09/10/2021

FMAV, IL PUNTO SUL MASTER IN FOTOGRAFIA E SULLE ATTIVITÀ

L’assessore alla Cultura Bortolamasi ha risposto all’interrogazione della consigliera Manenti (M5s). “Gli studenti penalizzati dal Covid sollevati dalla rata di iscrizione”

Gli studenti del primo anno del master sull’immagine contemporanea della Fondazione Modena Arti Visive che lo scorso anno, a causa della sospensione delle attività didattiche dovuta alla pandemia, non hanno potuto frequentare in presenza e hanno lamentato l’inefficacia della modalità on line per i workshop con gli artisti, sono stati inseriti nel nuovo corso in partenza e sollevati dal pagamento dell’ultima rata di iscrizione, mentre la mostra di fine corso, che non si era potuta realizzare, è stata calendarizzata per il prossimo anno.

Lo ha spiegato l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi nella seduta “question time” del Consiglio comunale di lunedì 4 ottobre, rispondendo all’interrogazione di Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) che ha fornito l’occasione per fare il quadro delle attività di Fmav. La consigliera, infatti, aveva interrogato sulle difficoltà evidenziate, nel corso dell’estate, dalla presa di posizione degli studenti della scuola di fotografia, chiedendo anche quali siano le modalità di interazione con la governance della Fondazione, come siano garantiti il controllo e la guida pubblica, quali siano le attività svolte e i risultati raggiunti, e quale sia il ruolo di Fmav nella candidatura a Modena città creativa Unesco.

Sulla governance, l’assessore Bortolamasi ha risposto ricordando che, dal punto di vista istituzionale, il Consiglio di amministrazione della Fondazione è costituito da due membri nominati dalla Fondazione di Modena, due nominati dal Comune e un quinto con funzioni di presidente nominato di comune accordo su proposta del Comune. Dal punto di vista operativo e dei progetti, la Fondazione agisce sulla base di un piano triennale che viene approvato dal Consiglio di amministrazione: “Il Comune, quindi, è rappresentato all’interno dell’organo decisionale della Fondazione, salvaguardando così il raccordo tra le linee programmatiche di Fmav e le politiche pubbliche”.

Le attività espositive sono state 12 nel 2017/2018, con 57 mila 242 visitatori; nove l’anno successivo, con 50 mila 844 visitatori, e dieci nel 2019/2020 con i visitatori fermati a quasi 19 mila a causa delle chiusure dovute alla pandemia. Alle attività espositive, ha detto ancora l’assessore, si sono affiancate quelle del master biennale sull’immagine contemporanea, il corso annuale per curatori (seguito in media da 34 persone per edizione dal 2017 al 2021), oltre ai corsi, ai laboratori e alle attività didattiche per tutti i tipi di utenza, dagli appassionati ai docenti e fino ai bambini e alle famiglie.

In merito al ruolo di Fmav nella candidatura di Modena a città creativa Unesco, Bortolamasi ha ricordato che la Fondazione è, fin dal primo momento, nel comitato promotore della candidatura. “Fmav, infatti, è uno degli istituti culturali cittadini più attivi nel campo delle media arts: da sempre sviluppa mostre e ospita artisti che si esprimono anche con arti digitali, e il master si inserisce pienamente in questo campo. Come altri partner – ha proseguito – ha partecipato attivamente al progetto presentato all’Unesco, non solo offrendo elementi della propria programmazione passata, a testimonianza che a Modena le media arts trovano terreno fertile da molto tempo, ma proponendo anche un progetto forte nella programmazione futura”.

In replica la consigliera Manenti ha affermato che è necessario “che il Comune stia accanto alla Fondazione, che deve avere una dimensione locale ma anche una internazionale. La Fondazione, inoltre, è un’istituzione culturale viva, che unisce la produzione all’incremento delle collezioni alla formazione: sono caratteristiche che ha solo lei, che la rendono molto importante ma che, al contempo, la espongono a criticità e per questo il suo governo deve essere saldo e affidato a persone che conoscono Modena”.

Azioni sul documento