale importanza durante il lockdown per emergenza sanitaria e nelle fasi della graduale e progressiva riapertura delle biblioteche in sicurezza. A fronte, giocoforza, dello stop alla frequentazione di persona, sono aumentati in progressione costante gli utenti dei servizi online: gli accessi a EmiLib e le consultazioni del primo semestre 2020 (1.534.983 e 2.078.026) superano quelli registrati nell'intero 2019 (1.529.585 e 2.020.400).
In apertura di dibattito la consigliera Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha definito la convenzione “importante e strutturale”, anche per biblioteche di piccole realtà, vitali per le comunità, plaudendo al fatto che "nessuna struttura si è tirata indietro rispetto all'intesa". La consigliera ha espresso “soddisfazione per il fatto che si cominci a capire il ruolo delle biblioteche, al di là del prestito di libri” e ha sollecitato a stringere impegni tra gli aderenti per aumentare orari e servizi. Irene Guadagnini (Pd) ha sottolineato la “centralità delle biblioteche per le città” e la capacità di stare in una rete, “utile non solo per i lettori, ma anche per studenti e studiosi”, oltre alla necessità di ampliamenti “nonostante Modena e provincia si siano ben comportate sulle aperture anche in agosto, garantendo i servizi”. Per il futuro, la consigliera ha auspicato "l'incremento del patrimonio librario e la digitalizzazione delle opere".
Nella replica, l’assessore Bortolamasi ha detto che tra gli obiettivi, in una rete così ampia, c’è il raggiungimento di uno standard minimo comune con attenzione maggiore agli orari anche da parte degli altri soggetti presenti sul territorio, con i quali c'è collaborazione. A Modena, ha ricordato, “occorre ragionare anche sugli spazi, perché la Delfini è luogo di socialità oltre che di grande patrimonio librario peraltro in crescita, parte integrante del Dna della città, e fare una riflessione sui nuovi spazi di Palazzo Santa Margherita”.
Azioni sul documento